<ehi, piccola, è da una settimana che stai chiusa qui dentro. Cerca di ragionare...>
Rimango con lo sguardo fisso nella direzione che sto puntando da ieri sera e lui, come ogni mattina, mi accarezza i capelli dopo che si è seduto vicino a me.
È passata una settimana. Una settimana. Il tempo passa lentamente quando rimani chiusa in camera e non fai nulla, proprio nulla. Il tempo passa lentamente quando ti viene tolta una persona cara, nel mio caso troppo cara.
<dai, vieni a fare colazione, almeno oggi>
Non rispondo.
<ti porto qualcosa da mangiare? Non puoi andare avanti così. Non tocchi cibo da una settimana intera e ti sto tenendo in forze con la magia>
È stato molto gentile da parte sua. Durante tutta questa settimana è stato al mio fianco, rinchiuso qui dentro con me, senza lasciare che nessun altro entri nella stanza. Da quando ho ricevuto la notizia, non ho parlato con nessuno, non ho mangiato più niente e non mi sono mossa dal letto. Pagherei per una doccia in questo momento, ma non ho la forza di alzarmi.
<devo materializzare del cibo e fartelo mangiare con la forza? È l'unica soluzione che vedo. Rachel, ti prego, mangia qualcosa>
Scuoto la testa e lui sospira ancora una volta, poi mi avvolge con le sue braccia per sollevare la mia schiena dal letto. Non riesco a tenere gli occhi aperti, eppure gli ultimi tre giorni sono riuscita a dormire durante la notte.
<piccola, so che è difficile, anche a me ci è voluto moltissimo tempo per superare la morte di mia madre e mio fratello, ma devi pensare al futuro. Se tu non ti riprendi, migliaia di persone pagheranno perché tu sei l'unica che può sconfiggere Lavanda>
Ha ragione, però non ci riesco. Mio padre era tutto per me, gli volevo bene e c'era sempre quando avevo bisogno di qualcosa. Non riesco a pensare a una vita senza di lui.
<non vuoi proprio mangiare nemmeno oggi?>
Scuoto ancora la testa e lui mi solleva completamente dal letto, tenendomi in piedi con le sue braccia. Mi porta davanti a uno specchio e mi guardo riflessa: se prima non avevo uno spazio tra le cosce, ora c'è eccome, e gli zigomi della mia faccia fanno impressione dal tanto che sono esposti.
Non volevo ridurmi così, ma non è questione di volontà.
<guardati...>
Anche i suoi occhi soffrono davanti al mio corpo. La sua mano prende il bordo della mia maglia e la solleva, facendomi vedere le costole che prima si vedevano solo se tiravo in dentro la pancia o stavo sdraiata.
Provo a reggermi da sola per vedere se riesco a scendere dalle scale, ma mi sbilancio verso di lui, che è costretto a stringere la mia pelle, o meglio le mie ossa.
<ti sei decisa a mangiare qualcosa?>
Annuisco e lo vedo sorridere leggermente.
<cosa vuoi mangiare?>
Non saprei... Sinceramente mi viene da vomitare, ma so che è solo una conseguenza del digiuno.
<va bene una tazza di cereali?>
Annuisco e lui mi riporta sul letto, con la schiena appoggiata alla testiera. Poi fa apparire, con un gesto abile della mano, una tazza con latte e cereali sulle mie gambe.
Non riesco a mangiare.
<non ci riesco>
Dico a bassa voce.
<finalmente ti fai sentire!>
Dice sollevato, come se avesse iniziato a pensare che io abbia perso l'uso della parola.
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La Regina di Alfagor// Wattys2020
FantasySTORIA IN REVISIONE! Chiedo a tutti di aspettare a leggere questa storia, finché non sarà terminata la modifica (verrà pubblicata nel 2024, sto lavorando per sistemare i capitoli e aggiungere delle nuove scene). Grazie. Sequel di "La principessa di...