15. La grotta

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Sono passati due giorni e io non ho fatto altro che pensare. Pensare a come prendere quell'anello, pensare a che fine abbia fatto Erik, pensare al peggio. Sono due giorni che non ho sue notizie e sono sicura del fatto che se avesse saputo che non sarebbe tornato a casa in fretta, me l'avrebbe fatto sapere in qualche modo. Ho perfino chiesto a Jill se avesse qualche metodo per comunicare insieme a Lux, tra fratelli dovrebbero sapere dove si trovano a vicenda, ma lei non sa nulla questa volta.
Sono molto, estremamente, preoccupata e i miei dubbi ora stanno ritornando. Sono ancora più convinta che Erik sia stato rapito da Lavanda, non potendo comunicare con il mondo all'esterno della sua tana, non mi ha fatto avere sue notizie.
La scorsa notte non ho dormito nemmeno cinque minuti a causa della paura e dell'ansia, non riesco a non pensare al peggio. A quest'ora potrebbe anche essere morto e io, se fosse davvero così, mi sentirei in colpa fino alla fine dei miei giorni per non averlo aiutato in qualche modo. Spero che sia vivo e che nessuno gli abbia fatto del male, voglio rivederlo, riabbracciarlo e aiutarlo con il suo problema. Ricordo che l'ultima volta che l'ho visto, nel buio, si stava tenendo il braccio, il che significa che ha sofferto ancora per colpa di suo padre. Potrebbe essersi addirittura suicidato e non aver nemmeno scritto una lettera per informarci. No, non può essere successa una cosa simile, Lux sarebbe tornato a dirci qualcosa.
Potrebbe essere in viaggio per recuperare qualcosa che ha perso, forse è andato al funerale del suo caro amico che qualche giorno fa è morto proprio a Gallwin, oppure potrebbe aver trovato un modo per tornare in buoni rapporti con suo padre e ora stanno ancora discutendo, suo padre potrebbe averlo messo alla prova e lui ora sta affrontando quella determinata prova.
Più penso e più la mia paura aumenta. La mia è la paura dell'ignoto, ho paura perché non so dove si trova Erik e sono preoccupata a morte per lui.
Fortunatamente Jill interrompe tutti questi pensieri e mi fa scuotere la testa, che ora comincia a fare male.
<sbrigati ad asciugarti, altrimenti prenderai un raffreddore!>
Ho pensato a tutto questo mentre uscivo dalla vasca da bagno, probabilmente mi sarò fermata davanti allo specchio guardando il mio riflesso.
<hai ragione>
Le sorrido e, ancora con il corpo avvolto nell'asciugamano, vado in camera mia a prendere dei vestiti puliti, senza incrociare nessuno mentre cammino nel corridoio.
<stai ancora pensando a Erik?>
Mi chiede dopo che ho chiuso a chiave la porta della mia stanza.
<si, non posso non pensarci, sono troppo preoccupata per lui>
<devi cercare di concentrarti sull'anello e sui nàgiteg ora, provaci almeno. In questo modo riuscirai a non pensare a lui e starai più tranquilla per un po'>
Faccio un respiro profondo e non dico nulla, indosso solamente i vestiti che ho preso dall'armadio.
<è pronta la cena!>
Peter urla dal piano di sotto e io con calma lo raggiungo. Non ho per niente fame, ho mangiato poco in questi due giorni a causa dell'ansia.
Mi siedo al tavolo e vedo il mio piatto pieno di pasta, come quelli di mio fratello e del mio migliore amico.
<è davvero strano che Erik non ci abbia avvertiti della sua partenza>
Jill ha detto ai ragazzi che lui era partito per un viaggio di lavoro insieme a suo padre, o almeno questo è quello che le avrebbe raccontato Lux secondo loro. Ho chiesto io di non dire nulla ai ragazzi per evitare che si preoccupino anche loro.
<già, ma quando si tratta di suo padre preferisce non dire nulla a nessuno>
Fingo un sorriso e alzo le spalle, per poi cominciare a mangiare un po' di pasta, ma dopo aver mandato giù il piccolo boccone mi viene una sensazione di vomito. Mi alzo dalla sedia e corro su per le scale raggiungendo poi il bagno in fretta e furia, mi metto in ginocchio davanti al gabinetto e faccio uscire dalla bocca quel poco cibo che ho mangiato in questi giorni.
<che succede? Faceva così schifo quello che ho cucinato?>
Mi chiede Peter, dopo avermi raggiunto insieme agli altri.
<no, la tua pasta è buona. Non so perché ho vomitato>
<forse perché dopo due giorni di quasi digiuno il tuo corpo non era abituato a mangiare>
Mi dice Jill, quasi rimproverandomi.
<forse hai ragione>
Non ci do molto peso, potrebbe davvero essere questo il motivo, oppure i soliti sintomi dovuti al sogno strano che faccio sempre.
Torno in cucina e mangio tutto il piatto di pasta insieme ai ragazzi, la fame mi è tornata subito.

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora