10. Famiglia

2.7K 145 30
                                    

La notte passa e arrivano le sei del mattino. Erik si è addormentato alle cinque e ho deciso di lasciarlo riposare mentre io continuavo a bere caffè, dormirò di più la prossima notte.

Sono davvero stanca, ma ne è valsa la pena, almeno non dovrò sopportare il doppio, se non il triplo, del dolore a causa di quell'incubo. Ho pensato per tutto il tempo a una possibile soluzione per eliminare quelle creature, proteggere gli studenti di Gallwin e salvare Silver. Non sono arrivata da nessuna parte, o almeno non credo. L'unica cosa che mi è venuta in mente è che potrei andare a scuola per vedere Cam e spiegargli la situazione, così mi aiuterebbe a comunicare con gli altri ragazzi. Dovrei vederlo in qualche modo senza essere vista da quel nàgiteg.

Una sigaretta mi serviva proprio in questo momento, seduta sulla finestra senza pressioni, per un attimo voglio rilassarmi. Poi ricomincerò a risolvere tutti i miei problemi, ma ora voglio solo non pensare a nulla. Guardo Erik mentre tiene gli occhi chiusi, ha la bocca socchiusa e il suo petto si alza e si abbassa lentamente. Ancora non riesco a credere che io mi sia innamorata di lui. Forse con tutti quei baci che mi ha dato mentre ero nei panni di Dylan ha scatenato qualcosa in me. Non sono sicura, però, che tutto questo porterà a un lieto fine, ho un brutto presentimento. Non capisco cosa sia, ma provo una sensazione strana quando sto con lui.

La sua espressione è così rilassata e senza pensieri, al contrario di me in questo momento. Torno con il viso girato verso la finestra e, mentre avvicino la sigaretta alla bocca per fare un altro tiro, una mano la allontana ancora di più da me. Mi giro e vedo Peter. Si capisce che si è appena svegliato, ha ancora gli occhi mezzi chiusi e le sopracciglia aggrottate, a causa della luce che è costretto a vedere, credo.

<tu non fumerai ancora, stanne certa>

Rimango allibita davanti a lui. Non mi aveva ancora vista fumare? In ogni caso non deve parlarmi con questo tono. Ma chi si crede di essere, mio padre? Non mi aveva mai detto parole del genere con questa freddezza.

<e chi saresti tu per dirmi cosa posso o non posso fare?>

Lo guardo alzando un sopracciglio mentre lui non dice nulla, sembra non trovare le parole per darmi una risposta. Non lo capisco.

<allora? Mi ridai la sigaretta o no?>

Passano secondi e ancora non risponde, poi nel silenzio mi avvolge con le braccia facendomi spalancare gli occhi. Cosa gli prende? Magari è sonnambulo.

<non voglio perdere anche te>

Cosa? Ma sta davvero delirando?

Istintivamente appoggio il palmo della mia mano sulla sua fronte.

<eppure non sei caldo>

Dopo un paio di secondi, vedo Will che scende le scale con una faccia piena di sonno e stanchezza, ma nel vedermi ancora abbracciata a Peter sgrana gli occhi.

Non capisco ancora perché lui stia facendo tutto questo. Prima mi dice che gli sono mancata, poi che ho i capelli morbidi come quelli di mia madre e adesso mi abbraccia? Questo ragazzo mi nasconde qualcosa e vorrei davvero sapere cosa.

Mi stacco e lo allontano da me, riprendo la sigaretta e la incastro tra le labbra per poi prenderlo per mano e salire le scale superando Will e arrivando in camera nostra. Il ragazzo che scendeva le scale, nel frattempo, era troppo impegnato a stropicciarsi gli occhi, non credo si sia accorto di noi, se non per il rumore dei nostri passi.

Chiudo la porta a chiave e mi ci posiziono davanti con le braccia incrociate, con la sigaretta tra le dita della mano sinistra.

<posso sapere cosa mi nascondi?>

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora