7. Sentimenti

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<ti va di aiutarmi?>
<a fare cosa?>
<voglio fare un duello>
<che cosa?! Silver ci ha detto che possiamo usare la magia, ma per fare cose semplici, non per combattere tra di noi>
<si, ma se la casa e tutto questo posto sono invisibili e in una dimensione sconosciuta, non dovremmo avere problemi finché non rompiamo la barriera. Giusto?>
Erik annuisce poco convinto. Dopo che Silver mi ha fatto le condoglianze per la morte di mio padre, mi sono fatta dare qualche informazione generale e sono venuta a sapere che la casa in cui abitiamo ora, oltre ad essere invisibile e circondata da una barriera, è in una dimensione sconosciuta, anzi creata da Silver in persona, e solo lui sa come arrivarci. Inoltre, nel caso in cui dovessimo uscire di casa per qualsiasi motivo, possiamo ma per un tempo determinato, che è da stabilire prima di ogni uscita, e solo noi possiamo farlo a nostro piacimento.
Ora ho in mente solo una cosa: Lavanda. Si, ho detto cosa. Perché quello che è non può venire definito come "essere umano", visto tutto quello che ha fatto.
Finalmente Maldensi ha accettato di allenarsi con me a duello mentre Will e Peter sono andati ancora una volta a fare la spesa. Hanno deciso di andare loro perché preferiscono che io stia a casa ancora per un po' a riposare, ma chi si riposa?
<Ma non posso colpirti veramente, ti farei male!>
Mi dice Erik guardandomi dispiaciuto come se mi avesse già fatto del male.
<fammi male allora! Senti, mi serve per migliorare e migliorerai anche tu così, e saremo pronti per uccidere quella strega>
<la vuoi uccidere?>
<mi sembra ovvio? Ha ucciso i miei genitori e mia sorella, per non parlare di altre persone innocenti. Il minimo che posso fare è farla soffrire come ha fatto lei con me in tutti questi anni e poi ucciderla. Non avrò pietà>
Deglutisce e poi si avvicina a me.
<sei sicura di voler tutto questo? Insomma, tu non sei un'assassina!>
<è vero, ma adesso si tratta di una questione personale tra me e lei, e nessuno mi fermerà finché non avrà ottenuto ciò che si merita>
Annuisce e poi si allontana per poter cominciare il duello che gli ho chiesto.
<sei pronta?>
Annuisco e lui comincia col lanciare un incantesimo di fuoco, che io prevedo guardandolo negli occhi, e subito spengo l'incendio che mi stava venendo addosso con una barriera d'acqua. Poi mi lancia delle scaglie di ghiaccio e io le schivo tutte riuscendo a prevedere ogni direzione di ogni singola scheggia, per questo mi aiuto anche con i movimenti della sua mano.
Ora è il mio turno.
Senza pensarci due volte, immagino una bolla intorno a lui e lo chiudo dentro, rimpicciolendola sempre di più finché lui non riesce più a respirare, poi faccio scomparire tutto e lui cade sul prato in ginocchio, respirando affannosamente.
<tutto bene? Ho esagerato?>
Lui in risposta tossisce. Ops...
<scusa, non volevo farti così male>
Direi che per oggi, purtroppo, può bastare.
Mi avvicino a lui e mi metto in ginocchio mentre tenta di riprendere fiato, appoggio una mano sulla sua schiena e poco dopo si riprende.
<possiamo fare una pausa?>
Mi chiede lui, ancora quasi senza fiato. Cavolo, pensavo di aver usato meno forza...
Si alza e cammina per rientrare in casa, seguito da me, poi si va a sedere sul divano.
<vuoi un bicchiere d'acqua?>
<si, grazie>
Vado in cucina e lo prendo per poi tornare e darglielo, lui ne beve un po' mentre io lo guardo. Spero non ci siano conseguenze.
Adesso mi torna in mente quello che volevo chiedergli ancora una settimana fa.
<possiamo parlare un attimo?>
<certo, abbiamo tutto il giorno>
Ok, allora devo solo prendere un po' di coraggio e chiederglielo.
<quei tagli te li fai ancora?>
Sorpreso dalla mia domanda, spalanca gli occhi e la sua saliva lo fa tossire.
<sei davvero così preoccupata per me?>
<si, a maggior ragione perché è anche colpa mia se ti sei ridotto così>
<sai, in realtà non è mai stata colpa tua>
Che cosa?
Lo guardo in cerca di una spiegazione.
<in quel momento pensavo ancora che fossi Dylan e volevo che tu ti sentissi in colpa per qualcosa, così mi sono inventato tutto. La parte su mio padre, però, è vera>
Quindi mi ha presa in giro?
<non guardarmi così, non arrabbiarti. Mi dispiace, ma io odiavo ancora Dylan in quel momento e volevo fargli pesare questa situazione anche se lui non c'entrava proprio nulla. Scusami>
Faccio un respiro profondo per mantenere la calma. Mi odiava, ma lo stesso giorno non ha esitato un momento a baciarmi.
<comunque ti ho chiesto se lo fai ancora>
Lo guardo seria e lui sorride leggermente.
<ultimamente no, ma è solo perché non posso parlare con mio padre mentre sto qui>
<sono contenta per te. Alla fine hai capito che non è servito a niente?>
Annuisce e io sorrido, poi con le mani prendo il suo polso e lo guardo accarezzandolo lentamente per cercare di non fargli male.
Ad un certo punto succede qualcosa di inaspettato.
<ti chiedo di perdonarmi, ma non ce la faccio più>
Lo guardo confusa e lui sposta le mie mani dal suo polso, avvolgendomi in un abbraccio. Le sue labbra toccano le mie mentre con poca forza mi sposta seduta su di lui e con le ginocchia sui cuscini del divano. Ci stiamo baciando ancora. Nella realtà è la terza volta, nei miei sogni non oso nemmeno contare.
Si stacca poco dopo.
<no, non posso. Cazzo. Scusami ancora, Rachel>
E detto questo, appoggia una mano sulla mia testa e chiude gli occhi. Un momento...!
Immediatamente prendo la sua mano e la sposto appoggiandola sul divano. Ora credo di aver collegato tutto. Io non ho mai sognato nulla.
<mi hai cancellato la memoria quel giorno, vero? E lo stavi per fare anche ora?>
Spalanca gli occhi e rimane pietrificato davanti a me.
<rispondimi, ho bisogno di saperlo>
<si... Scusami davvero, ma non volevo che tu soffrissi. Senti, lasciamo perdere>
Mi spinge leggermente sui fianchi per allontanarmi da lui, ma io insisto e rimango ferma.
<soffrire per cosa?>
Dopo qualche secondo di pausa, la smette di spingere e parla.
<per aver accettato di metterti insieme a me. Avevo paura che tu te ne pentissi e così ti ho cancellato la memoria, è vero. Scusa, io->
Lo interrompo. Lo bacio e lui rimane sorpreso. Sono io ad approfondire il bacio ed entro nella sua bocca con la lingua. Nemmeno io riuscivo più a controllarmi, ad essere sincera.
Mi stacco dopo un po' di tempo, mentre continuo a guardarlo negli occhi.
<devi chiedermi scusa, ma solo perché non mi hai permesso di continuare a baciarti la scorsa settimana>
E detto questo torno sulle sue labbra. Le nostre lingue danzano mentre le sue mani si muovono, scorrono su e giù per i miei fianchi, alzando e abbassando la maglia che indosso.
Dopo un po' ci stacchiamo.
<come fai a ricordarti?>
Domanda lecita. Dopo che un mago ti ha cancellato la memoria, non puoi ricordarti niente di ciò che è accaduto prima di quel momento.
<non lo so, ma me lo ricordo perfettamente. Solo che dopo, quando mi hai svegliata, ho pensato che fosse solo un sogno>
Mi sorride.
<quindi ora che facciamo?>
Mi chiede lui guardandomi negli occhi. Le sue pupille sono dilatate e la luce li fa brillare, il sorriso non scompare dal suo viso e questa visione mi fa battere forte il cuore. Perché non riesco a resistergli?
<tu che dici?>
Chiedo retoricamente e poi mi fiondo ancora sulle sue labbra. Le sue mani, nel frattempo, si muovono su di me, sui miei vestiti, sulla mia pelle. Mi fa venire la pelle d'oca. Una sua mano finisce sul mio fondoschiena e io mi avvicino di più a lui, quasi facendo toccare i nostri bacini. Dopo un po' di tempo le sue labbra si spostano: scendono lentamente sulla mia mascella e poi sul mio collo, continuando a dare dei piccoli baci e a tirare la mia pelle leggermente. Ad un certo punto sento tirare più forte e apro gli occhi. Ha intenzione di lasciarmi un segno sulla pelle? È piacevole, anche se non voglio che si veda. Potrò sempre coprirlo con la magia, o con un semplice cerotto.
Lascio uscire un sospiro dalla mia bocca, anche se so che è imbarazzante non posso farci niente. Sposto una mano sulla sua testa e stringo leggermente i suoi capelli biondi, mentre lui fa toccare completamente i nostri petti e i nostri bacini avvolgendo un braccio intorno alla mia vita.
Dopo aver finito sul mio collo, lecca l'impronta che ha lasciato e un brivido percorre la mia schiena, adesso è il mio turno...
Lo bacio e mentre intreccio le nostre lingue metto una mano sotto la sua maglia arrivando fino al petto, con le unghie lo graffio dolcemente fino all'ombelico e lui trema e sopira.
Mi stacco e mi abbasso sul suo collo, ma non è questo il mio scopo. Abbasso un po' la stoffa della sua maglia e comincio a succhiare il suo petto, esattamente dove c'è il cuore. La mano che fin'ora è rimasta sul mio sedere, come se fosse un riflesso incondizionato, mi stringe e il braccio dietro di me si sposta per venire davanti, passando sotto la mia maglia. La sua mano arriva fino al mio petto e lo stringe. Istintivamente mordo la pelle di Erik ed emetto un gemito, ma mi blocco quasi subito per non farmi sentire troppo.
Le sue mani, successivamente, sollevano la mia maglia fino a scoprire il mio petto, ma poi un rumore forte ci interrompe. Credo che siano arrivati i ragazzi con la spesa, ora dovrebbero aver chiuso la portiera della macchina.
Velocemente, abbasso la mia maglia e scendo dalle sue gambe, sedendomi accanto a lui e prendendo il cellulare in mano. Lui, nel mentre, accende la tv e prende un cuscino, posizionandolo sulle sue cosce. Arrossisco leggermente e sorrido mordendomi le labbra, lui mi da una gomitata leggera trattenendo una risata e io mi metto sdraiata con la testa sul cuscino.
<che cosa fai?>
Mi chiede con voce bassa.
<tengo basso il tuo amico>
Dopo un secondo di pausa sentiamo la porta aprirsi, mostrando i due ragazzi con le borse in mano. Nel frattempo lui ha iniziato ad accarezzarmi i capelli provocandomi dei brividi piacevoli.
<siamo tornati!>
Dice Will con un sorriso stampato in faccia, quasi forzato. Sarà successo qualcosa?
<la prossima settimana, però, tocca a voi>
Dice poi scherzando mentre finisce di portare le borse in casa. Peter, dietro di lui,  chiude la porta e osserva me e il ragazzo. Non può essersi accorto di nulla, non può avere intuito qualcosa.
<va tutto bene? È successo qualcosa mentre eravamo via?>
Mi chiede Will preoccupato, credo abbia paura che sia successa una cosa spiacevole come la scorsa settimana.
<è tutto a posto>
<non è successo niente>
Diciamo insieme io e il biondo, e nello stesso momento arrivano anche Lux e Jill, che erano andati ancora una volta da Silver.
<Rachel, come stai?>
Mi chiede il mio protettore avvicinandosi, mentre Lux va accanto a Erik con un'espressione confusa in viso.
<hai un'altra brutta notizia?>
Le chiedo scherzando, ma lei a quanto pare mi prende sul serio.
<scusami ancora, ma Silver ha chiesto a me di dirtelo>
<stavo scherzando, non sono arrabbiata con te>
Le sorrido e poi la abbraccio mentre lei fa un sospiro di sollievo.
<potreste aiutarci a portare tutta questa roba in cucina e a sistemarla?>
Chiede Peter e io mi giro verso Maldensi per chiedergli con lo sguardo se posso alzarmi oppure no, lui aspetta che i due si siano incamminati verso la cucina e poi scuote la testa. Ma quanto dura?
<ti è piaciuto, eh?>
Gli chiedo scherzando e facendogli l'occhiolino, poi lui, per ripicca, preme l'indice sul mio collo, facendomi male. Deve aver schiacciato la sua "opera d'arte". Non posso nemmeno urlare, altrimenti ci sentiranno gli altri, allora prendo la sua mano e la allontano velocemente da me per poi alzarmi da lui.
<fallo ancora una volta e ti lancio dei coltelli dove tieni quel cuscino>
In risposta mi da un bacio sulla fronte. Vorrei continuare, ma arrivano i ragazzi, così mi alzo dal divano e prendo due borse per trasportarle sul tavolo della cucina.
<e tu non fai niente?>
Chiede Will al ragazzo ancora seduto a causa della troppa eccitazione di prima.
Non sa cosa rispondere, così ci penso io.
<abbiamo fatto un duello prima e gli ho fatto molto male, deve riposare ancora un po' prima che gli passi>
Annuisce e poi va avanti a sistemare la spesa mentre il biondo sorride e dopo che Will è uscito dal salotto, sale le scale per andare in camera, ma prima mi bacia a stampo velocemente.
<perché avete combattuto tra di voi?>
Mi chiede Peter appena metto piede in cucina.
<volevo esercitarmi un po' con la magia, non uso i miei poteri da una settimana>
<se ti serve qualcosa puoi chiedere a me. Non so se Silver te l'ha detto, ma io ho dei poteri molto potenti>
Molto potenti?
<quanto potenti?>
Quando glielo chiedo, mi sorride.
<vuoi vedere?>
Annuisco e così mi fa segno di seguirlo fuori in giardino, lasciando Will da solo in cucina.
<ehi, mi lasciate qui da solo a sistemare?>
Mi giro verso di lui e gli sorrido, poi mi siedo sull'erba per osservare Peter. Sono curiosa di sapere quanto è forte, magari posso farmi aiutare con qualche nuovo incantesimo. Dopotutto se Silver gli ha permesso di venire qui con me, significa che posso fidarmi di lui, giusto?
<tu sei stata cresciuta nel mondo anomalo, giusto?>
Annuisco.
<allora forse non sai che c'è un modo per scattare delle foto con lo sguardo, dico bene?>
Inclino leggermente la testa verso sinistra e lo guardo confusa. Come è possibile? Ad Alfagor non esistono macchine fotografiche, e sinceramente non pensavo che le persone sapessero dell'esistenza di una fotografia.
<con un incantesimo puoi catturare un istante preciso, che rimarrà nella tua mente finché non deciderai di rivederlo. Se ti concentri abbastanza puoi vedere tutte le immagini che hai, diciamo, scattato con gli occhi e quella che sceglierai comparirà davanti a te. Ora ti mostro come si fa>
Continuando a guardarmi, noto che le sue palpebre non si chiudono per un paio di secondi e i suoi occhi diventano neri per qualche secondo. Successivamente mi sorride e chiude gli occhi. Poco dopo compare un'immagine davanti a lui, come se fosse un ologramma, e capisco che sono io seduta sull'erba.
<puoi anche ingrandire in certi punti se ti serve, come se lo spazio davanti a te diventasse una vera e propria macchina fotografica>
Non sapevo si potesse fare una cosa del genere, vorrei imparare.
<puoi insegnarmelo?>
Mi guarda sorpreso.
<è un incantesimo davvero complesso, sei sicura di volerlo fare? Richiederà molto sforzo>
<sono sicura>
Lui annuisce e poi si siede accanto a me, per poi abbracciarmi improvvisamente. I miei occhi si spalancano e il mio corpo è pietrificato. Che sta facendo?
<mi sei mancata>
Che cosa vuol dire? Gli sono mancata? Che significa? Non capisco, non l'ho mai visto prima d'ora!
Le sue braccia mi stringono forte e io sono indecisa se chiedere una spiegazione oppure no.
Poco dopo si stacca e mi guarda negli occhi, con la sua mano destra prende una ciocca dei miei capelli e la sposta dietro all'orecchio. È solo ora che noto qualcosa di strano nei suoi occhi: dentro di essi si sta muovendo una luce argento. Sta succedendo qualcosa di strano, la mia testa comincia a girare.
<che incantesimo mi stai facendo? Smettila subito!>
Chiudo la mia mente e creo una barriera elettrica intorno a me, che mi rende immune a qualsiasi magia. In questo modo la sua mano prende la scossa e lui salta in aria, allontanandosi un po' da me con un'espressione molto sorpresa.
<come hai fatto?>
<a fare cosa?>
Lo guardo male mentre lui è ancora sorpreso sul terreno.
<a capire che stavo facendo un incantesimo>
<nei tuoi occhi c'era una luce che si muoveva>
Perché avrebbe dovuto farmi un incantesimo?
<allora anche tu sei davvero molto potente! Per avere diciassette anni sei davvero brava>
So che non tutti riescono a capire gli incantesimi che verranno lanciati dall'avversario solamente guardandolo negli occhi, ma non voglio che lui mi dica questo.
<grazie, ma non cambiare argomento. Cosa mi stavi facendo?>
Mi guarda serio e io sto cominciando ad avere paura di lui. Però... Perché ho la sensazione che con lui io posso sentirmi al sicuro? Chi è veramente questo ragazzo?
<Non stavo facendo nulla a te, stavo eliminando l'immagine che ti avevo appena scattato perché ne ho molte che mi servono e se tenessi anche quella, la mia mente andrebbe in confusione. Oh, a proposito... Mi sono dimenticato di dirti che più foto tieni nella tua memoria, più è probabile che tu ti senta stanca dopo un qualsiasi incantesimo>
Annuisco. Per questa volta gli credo, anche perché non mi viene in mente nessun incantesimo pericoloso che prevede la luce, ma i miei dubbi rimangono.
E ti pareva che io non avessi qualche domanda in testa!
<va bene>
Rispondo solamente per poi alzarmi dopo aver rotto la barriera.
<possiamo iniziare domani con l'incantesimo delle foto?>
Gli chiedo poi.
<si>
Mi sorride e io ricambio, tornando poi dentro casa. In cucina vedo Will che prepara il tavolo, ora che ci penso è quasi ora di cena.
<ti devo aiutare a preparare da mangiare?>
<se ti va puoi cucinare, altrimenti materializzo del cibo come ho fatto per tutta la settimana>
<cucino io, è più sano>
<va bene>
Ride per poi continuare a sistemare posate, piatti e bicchieri.
Una volta pronta la pasta, chiamo i ragazzi e ceniamo tutti insieme, parlando del più e del meno, senza dire nulla su ciò che è successo oggi.

Arrivano le undici di sera e io comincio a essere stanca, così vado a letto dopo aver guardato un film con i ragazzi, seguita da loro.
<buonanotte ragazzi>
<notte Rachel>
<buonanotte principessa>
L'unico che risponde solamente con un sorriso è Maldensi, che poi si mette sotto le coperte nel letto alla mia sinistra.
Spegniamo le luci e io chiudo gli occhi quasi subito, ma sento qualcosa muoversi dietro di me. Una mano si appoggia sulla mia spalla e io prendo fiato per urlare, ma la stessa mano finisce proprio sulla mia bocca prima che io ci riesca, poi le coperte si alzano e dell'aria fredda viene verso di me facendomi rabbrividire e qualcuno si corica dietro di me sul materasso. Comincio ad avere un'idea di chi possa essere...
Appoggio le mie mani su quella che mi tiene la bocca e mi giro verso la persona accanto a me, ed è proprio lui.
<che stai facendo? Mi hai spaventata a morte>
Dico al ragazzo tenendo la voce più bassa che posso per non svegliare gli altri, sempre che stiano già dormendo.
<scusami, volevo abbracciarti>
E così le sua braccia si avvolgono attorno a me, mentre io mi giro verso di lui e poi lo faccio cadere sotto di me.
<vuoi già fare qualcosa?>
Lo vedo alzare un sopracciglio e sorridere leggermente. La stanza non è completamente buia e di conseguenza riesco a vederlo benissimo.
<ma no! Sei scemo? Sveglieremmo Will e Peter>
<possiamo fare un incantesimo che li rende sordi, sai?>
<idiota...>
Sorrido per poi avvicinare le nostre labbra in un dolce bacio a stampo, nel frattempo le sue mani tornano in quel posto.
<vuoi seriamente fare qualcosa? Ti avverto che non succederà, sono troppo stanca ora>
Lui mi guarda con una faccia da cane bastonato, come per supplicarmi.
<dai, non fare quella faccia>
<e va bene, scusa. Riposati pure, piccola>
Ora che ci penso, anche quando stavo male per mio padre mi chiamava così. Che dolce...
Dopo aver detto questo, sposta le mani dietro la mia testa e la sistema sul suo petto, accarezzandomi poi i capelli e baciandomi la fronte.
<dormi bene, tesoro>
Mi dice facendomi sorridere.
<notte Erik>
Chiudo gli occhi, riuscendo ad addormentarmi in molto meno tempo rispetto al solito.

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora