Sono chiusa dentro al bagno e riesco ancora a sentire le lamentele della tizia che adesso non pensa più al rossetto, ma a un certo Marco che fa il meccanico e che l'ha lasciata e che non vuole spiegarle il motivo e allora lei si mette a dire all'amica che spera con tutto il cuore che l'unica cosa che d'ora in poi riuscirà a scoparsi siano le marmitte delle sue cazzo di macchine e poi inizia di nuovo a piangere e allora io faccio partire lo sciacquone giusto per dare l'idea che in bagno ci sia entrata per un motivo e non perchè non so cosa fare ed esco dalla toilette e torno sulla pista.
Luigi lo trovo dopo una mezzoretta in cui non ho fatto altro che stare in pista a fingere di godermi la musica. È seduto su un divanetto nero vicino al bancone del bar, in una zona in cui le luci non arrivano, ed è per questo che prima non l'avevo visto; mentre mi avvicino noto che la sua testa ciondola un po' e la mano che regge il bicchiere di plastica colorato trema leggermente. < Tutto bene? > gli chiedo mentre mi siedo di fianco a lui, < cosa? > mi fa lui sbattendo le palpebre, < queste luci mi stanno rincoglionendo > fa poi. Adesso il dj è cambiato e quello che è salito sul palco è un tizio grosso e con una barba incolta e indossa una t-shirt rosa, in stile anni ottanta, con stampata la fotografia di una spiaggia e sotto la fotografia c'è una scritta che dice: Hawaii; saluta il pubblico, lo incita ad urlare e poi attacca con un pezzo che sembra identico a tutti quelli che aveva già messo l'altro dj. Luigi inizia a sospirare e io gli chiedo cosa c'è che non va, non perchè mi interessi davvero, ma perchè se uno sospira così forte è perchè vuole sentirselo chiedere, mi dice che si sta annoiando e io gli faccio notare che ha scelto lui questo posto, che per me potevano anche tornare all'hotel e allora lui mi risponde che non è solo annoiato adesso e mentre parla noto che la sua voce ha qualcosa di strano, è come se tutto d'un tratto la sua lingua fosse diventata più spessa, mi dice che non sente di non avere più niente da fare qui, mi confessa che ha vissuto così tanto tempo e che ha conosciuto così tante persone e che ha fatto così tante cose che adesso sembra tutto un deja vu, mi racconta che la consapevolezza di sapere che niente di nuovo gli potrà mai succedere lo devasta, io gli faccio notare che non può sapere quello che gli succederà da qui a un anno e che magari qualche cosa di divertente gli capiterà e poi mi chiedo perchè cazzo mi sto mettendo a consolarlo, lui mi guarda e i suoi occhi sono spenti, < Pensi davvero > mi dice < pensi davvero che la mente umana possa sopportare una vita di ottocento anni? >, gli dico che non ne ho idea, la musica sembra farsi sempre più alta e le luci stroboscopiche mi impediscono di visualizzare bene il volto di Luigi, mi avvicino a lui, che apre la bocca e fa per aggiungere qualcosa, ma poi poggia il bicchiere che ancora stringeva in mano, sul divanetto e dice che si è rotto il cazzo e che ce ne dobbiamo andare.
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Nascita dell'Anticristo #wattys2019
HorrorUn ragazzo con un segreto, una spada da trovare e poteri terribili contro cui combattere. Chi sarà il vincitore?