Capitolo quarantasei

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Siamo all'archivio del comune e la puzza di polvere mi penetra nelle narici. C'è una ragazza, qui con noi, che avrà si e no la mia età e indossa un cardigan marrone e dei jeans attillati e ci sta dicendo che lavora qua da due mesi, per un progetto universitario e sarà lei ad aiutarci a trovare quello che stiamo cercando, Luigi e tutto un sorridi e annuisci, si massaggia le mani come se fosse nervoso ha la testa bassa e non guarda mai la ragazza negli occhi quando le parla, mi chiedo se stia cercando di imitare uno studente universitario piuttosto timido per rendere più credibile la sceneggiata. La ragazza allunga un dito verso lo scaffale e ci dice che questi sono tutti i documenti organizzati e raccolti prima della catalogazione via digitale, io la interrompo e le chiedo se sono le uniche copie presenti o se hanno fatto delle scansioni di ogni documento e messe su un server, le dico che in quel caso, se ci fossero dei file digitali, sarebbe più facile per noi trovare quello che stiamo cercando, la ragazza sembra essere irritata dal fatto di essere stata interrotta, ma il suo sorriso scopare solo per un instante, < ancora le scansioni non le abbiamo fatte > ci dice, < anche se è in progetto >, le chiedo come farebbero in caso di incendio, < è carta, verrebbe tutto distrutto all'istante >, Luigi mi da una gomitata senza farsi vedere dalla ragazza che intanto si è messa a girare per gli scaffali e mi sta dicendo, con un tono che adesso è palesemente irritato, che se non l'hanno fatto ci sarà un buon motivo e che se sono venuta a dare consigli banali sulla gestione di documenti antichi allora posso anche andarmene subito, Luigi mi guarda in cagnesco e poi sempre con la testa bassa e sempre con quel sorriso timido, dice alla ragazza di ignorarmi, le spiega che sono così stronza perché ho un po' di problemi a casa ed è il mio modo di reagire, la ragazza neanche mi guarda, si gira diretta verso Luigi e gli dice che le persone mature sanno discernere la vita lavorativa da quella familiare e Luigi fa spallucce e le risponde che forse ho ancora bisogno di tempo, per maturare, racconta alla ragazza che lo stipendio in università è basso e visto il progetto in cui ci siamo impegolati, avremmo davvero problemi a farci dare una proroga, perché detto sinceramente molti dei ricercatori con cui lavoriamo sono scettici, c'è questo professore che si chiama Marianna, che alla cena di Natale ha detto a tutti che siamo degli stupidi a volere cercare una corona che in realtà non esiste e se solo il rettore avesse finanziato anche solo una settimana della nostra ricerca allora sarebbe stato un cretino anche lui e poi si è messo a parlare di quanto sia pericoloso avere un cretino come rettore dell'università e che se tutti vogliono che l'università continui ad avere una buona reputazione forse qualcuno dovrebbe fare qualcosa. Io mi stupisco di quante cazzate riesca a sputare fuori Luigi. < E il rettore non ha detto niente? > chiede la ragazza interessata, < ovviamente non c'era > fa Luigi con una risatina, < non credo avrebbe mai avuto il coraggio di dire queste cose con lui che ascoltava >, < cagasotto > risponde la ragazza con un sorriso, < e tu credi che sia una ricerca folle? >, Luigi scuote la testa, < no > risponde, < certo che no. So che esiste, so che è nascosta da qualche parte > e poi si gira verso di me e inizia a guardarmi con dolcezza, < abbiamo fatto tanta strada e sento che ci stiamo avvicinando ormai >, Luigi continua a guardarmi e so che si aspetterebbe da me un sorriso altrettanto dolce, ma io, in risposta, mi giro dall'altra parte, suscitando un moto di irritazione nella ragazza, che sembra prendere sul personale, non solo le occhiatacce che lancio a lei (e continuo a lanciargliene senza farmi particolari problemi), ma anche quelle che lancio a Luigi e il pensiero che Luigi riesca a prendere per il culo così facilmente le persone, che tutte gli credano così ciecamente solo perché ha quel sorriso del cazzo stampato sulla faccia, mi fa imbestialire. Perché non c'è nessuno che sente questa puzza di merda?

Luigi si schiarisce la voce e poi si stiracchia rumorosamente fingendosi rilassato, chiede alla ragazza quando possiamo iniziare la ricerca e lei sbadiglia emulando Luigi e poi si raddrizza gli occhiali < anche subito > gli fa.

Iniziamo da uno scaffale che ha la dicitura: "movimenti 1500-1700". La ragazza chiede a Luigi se la corona veniva identificata con un nome particolare, Luigi corruccia le sopracciglia, < in modo da capire se stanno parlando di quella > si mette a gesticolare lei, < ah > fa Luigi iniziando a scuotere la testa, < no > le dice con un sorriso tutto denti, < non crediamo di essere così fortunati da trovare il documento della corona >, < ah no? > chiede la ragazza delusa, < no > ripete Luigi, < cerchiamo gli spostamenti di una persona > si guarda intorno e poi chiede un foglio e una penna alla ragazza, mentre lei inizia a tastarsi le tasche dei jeans stretti, lui le dice che il tizio in questione si chiama: Adrien Dubois e che pensiamo che sia stato lui ad avere la corona, < l'ultimo ad averla avuta secondo le nostre fonti, quindi se sappiamo dove è andato lui, sappiamo dove è andata la corona >. Luigi per entrare meglio nel personaggio ha iniziato a simulare una leggerissima balbuzie, la ragazza annuisce, poi dice che una penna non ce l'ha che deve andarla a prendere in ufficio, < solo un minuto > ci fa prima di sparire dietro la porta antipanico del locale. La testa di Luigi si alza non appena la ragazza esce dall'archivio, il sorriso che ha adesso non ha niente a che vedere con quello timido e dolce che aveva un secondo fa e i suoi occhi sono talmente pieni di odio che temo possano iniziare a sputare scintille da un momento all'altro, mi afferra il polso e mi costringe contro la parete, < non so cosa stai facendo > mi sibila all'orecchio, sento il suo fiato sul mio collo, < ma smettila >, gli scoppio a ridere in faccia, lui mi guarda e il suo viso si fa rosso e inizia a tremare tutto, stringe le sue dita sul mio collo, sbatte la mia testa contro uno scaffale che inizia a traballare, ma io non smetto, ormai niente di quello che può fare mi importa, continuo a ridere anche quando le sue mani iniziano a scottare e credo di vedere delle fiamme che vorticano attorno al suo braccio, la mia pelle inizia a puzzare, il dolore è insopportabile, sta stringendo talmente forte che ho ancora la bocca aperta, ma non riesco più a ridere, e passano ore e i miei polmoni iniziano a bruciare e io vorrei continuare a ridere, ma non ci riesco e quando apro la bocca escono solo rantoli soffocati. < Ho trovato la penna > dice la ragazza, < è rossa, spero vada bene lo stesso >, Luigi mi lascia di colpo e io cado a terra e inizio a tossire, la ragazza mi si avvicina e si gira verso Luigi, < tutto bene? > gli chiede, Luigi annuisce, < le è andata di traverso della saliva >.

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