Capitolo trentatré

1 0 0
                                    

Siamo davanti ad una farmacia che è chiusa visto che è quasi mezzanotte e Luigi giura che questo sia il posto in cui il capo della setta è morto e a vederlo adesso sembra un po' difficile crederlo, perchè c'è il segnale luminoso della farmacia che sfarfalla proprio sopra di noi e la macchinetta in cui vendono i preservativi è luminosissima e io sto fissando questo pacchetto che si chiama "mango passion" ed è di un arancione elettrico che nel nero della notte stona e sono quasi tentata di metterci dei soldi nella macchinetta, giusto per comprare il pacchetto e gettarlo via perchè quell'arancione è davvero troppo forte e non mi sembra giusto che rimanga là, tutto luminoso e colorato, mentre noi cerchiamo di parlare con lo spirito di un tizio morto trecento anni fa.

Luigi si toglie la giacca e la poggia sul marciapiede e poi sfila dallo zaino la tavola oujia, Io mi guardo in giro e gli chiedo se non ha paura che qualcuno ci veda, lui allarga le braccia, < è tutto spento, non c'è nessuno sveglio >, gli chiedo come fa ad essere sicuro che rimarremo indisturbati per tutto il tempo, < non è possibile che ad un certo punto un ragazzo passi di qui e ci veda? >, lui mi risponde che devo smetterla di farmi tutti questi problemi e che anche se qualcuno passasse di qui e anche se ci vedesse, le probabiltà di un suo avvicinamento sarebbero minime, visto che siamo seduti su un marciapiede, con una tavola oujia davanti, < potrebbe chiamare la polizia > gli faccio notare, < vero > fa lui, < facciamo allora che provvedo a non far passare nessuno di qui > e me lo dice con quel suo sorriso sinistro che mi fa accapponare la pelle e apro la bocca per rispondergli, ma non trovo niente da dire e quindi rimango zitta. 

Nascita dell'Anticristo #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora