Capitolo quarantasette

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Abbiamo un raccoglitore a testa e tutti indossiamo dei guanti bianchi di velluto, la ragazza ci ha detto che dobbiamo indossarli per forza se vogliamo sfogliare documenti così antichi anche se questi sono perfettamente conservanti in cartellette di plastica sottovuoto e quindi le nostre dita non entrerebbero mai in contatto con la carta, glielo faccio notare e lei mi lancia un'occhiataccia, < è per le impronte > mi risponde secca, < non voglio che lo sporco delle tue dita sia trasferito sulla cartelletta, se tutti facessero così dovremmo pulirle tutte settimanalmente >, < vengono così tante persone a chiedere di sfogliare questi documenti? > insisto io, Luigi si alza e si avvicina alla ragazza che è 'unica seduta sulla scrivania, le si avvicina piano, come se avesse paura di parlare, < senti > dice in tono bassissimo con gli occhi puntati a terra, < mi aiuti a capire quello che stiamo cercando? >, lei annuisce tutta contenta, < certo > dice con un tono di voce forse troppo acuto, tira fuori un foglio dal cassetto della scrivania, < vedi > dice a Luigi, < questo è il modello che dobbiamo cercare >, poi continua a spiegargli che la cosa importante adesso è individuare tutti i documenti che riportano il nome dell'interessato, tattica abbastanza ovvia, ma non glielo faccio notare, Luigi invece si mette ad annuire come se fosse l'idea migliore del mondo, < sì > le dice, < può andare >.

Ho fatto finta di sfogliare almeno sette raccoglitori e inizio ad annoiarmi, mi alzo, per sgranchirmi le gambe e mi avvicino a Luigi per chiedergli come sta andando la sua ricerca, lui si gira verso di me e mi guarda in cagnesco, ma poi si ricorda che c'è ancora la ragazza nella stanza con noi e allora la sua espressione si addolcisce e mi dice con un sospiro che per ora non ha trovato niente, la ragazza alza lo sguardo dal raccoglitore che sta studiando e si mette a farci l'occhiolino, < vedrete che qualcosa salta fuori > ci fa e poi torna a immergersi nei suoi fogli, < anche tu dovresti tornare a cercare > fa Luigi e io decido di approffittare della libertà che mi da la presenza della ragazza e gli dico che ho visto una macchinetta all'entrata e che pensavo di andare a pendere un caffè. < Sì > esclama la ragazza con forse troppa foga, < se non hai le monetine posso darti la mia chiavetta >, io scuoto una mano, < ho tutto grazie > e senza neanche sentire la sua risposta esco dall'archivio.

Torno in archivio che sarà passata mezzora e ci sono Luigi e la ragazza chini su uno dei raccoglitori che io avevo già fatto finta di controllare e la ragazza è tutta eccitata e il dito con cui indica una pagina trema e anche Luigi sembra piuttosto emozionato e il tono con cui si rivolge alla ragazza non è più quello timido che usava prima e le sta dicendo che è stata proprio brava e che la metteremo in prima pagina nei ringraziamenti, mi metto in un angolo, vicino ad uno scaffale e penso a cosa succederebbe se glielo lasciassi cadere addosso, mi dispiacerebbe fare del male alla ragazza, o meglio, una volta mi sarebbe dispiaciuto, ma adesso penso che non me ne fregerebbe un cazzo. La ragazza è arrossita e adesso sta dicendo a Luigi che non è tutto merito suo e che anche lui ha fatto la sua parte e rimangono a farsi i complimenti per i successivi dieci minuti, poi Luigi prende la pagina e me la porta davanti, Adrien si è convertito al cristianesimo ed è andato a professare in Umbria, < wow > faccio io senza metterci troppa emozione, Luigi si gira di nuovo verso la ragazza, < sei stata bravissima > ripete e sembra lo pensi davvero, i suoi occhi sono spalancati, la sua bocca è piegata in un sorriso che sembra sincero. La ragazza è tutta eccitata e non fa altro che muovere le mani e sbattere le palebre, gli dice che è stato un piacere e scherzando gli ricorda di metterla nella pagina dei ringraziamenti, < sarà fatto > le risponde Luigi con un sorriso.

Nascita dell'Anticristo #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora