Capitolo 7

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Crystal's pov
Sono in sala mensa e sto leggendo una storia che ho trovato su internet, scritta da un utente qualsiasi.
Come inizio non è male anche se è scritto in modo un po' sgrammaticato e con frasi sconnesse e espresse illogicamente, però il senso che l'autore vuole dare nella sua opera è particolarmente interessante, pieno di fantasia e originalità.

È davvero un peccato perchè scritta meglio, approfondendo certi dettagli e concetti, revisionando un po' qualche frase, sarebbe davvero apprezzabile e intrigante.

il genere è thriller, un genere che seppur non sia il mio preferito, mi appassiona molto e il titolo che mi ha subito invogliata a leggere è ''The killer and the victim''.
I due protagonisti sono due ragazzi di nome Maxwell e Kira, che credo siano sottoposti ad una specie di amore proibito, fuori da ogni prospettiva e ingannando ogni apparente normalità.

Mi guardo un po' intorno e notando che non c'è nessuno, ne approfitto per immergermi nella mia amata lettura.

Proprio non ce la faccio a vedere una storia così entusiasmante essere scritta in questo modo, perciò non so per quale valida motivazione, strappo un foglio dal quaderno e inizio a scrivere la mia versione del capitolo.

''Maxwell's pov
Tutto ebbe inizio quando mio fratello di nome Andy si fidanzò con Kira.
Loro due sono stati insieme quasi per quattro anni, vivendo in un amore che avrebbe fatto invidia a chiunque, in una felicità che non credevo fosse possibile che esistesse, in un sentimento che credevo persistesse solo nei più noti romanzi rosa.
Ma un giorno, così dal nulla, lei lo lasciò senza dargli nemmeno la soddisfazione di avere una chiara spiegazione, dicendogli che non poteva più funzionare in quel modo.
Inutile dire che mio fratello stette malissimo, si maledì ogni giorno di un qualcosa di inesistente che avesse fatto per portarla a quella decisione.
Un giorno qualsiasi per giunta, la trovò a baciarsi con un altro e quando lui chiedette a Kira chi fosse quel ragazzo, lei gli rispose che era sempre stata innamorata di lui e che era la sua fidanzata da tempo, vedendosi alle sue spalle, di nascosto, immersi nel segreto.
Lei disse che dato che non voleva prenderlo più in giro tradendolo lo ha lasciato senza dirgli niente per non farlo soffrire troppo.
Mio fratello così ebbe la sua spiegazione ma fu un'arma a doppio taglio siccome da una parte capì che lui non aveva fatto nulla, che non era il problema ma dall'altra parte avrebbe preferito vivere nell'ignoto piuttosto di ricevere questa notizia da parte della sua amata.
Andy tuttavia dopo quella scoperta iniziò a non uscire più con gli amici, iniziò anche a non mangiare più dimagrendo a gran vista d'occhio ma il peggio doveva ancora arrivare, facendo tramutare una mia semplice preoccupazione ad uno strazio infinito.
Una volta lo trovai nel bagno, il lavandino era pieno di sangue e io non volevo credere ai miei occhi, sperai fosse tutta una messa in scena ma purtroppo quello che avevo davanti era interamente reale.
Si era fatto dei tagli sulle braccia così profondi, così numerosi.
Quando gli chiesi il motivo mi disse che il dolore fisico alleviava il dolore dell'anima che in quel momento, quando lo faceva, si dimentica di tutti i suoi problemi.
Da quel giorno cercai di controllarlo in tutti i modi, tutte le volte, ma non ci riuscii, non fu abbastanza.
Seppi solo che non fu l'unica volta e che continuava a tagliarsi, fin quando non arrivò quel maledetto giorno.
Io non ero stato in casa e quando tornai non trovai nessuno.
Pensavo che i miei genitori fossero a casa ma mi sbagliavo, capii che anche loro erano usciti.
Mi domandai improvvisamente dove fosse Andy invece.
Visto che compresi che non poteva essere uscito, dato che non lo faceva più da un pezzo, iniziai a fare il giro della casa.
Quando arrivai nello scantinato lo trovai, ma lui era morto.
Si era impiccato.
In quel momento lo tirai giù con una minima speranza che fosse ancora vivo ma no, era già morto.
Poi però notai che c'era un biglietto con su scritto ''mi dispiace sono un egoista, mi dispiace che voi soffrirete per me come vi facevo già soffrire quando ero vivo anche se ero vivo solo fuori.
Stavo soffrendo tanto ma forse all'altro mondo sarò più felice''.
Quel giorno fu il giorno in cui piansi di più, sentii il mondo cadermi a pezzi e la mia esistenza ormai inutile senza la mia spalla, la mia guida, la mia ancora, il mio punto di ritrovo, senza mio fratello.
Spensi tutti i miei sentimenti, divenni apatico e giurai di vendicarmi perché so che se soffriva era solo colpa di quella puttana di Kira che si era divertita con uno qualsiasi che sicuramente non avrebbe mai potuto essere migliore di mio fratello.
Programmai tutta questa mia vendetta, senza rendermi conto che forse Kira non avrebbe avuto la capacità di rubare solo il cuore di mio fratello, ma anche il mio.
E questo fu la mia condanna.''

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