Capitolo 5

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Crystal's pov
Dopo aver parlato con le ragazze, spengo il cellulare posandolo sul comodino e mi sdraio sul letto con la testa rivolta al soffitto.

Sto iniziando a pensare che mi serve un lavoro per avere dei soldi propri senza necessitare dell'appoggio dei miei genitori, dovrei iniziare ad essere più indipendente.

Guardo l'ora: sono l'una in punto.

Oggi a scuola io e le ragazze siamo uscite subito dopo mangiato ovvero a mezzogiorno e mezza così come alcuni dei ragazzi mentre altri sono rimasti perché avevano ancora qualche lezione da fare.

Mi ha fatto piacere che quando tutte erano disponibili, mi hanno chiamata.

Osservo il mio computer sulla scrivania e subito mi si accende una lampadina.
Mi alzo dal letto dirigendomi verso di essa e sedendomi sulla sedia.
Accendo il computer e comincio a scrivere degli annunci lavorativi dicendo che sono una ragazza di diciassette anni in cerca di un semplice lavoretto part-time.
Aggiungo delle informazioni su di me tra cui anche il mio numero di telefono per rintracciarmi e impaziente fisso lo schermo aspettando una chiamata.

Dato che non mi arriva nulla ne approfitto per studiare un po' e dopo un'oretta subito finisco i compiti dato che erano abbastanza facili da svolgere.

All'improvviso il trillo del mio telefono mi fa sobbalzare e mi precipito verso il comodino afferrandolo e cliccando il tasto verde per accettare la chiamata.

«Pronto?» rispondo

«Salve ho letto l'annuncio che avete postato. Lei ha detto che è disponibile per qualsiasi tipo di lavoro e dato che io e mio marito a casa non ci siamo per questioni lavorative le vorrei chiedere se le andrebbe di aiutare mio figlio che va alle elementari a fare i compiti perché so che non li farebbe bene essendo molto svogliato. Magari se le chiede aiuto può aiutare anche mia figlia che invece va al primo superiore» la voce dolce e gentile di una donna risuona dall'altro capo del telefono

Sono sorpresa, in un'ora già ho trovato un'opportunità.

«Signora la ringrazio molto dell'offerta. Per me va benissimo» accetto

«Se adesso lei è libera possiamo parlarne al Blind Tiger, lo conosce vero?» mi chiede

Faccio mente locale e mi ricordo che è un bar che si trova al Bleecker Street, lo so perché a volte passo da quelle parti ma lo conosco solo di vista.

«Sisi certo» le rispondo

«Allora adesso possiamo incontrarci là per parlarne. Le dico il prezzo, i giorni e cosa deve fare così mi dice se è ancora disposta ad accettare l'offerta» mi dice lei

«Va bene la ringrazio nuovamente per la proposta, ci vediamo direttamente là» la saluto per poi riattaccare

Prendo un giubbotto e lo indosso dato che fa un po' freschetto e chiudo per bene la cerniera.
Infilo il telefono nella tasca posteriore dei jeans e esco fuori dalla mia stanza chiudendomi la porta alle spalle.

«Dove vai?» mi chiede mia madre seduta sul salotto quando vede che sto aprendo la porta

Mi guardo intorno e vedo che mio padre non c'è, evidentemente se n'è andato.

«Ho scritto un annuncio per cercare lavoro e una signora mi ha chiesto se voglio lavorare a casa sua per aiutare i figli con lo studio. Adesso ci dobbiamo incontrare per parlarne» le spiego

«Tesoro ma non ce n'è bisogno. Tuo padre fa il dottore e io sono una segretaria, i soldi per mantenerti li abbiamo, perché dovresti cercarti un lavoro?» mi domanda confusa

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