-Forza ragazzi, non siete dei cinquantenni rammolliti, correte! Thompson non fermarti e Tyler smettila di guardare il culo di quella davanti e corri. Non vi fermate, mancano solo altri venti minuti di corsa- urla il professore.
È circa un quarto d'ora che si sgola per incitarci a correre e io sto iniziando a sentire un fortissimo dolore alla pancia, non ce la faccio più.
-Professore, mi scusi- mi avvicino all'uomo.
-E tu chi sei? Sei nuova o ti sei rifatta qualcosa e non ti riconosco? Ora che ci penso, assomigli a Molly Brown, ti sei gonfiata le labbra? - chiede.
Non capisco se mi sta prendendo in giro, ma dalla sua espressione sembra abbastanza serio.
-No professore, sono nuova, mi chiamo Kessi-
-Ah ecco, infatti non ricordavo che Molly fosse bionda-Abbozzo un sorriso, mi sento un po' in imbarazzo a parlare con questo tizio, sembra che mi sta prendendo per il culo.
-Ecco io le volevo chiedere se potevo andare a sedermi, non ce la faccio più a correre-
-Sederti? Non se ne parla soldato, sei o no un uomo?- sbraita.Ma perché in questa scuola sono uno più strano dell'altro?
-In realtà sono una donna, prof...-
-Chiamami signore, e ora torna a correre- dice sbrigativo.-Ma se le ho appena detto che non ce la faccio più, è tonto per davvero o fa finta?- sputo infastidita.
Io ho già scelto di andarmi a sedere, forse non ha capito che lo stavo solo informando.
Lui resta un attimo spiazzato dalla mia reazione, forse ho esagerato.
-...signore- aggiungo, nella speranza che non si arrabbi.
-Hai le palle soldato, ma non bastano. Per stavolta vatti a sedere. Solo per stavolta- puntualizza.
Tiro un sospiro di sollievo e lo saluto con un "grazie signore" prima che ricominci a urlare verso quei poveretti che stanno buttando l'anima a correre.
Mi sistemo sotto l'ombra di un albero per riprendere fiato.
-Anche tu non hai un debole per l'attività fisica, vero?- mi raggiunge una voce.
Mi giro e vedo la figura di una ragazza che mi sorride, è minuta, ha due piccoli occhi azzurri ed è vestita da cheerleader.
-Si vede così tanto?- chiedo retorica, forzando un sorriso.
-Sì, dalla faccia- mi indica.
È sveglia questa qua oh.
-Beh dalla faccia non si direbbe che quel panzone riesca a correre per più di due metri, e invece- dico riferendomi al professore.
Lei ride, ha la risata da bambina, e ne ha anche gli atteggiamenti.
Sembra un po' tonta.
-È un ex militare esaltato, nessuno sa per quale motivo si sia congedato, personalmente non credo l'abbia fatto di sua spontanea volontà, ed ora si ritrova qui e ci tratta come se fossimo dei soldati- mi informa.
Osservo l'uomo in lontananza, ha pochi capelli e lo sguardo rude.
-Secondo me per problemi con la droga- azzardo.
-La droga?- dice portandosi una mano alla bocca, come se avessi appena detto una parolaccia.
Non so come risponderle, il suo essere così bambinesca mi mette a disagio.
-Comunque sono Kessi- mi presento, non perché ne abbia voglia, solo per spezzare il silenzio imbarazzante che si è creato.
-Jessica, piacere- mi sorride dolce.
-Sei nuova di qui, vero? Da dove vieni?-
-Dall'altra parte di New York-
-Oh, lì ci sono i quartieri ricchi. I miei nonni abitano là, probabilmente conoscono i tuoi. Mio nonno ha una ditta di trasporti, forse conosce tuo padre, sicuramente sarà anche lui una persona importante. Come si chiama?-Mio padre?
Inizio a sentire un nodo in gola, questa ragazzina parla troppo, non mi piace, dovrebbe tenere il becco chiuso.
-Io non ce l'ho un padre- dico fredda.
La ragazza arrossisce di colpo.
-Oddio, scusami, non volevo te lo giuro. Emh dai, cambiamo argomento... Vieni alla festa di halloween?-
Devo trattenermi per non risponderle male ma, dopotutto, lei non sa il peso di quello che ha detto.
Nessuno lo sa.
Nessuno, a parte me.
-Si fa a casa mia in realtà, ma verrà quasi tutta la scuola, sei la benvenuta. È un ottimo modo per farsi degli amici- continua, iniziando a balbettare.
Deve aver capito che era meglio se stava zitta.
-No, grazie- rispondo.
Lei sta per ribattere ma sento un'altra cheerleader che la chiama.
-Mi cercano, devo andare. Ci vediamo alla festa, ci conto- mi sorride timida.
-Ciao- quasi sussurro.
Sento gli occhi lucidi e i ricordi farsi strada nella mia mente.
Possibile che basti così poco a distruggermi?
SPAZIO AUTRICE
È un capitolo un po' di passaggio, ma prestissimo rivedremo anche Jhon, che farà parecchi danni...
Ok smetto di disturbarvi, ditemi cosa ne pensate, a presto.
Vivy!😊❤️

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Don't leave me alone
Любовные романыKessi non ha mai avuto niente dalla vita, e ciò che aveva di bello le è stato tolto, non ha interessi, non ha passioni, non ha più nemmeno i sogni. Si è creata una sua maschera, fredda, distaccata, e l'unica cosa che teme, è che qualcuno possa scop...