Capitolo 25

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Entro nell'edificio con passo pesante e i nervi a fior di pelle.

Mancano pochi minuti alla fine della terza ora, e non ho la più pallida idea di dove si trovi Jhon, così mi dirigo in segreteria.

Mi affaccio allo sportello e mi ritrovo davanti la segretaria snob del primo giorno, di bene in meglio.

Mi ricordo che tra lei è Jhon c'è un certo feeling, se le chiedessi in che classe sta di certo non me lo direbbe.

-Buongiorno, dovrei dare le chiavi di casa a mio fratello, può dirmi che lezione ha ora?- chiedo.
-Senti ciccia, non so gli orari di tutta la gente della scuola, mica ho la palla di vetro- risponde scocciata, masticando una gomma a bocca aperta.

Sento un istinto omicida salire.

-Però ha un computer, può cercare nel database, sicuramente da qualche parte lo trova- forzo un sorriso.
-Oh tesoro, ti pare che ho tempo da perdere per...-
-Jhon Jhonson- sbuffo.

-Come?-
-Si chiama Jhon Jhonson e ora mi servirebbe sapere che lezione ha, così passo a dargli le chiavi-
-Oh emh, non sapevo che Jhon avesse una sorella. Comunque di solito il giovedì sta nell'ala est, in una delle classi al secondo piano-
-Grazie-

No voglio neanche sapere perché la segretaria sappia dove sta Jhon il giovedì mattina, e mi avvio svelta dall'altra parte dell'edificio.

Mentre salgo le scale, il suono della campana fa riversare tutti nei corridoi.

Sarà impossibile trovare Jhon in mezzo a tutta questa gente.

Squadro le facce di tutti i ragazzi che riesco a vedere, finché non lo individuo, girato, davanti a un'aula di scienze.

Corro verso di lui, spintonando un ragazzino per la fretta, e lo faccio voltar tirandogli il braccio.

Purtroppo a girarsi non è Jhon, bensì un tipo con la mascella inesistente e gli occhi neri.

-Ma che cazz...- dice, preso alla sprovvista.
-Oh scusa- diciamo in coro.

Lui mi squadra velocemente, poi mi guarda storto.

-Ti serve qualcosa?-
-Nono, stavo cercando uno, lascia perdere- dico, e mi allontano.

Percorro il corridoio fino in fondo, ma non trovo Jhon da nessuna parte. Così passo in rassegna tutte le aule con le porte aperte, ma niente.

Mentre sto con la testa ficcata in un aula di matematica, provando a non farmi vedere, sento qualcuno toccarmi la spalla.

-Ma chi stai cercando?- esclama.
-Cazzo- urlo dalla paura.

Il ragazzo ride, è quello che prima ho scambiato per Jhon.

-Tu non stai bene-
-E starei meglio se non mi avessi fatto prendere un infarto- provo a trattenere tutte le parolacce che vorrei dirgli.

Non per educazione, quanto per conservarle per l'incontro con Jhon.

-Oh stai calma-
-Non posso stare calma, non vedi che sto cercando una cazzo di persona che non trovo?- sbotto.
-Okay sei facilmente irritabile. Vediamo, posso aiutarti a trovare questa persona?-
-Non credo, quella pu... zzola della segretaria ha detto che stava in questo piano, ma non c'è- mi trattengo.
-Magari è nell'aula del professor Ericsen, è l'unica che non si è aperta- conclude il ragazzo.

Poi mi torna in mente la rissa che mi ero lasciata alle spalle, chissà che Jhon non era ancora in presidenza.

-Ma certo, è in presidenza- esclamo io.
-No, cosa? Ma mi stai sentendo?- sbuffa il ragazzo.
-No, ma grazie-
-Il giovedì la presidenza è chiusa, prova da Ericsen- insiste il tipo.

-E va bene, grazie-
-Di niente, come dovrei chiamarti?- il suo sguardo si accende della stessa luce che ha Jhon quando flirta con qualcuno.
-Non devi chiamarmi- dico e scappo, prima che replichi.

Quanta gente strana, questo è un covo di matti.

Apro la porta dell'aula indicata, e vedo che sono tutti piegati sui banchi a fare un test, nemmeno si accorgono di me.

-Ti serve qualcosa?- mi chiede confuso il professore.

Il mio sguardo va dritto all'ultimo banco vicino alla finestra. E lui è lì.

Sei troppo prevedibile, babbeo.

-Oh- mi richiama il professore.
-Ho sbagliato classe, scusi- dico, attirando l'attenzione di qualcuno, ed esco il più in fretta possibile.

Poco importa se Jhon mi ha visto, io ora mi accampo qua davanti, dovessi aspettarlo anche tutta la giornata.

Ho i nervi a fior di pelle, e mi spunta un involontario mezzo sorriso molto inquietante.

Forse sto impazzendo.

SPAZIO AUTRICE

Sí, mi piace tenere le persone sulle spine ahahah.

Scusate eventuali errori, ma mi sono appena svegliata e non li ho rivisti.

Come pensate che andrà il loro incontro?

Sinceramente, non lo so nemmeno io, ma sto cercando di immaginare la cosa più verosimile possibile, so probabilmente aggiornerò nelle prossime settimane.

Vivy!😊❤️

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora