È passata una settimana e io e Jhon non abbiamo litigato nemmeno una volta.Anzi, credo che stia inziando a starmi addirittura simpatico.
Jeremy, invece, non mi rivolge parola ed evita di incrociare il mio sguardo nei corridoi.
Non ricordo nemmeno bene il perché di tutto questo suo astio nei miei confronti.
Insomma, ero io ad essere arrabbiata con lui o sbaglio?
Mah.
-Terra chiama la signorina Williams. Ti sei incantata per caso?- Jhon sventola la sua mano davanti alla mia faccia, e di colpo torno alla realtà.
Da inizio anno non ho ascoltato, per un motivo o per un'altro, più di mezza lezione di fisica.
E per questo dovrei ringraziare il belfusto che ho a fianco.
-No no, ho solo sonno- sbadiglio per enfatizzare la mia affermazione.
-Che fai la notte al posto di dormire, eh signorina?- mette un sorriso sornione.-Niente di tutto quello che stai pensando-
-Uhh, ci vai giù pesante?-
-Intendevo il "dormire", sai, io la notte dormo. È quello che fanno le persone normali-Di tanto in tanto lancio un'occhiata al professore per assicurarmi che non ci senta.
-Mi sa che abbiamo un concetto di normalità molto diverso, signorina-
-La normalità è data dalle abitudini delle persone di cui ti circondi-
-Questo conferma che la tua "normalità" non è molto normale-
-O forse conosci solo le persone sbagliate--Chi decide quali sono le persone sbagliate da frequentare e quali no?- mi punzecchia col suo solito sorriso.
-Tua madre, suppongo-
-Beh supponi male, mia madre non ha molta voce in capitolo nella mia vita- il tono è rimasto sullo scherzoso.Chissà cosa intende dire con questo, forse la madre non è molto presente.
Guardandolo meglio, direi che è il solito figlio ricco che snobba i genitori.
-Dovrei iniziare a chiamarti bella addormentata, o bella incantata- mi ripassa di nuovo la mano davanti agli occhi per attirare la mia attenzione.
-Ti pesa così tanto chiamarmi Kessi?- sbuffo.Mi volto e controllo: il professore è ancora girato.
-Non lo so, non mi viene da chiamarti così, ti ho sempre visto come "signorina". Però ora, dato che stai sempre incantata, devo aggiornarmi- sorride.
-Okay emh... Allora io ti chiamerò, mh, aspetta che trovo un soprannome irritante. Direi... Jhon! Più irritante di te non consoco nessuno- rido da sola, a bassa voce.-Pulluli di fantasia, signorina-
-Da dove l'hai cacciata questa parola?-
-Devo davvero risponderti?- sorride, lasciandomi intendere la risposta poco carina che vorrebbe darmi.
-Pensandoci no, sto apposto così-Il professore si gira e ci lancia un'occhiataccia.
-Forse dovremo stare zitti- sussurro al mio vicino di banco.
-O forse no-
-E invece sì, non voglio passare un'altra lezione fuori dalla classe. Fisica mi piaceva un sacco, ed ora non so nemmeno più di quale argomento stiamo parlando- rifletto.Forse è davvero il caso di seguire la lezione, o il prossimo test sarà un disastro.
-Davvero? Ti piace fisica? E chi l'avrebbe mai detto- il ragazzo mi parla nonostante le nostre facce siano rivolte verso la lavagna, per dare meno nell'occhio.
-Sí Jhon, però ora zitto, sul serio-
-Ad una condizione-
-Spara-
-Io ti faccio seguire la lezione in cambio del tuo numero-
-Di scarpe?-
-No, di conto corrente. Numero di telefono, idiota- lo sento sorridere.-Okay, ma ora sta un po' zitto-
-Non credevo bastasse così poco-
-E invece credevi male- lo zittisco.Provo a seguire la lezione, ma il pensiero di Jhon che mi ha chiesto il numero in modo così "originale", mi distrae.
Chissà perché l'ha fatto.
Sarà solo perché siamo amici.
Aspetta, noi due siamo amici?
***
-Hai qualche corso ora?- chiede il ragazzo dagli occhi verdi mentre si affretta a raggiungere l'uscita di scuola.
-No, ora mi aspetta solo il buonissimo hot dog del carretto sulla ventitreesima- dico con aria sognante.
Il tipo del banchetto dei panini credo sia la prima persona con cui ho parlato da quando sono arrivata, e nonostante ci passi tutti i giorni davanti, a malapena mi saluta.
-Hot dog? Sono buonissimi, sì, ma asciugati la bavetta- finge di asciugarmi la saliva dal mento ed io sorrido.
Jhon è un tipo che prende molta confidenza, come se non si fosse notato, ed è uno di quelli che quando parla ha bisogno di toccarti manco fossi touch screen.
-Dici così solo perché non hai assaggiato quegli hot dog, sono i migliori che abbia mai assaggiato. Il wurstel sembra essere di buona qualità, sicuramente non è del discount, il pane utilizzato è discreto e anche la maionese sembra essere di marca. Ah, e il wurstel è di pollo, io adoro il pollo-
-E hai capito tutto questo mangiando un panino?- Jhon ride.I suoi occhi verdi si assottigliano, sembra così carino ora.
-Ah voi americani, non ne capite proprio niente di cibo-
-Perché tu cosa saresti? Non sei americana?-
-Ma sì, sono americanissima. Era solo una frase che ripeteva sempre la cuoca di casa mia, era mezza italiana, e mi ha fatto assaggiare molti cibi del suo paese. Niente a che vedere con i fast food di qui, fidati-La signora sulla cinquantina che mi ha fatto da "madre" in cucina la ricordo benissimo, nonstante siano ormai tre anni che non la vedo.
Ricordo il profumo del sugo fresco, che ogni tanto ci preparava, invadere le mie narici appena mi alzavo dal letto.
Solitamente lo faceva di domenica, e allora ero io ad aiutarla a preparare e ad apprendere i segreti della cottura della pasta perfetta.
Si chiamava "Sara senza h", ci teneva molto a specificarlo, così da mettere in risalto le sue origini straniere.
Quanto era bello, quanto era felice quel periodo della mia vita...
Sento un nodo in gola provare a salire, ma non è il momento.
-Ehi bella addormentata, ci sei?- Jhon, per la terza volta in una mattina, mi risveglia dai miei pensieri.
-Oh sì, cioè no. Dicevi?-
-Dicevo, che devo assolutamente assaggiare quegli hot dog. Una abituata a pietanze europee, ne dovrebbe capire in fatto di cibo--È comunque solo un hot dog Jhon, non è che bisogna avere un palato così raffinato per apprezzarlo- rido.
-E sì, devi assolutamente andarci- mi fermo perché sono arrivata davanti alla strada da imboccare per tornare a casa.-Ma non senza la persona che me l'ha consigliato. Hai detto che stai andando lì, giusto?- sorride, col suo solito sorrisino, ma più dolce.
Dolce? Fai davvero Kessi?
SPAZIO AUTRICE
Il capitolo è lunghissimo, ho dovuto dividerlo in due parti, spero vi piaccia.
Domani esce la seconda, così mi faccio perdonare per la lunga attesa!
Vivy😊❤️
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Don't leave me alone
RomansaKessi non ha mai avuto niente dalla vita, e ciò che aveva di bello le è stato tolto, non ha interessi, non ha passioni, non ha più nemmeno i sogni. Si è creata una sua maschera, fredda, distaccata, e l'unica cosa che teme, è che qualcuno possa scop...