Capitolo 21 - Pt. 2

66 5 120
                                    


-Hai detto che stai andando lì, giusto?- sorride, col suo solito sorrisino, ma più dolce.

Dolce? Fai davvero Kessi?

Stiamo pur sempre parlando di Jhon, forse è troppo presto per un'uscita.

Probabilmente non è neanche un'uscita, ma comunque non sono psicologicamente pronta, a parte Halloween, sono mesi che non esco.

-Sí ma, boh, pensandoci non saprei, forse non è il caso di mangiare sempre wurstel...- quasi balbetto.

-Non ti sto chiedendo di uscire, stai calma- Jhon ride, chissà che espressione strana sto facendo ora.

Preferisco non saperlo.

-Ma non per quello, insomma, ma ti pare che ho pensato una cosa simile, ma insomma, dai, stiamo comunque parlando di hot dog- mi agito, senza motivo, e inizio a sparare cose a caso.

Non ce la faccio a condividere uno spazio che non sia la scuola con qualcun altro, ho paura di cosa potrei dire o fare.

Ho perso l'abitudine ormai e ho paura.

Paura di uscire?

No, ho solo paura di affezionarmi a qualcuno.

Andrebbe a finire male, come sempre.

Non che mangiare un hot dog implichi lo sviluppo di un qualunque sentimento, ma il rischio è troppo alto.

E sono stanca di rischiare.

L'ultima persona a cui mi sono avvicinata è stata Jeremy, e la nostra amicizia è finita ancora prima di iniziare.

-Ci sei? Non pensavo andassi nel panico per così poco. Mettiamola così, semplicemente facciamo la strada insieme. E lo farò con o senza il tuo permesso, signorina- mi sorride.

Guardo il ragazzo che aspetta curioso la mia risposta, il suo splendido sorriso e gli occhi verdi che, al sole, sembrano ancora più chiari e lo rendono perfetto.

Odio le persone così belle.

Kessi, concentrati.

-Mh okay dai, tanto sono solo tre isolati- mi avvio, mostrandomi, per la prima volta, insicura davanti a lui.

Jhon sembra molto incuriosito dal mio comportamento.

-È stato un parto, mamma mia. Dimmi la verità, non sei abituata ad andare in giro con un figo del genere. Capisco, non sei la prima- si da delle finte arie.

Ai suoi occhi sarò sembrata una scema, sicuramente.

-Sono abituata a molto, molto di meglio, mio caro- provo a buttarla sullo scherzo, così da alleggerire le mie preoccupazioni.

-Sí, certo. Da dove vieni? Da fighilandia?-
-Abbassa l'autostima oh- rido -parlavo del cervello, sono stata con persone molto più intelligenti di te-

E per "stare" non intendo assolutamente un fidanzamento, al massimo in amicizia, ma questo è meglio se non lo specifico.

-Anche su questo, non credo proprio-
-Fidati-
-Cosa ti fa credere che sono tanto stupido?-
-Mhh aspetta- mi fermo e lo squadro dalla testa ai piedi.

-Un po' tutto- sorrido.
-Stronza- ribatte divertito.

-Anzi non solo stronza, sei anche superficiale, ti fermi solo all'aspetto. Ahh per fortuna che esistono persone come me-
-Eiei, puoi dirmi tutto ma non che sono superficiale-
-Sei tu quella che ha appena detto che sono stupido perché sono bello o sbaglio?-

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora