Tengo stretti i denti e provo a concentrarmi per provare a far avverare il mio unico desiderio in questo momento: entrare in classe e non ritrovarmi vicino a Jhon.
Da piccola, quando volevo che qualcosa accadesse, lo facevo sempre, me l'avevano insegnato mamma e...
...e l'altro uomo che ha contribuito a concepirmi.
Devo smetterla di pensare a lui e devo smetterla di fare questa cosa ridicola, tanto i desideri non si avverano. Mai.
Infatti, entro in classe e trovo solo due banchi liberi: quello mio e quello di Jhon.
Mi avvio e mi sistemo al mio posto, sperando che Jhon entri dopo il professore e che non mi rivolga la parola per tutta la lezione.
Ovviamente ho sperato troppo anche stavolta, perché nel giro di pochi minuti ecco che arriva il deficiente col suo sorrisetto stampato in faccia.
-Ei lupetta, pensavo non volessi avere niente a che fare con me- si siede a fianco a me.
-Non darmi nomignoli, siamo costretti dalle circostanze a condividere lo stesso spazio vitale ma non per questo siamo amici- dico fredda.
-Hai fatto un corso accelerato di inglese, signorina?- ride.
-E non chiamarmi signorina-
-Preferisci lupetta?-
-Ma perché lupetta? Immagino che non ci dormi la notte per pensare a queste cazzate--Sei una lupa solitaria, aggressiva ma allo stesso tempo indifesa, quindi sei una lupetta. Mi sorprende che tu non ci sia arrivata, signorina. E comunque se non dormo la notte è perché sono impegnato a fare altro, non perché penso a te- ammicca.
Devo ammettere che il suo ragionamento mi ha sorpresa, come ha fatto in poco tempo a capire così tante cose di me?
-Mi dispiace deluderti, ma se pensi che io sia un povero animale indifeso, sei proprio sulla strada sbagliata-
-Tu dici?- caccia il suo sorrisetto provocante su cui tirerei volentieri un bel pugno.
Per fortuna entra il professore e inizia a correggere gli esercizi che erano per casa.
Sorprendentemente Jhon non fiata e, per almeno dieci minuti, ho potuto seguire la lezione in santa pace.
Ma era troppo bello per essere vero infatti, dopo aver formulato il pensiero, lo sento schiarirsi la voce e avvicinarsi per dire qualcosa.
-Un uccellino mi ha detto che verrai alla festa di sabato- sussurra.
Non ci vuole molto a capire che è stata quella stupida cheerleader di cui non ricordo il nome.
-L'uccellino dovrebbe iniziare a chiudere il becco e farsi un pacchetto di affari suoi-
Oggi sono più gentile del solito con Jhon e, sí, fa strano anche a me.
-L'uccellino col suo becco fa magie- il ragazzo allude a qualcosa che preferisco non immaginare.
-Che schifo, non mi interessa cosa fate tu e quella ragazzina a letto-
-Infatti non lo facciamo a letto- ammicca.Questa conversazione a sfondo sessuale è durata anche troppo per i miei gusti.
-Non voglio sapere i fatti vostri, grazie-
-È una mia impressione o oggi sei di buon umore? Di solito mi avresti già mandato a fanculo un paio di volte-Allora se n'è accorto anche lui, non era solo una mia impressione.
-Anche tu oggi mi sembri un po' meno coglione del solito-
-Io non sono coglione, io faccio il coglione-È più stupido di quanto pensassi.
-Sí, certo- alzo gli occhi al cielo.
-Anche tu non sei così stronza come vuoi far credere, è che fai la stronza-
Questi giochetti psicologici mi stanno iniziando a scocciare.
Dove vuole andare a parare?
Perché oggi mi sembra così diverso?
-Convinto tu- faccio spallucce.
Lui mi continua a fissare e stavolta sono io a sentire l'esigenza di dover parlare.
-E allora alla festa ci vai con l'uccellino?- dico la prima cosa che mi viene in mente.
-Sei gelosa?- appare di nuovo il suo sorrisino.
-Sei daltonico?-
-No, perché?-
-Ecco appunto-Lui ride.
-Tu invece, con chi vai? Sai, per me un uccellino vale un altro, posso mollare lei e venire con te- dice spavaldo.
Dio quanto gli tirerei un pugno in faccia.
-Non sono uno dei tuoi uccellini e poi ho già chi mi accompagna- dico secca.
-Fammi indovinare, quel deficiente di Clinn?-
-Non permetterti di parlare così di lui-
-Allora state insieme?-
-No, che c'entra, è mio amico...--Jhonson e la ragazza vicino...- inizia il professore.
-Kessi Williams- lo correggo.-Ecco, voi due, volete che vi porti un caffè? Smettetela di parlare o vi caccio. Di nuovo- l'uomo sembra essersi molto spazientito.
Borbottiamo un "okay" e torno a prendere appunti.
Ripenso a quello che ha detto Jhon poco fa, cosa siamo io e Jer?
Amici stretti? Una coppia non dichiarata?
Pensandoci, da quando ci siamo conosciuti passa ogni momento fuori dalla classe con me, ha sempre liquidato i suoi amici.
È strano. O forse no?
SPAZIO AUTRICE
Eccoci qui, finalmente è tornato Jhon!
Sembra che le cose tra loro due si stiano calmando, ma è davvero così?
Nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle, non vi resta che aspettare qualche giorno,
Vivy!😊❤️
STAI LEGGENDO
Don't leave me alone
DragosteKessi non ha mai avuto niente dalla vita, e ciò che aveva di bello le è stato tolto, non ha interessi, non ha passioni, non ha più nemmeno i sogni. Si è creata una sua maschera, fredda, distaccata, e l'unica cosa che teme, è che qualcuno possa scop...