Capitolo 9

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-Hai vinto tu, stasera ti porto a mangiare una pizza. Solo io e te- lui mi sorride.

-Sei il migliore! Non fare tardi stasera a lavoro, promettimelo- dico con tutto l'entusiasmo possibile.

-Promesso, e ora vai che fai tardi- mi scompiglia i capelli in modo affettuoso.

Nel modo in cui solo lui sa fare.

-A domani- apro lo sportello dell'auto per andare verso l'entrata della scuola.

Di colpo tutto diventa buio e l'immagine sorridente dell'uomo viene catturata in un vortice da cui esce la figura di una donna disperata.

Sono appena rientrata a casa, varco la soglia e trovo mia madre che piange con una lettera in mano.

Non riesco a capire cosa sta succedendo e mi avvicino a lei.

-Mamma? Mamma!- urlo disperata.

Mi alzo di scatto, il mio cuore batte all'impazzata e, nonostante le basse temperature, mi ritrovo in un bagno di sudore.

È solo un'altro incubo, respira Kessi, respira.

Prendo la bottiglia d'acqua che tengo sul comodino e me la scolo.

Quelle immagini non si levano dalla mia testa, è come un film visto centinaia di volte ma che continua ad essere proiettato.

Ed io non posso far altro che guardarlo all'infinito.

Dopo poco suonano le mie varie sveglie, che ignoro volutamente, non ho nessuna voglia di andare a scuola.

Quel sorriso, quel pianto disperato, quella bambina innocente e quel mondo che le crolla sulle spalle, ancora troppo fragili per un tale peso.

Una lacrima mi riga il viso, seguita da tante altre che mi offuscano la vista per un tempo indefinito.

Riprendo il controllo solo dopo aver buttato fuori tutto il dolore che ho tenuto dentro negli ultimi tempi: era da un po' che non avevo incubi simili.

Odio il potere che essi hanno su di me e non posso dargliela vinta, non di nuovo.

Non devo continuare a piangermi addosso.

Guardo l'orologio, tra mezz'ora suona la seconda ora e faccio ancora in tempo ad entrare.

Entro in bagno e vedo il mio stato pietoso.

Più pietoso del solito, intendo.

Raccolgo i miei capelli biondi in una coda venuta male e non faccio nulla per nascondere le grandi occhiaie che ho intorno agli occhi.

Le immagini continuano a scorrermi davanti agli occhi, sento di poter sputare veleno solo respirando e direi che delle stupide occhiaie sono il mio ultimo problema.

Mi vesto con il mio adorato maglione e un paio di pantaloni della tuta, abbinamento per niente abbinato a cui non faccio caso.

Lungo la strada per scuola mi compro un hot dog e, solo quando mi ricordo che quest'ora ho fisica, il pensiero di incontrare Jhon mi fa venite voglia di tornare a piangere nel mio letto.

Non devo, sono più forte di così, non può uno stupido ragazzino pompato distruggere tutti i miei sforzi solo esistendo.

Respiro profondamente ed entro nell'aula di fisica, il professore, come sempre, ancora non c'è e non c'è nemmeno un altro banco libero.

Ma perché in questo corso non c'è mai nessun assente?

Mi vado a sedere e inzio a guardare il paesaggio fuori dalla finestra mentre intorno a me i miei compagni sembrano trascorrere un'esistenza così lontana dalla mia.

-Sempre in orario eh, signorina- dice quella voce.

Oggi suona più odiosa del solito, non è giornata ed è meglio se mi sta lontano.

Sedendosi mi copre la visuale così sposto la mia attenzione verso un piccolo buco che c'è nel mio banco.

-Stamattina siamo più depressi del solito- mi da una leggera gomitata.

Sto per tirargli un pugno.

Respira Kessi, respira.

-Sembri scappata di casa, ma ti butti nell'armadio e prendi i vestiti a occhi chiusi la mattina?- dice dopo un po'.

Non ha capito che oggi non voglio sentirlo nemmeno respirare?

-Tanto vale che non ti vesti proprio, se il risultato è questo, e poi allora forse qualcuno inizierà almeno a guardarti- continua.

Dovrebbe essere simpatico?
Dovrei sbavargli dietro solo perché fa lo stronzetto da quattro soldi?
Ma chi si crede di essere?

Il suo atteggiamento non fa che peggiorare il mio, già pessimo, umore.

-Mi sembra di averti già detto che devi stare zitto e farti i cazzi tuoi- dico secca, ma l'arrivo del professore fa zittire tutti e decido di non continuare.

Sulla faccia di Jhon si disegna quel suo solito sorrisetto e, Dio, quanto vorrei tirarci su un bel destro.

L'uomo inzia la lezione ma oggi non ho nessuna voglia di ascoltare e continuo a fissare quel piccolo buco che ho davanti.

È nero e profondo, come il vortice che appare sempre nei miei incubi.

-Ah e potresti anche iniziare a truccarti, fai davvero paura così- Jhon sembra non aver nemmeno sentito quello che gli ho detto poco fa.

Non devo rispondere alle sue provocazioni, respira Kessi, respira.

-Oh giusto, ora capisco, ti stai preparando per la festa di halloween di sabato- continua e io non riesco a non rispondergli male.

-Porco cazzo, cosa non capisci della frase "stai zitto"?- sputo infastidita.

E sì, sputerei volentieri anche sul suo bel faccino.

-Non capisco perché lo dici a me, so che ti fa piacere sentirmi così vicino- si sposta verso di me.

Di nuovo quel sorrisetto del cazzo, quello di chi ha sempre avuto tutto, di chi continua ad averlo e di chi può ottenere ogni cosa che vuole.

Quel sorrisetto del cazzo che hanno i ragazzini viziati, quelli a cui la vita non ha mai voltato le spalle.

Solo ora mi accorgo di quanto io odi profondamente Jhon.

-Sai, non vedo l'ora di vedere cosa indosserai alla festa...- mi sussurra.

Sto davvero perdendo la pazienza.

-...chissà quali meraviglie nascondi sotto questi lunghi pantaloni- si avvicina al mio orecchio.

La sua mano inizia ad accarezzare la mia coscia e allora non ci vedo più.

Senza pensarci due volte, lo guardo negli occhi e gli tiro un pugno dritto in faccia.

-Porcodd*o- sbraita lui, che è stato colto totalmente alla sprovvista.

L'attenzione di tutti è su noi due, ed io mi sento così bene ora che ho coronato il mio più grande desiderio da quando l'ho conosciuto.

-WILLIAMS, MA COSA DIAMINE HAI FATTO? MA COME VI È SALTATO IN MENTE DI MENARVI IN CLASSE?! TUTTI E DUE IN VICEPRESIDENZA, ORA!- urla il professore imbestialito.

Jhon mi guarda con sguardo omicida ma non mi importa, dopotutto non sono io ad avere lo zigomo sanguinante.

SPAZIO AUTRICE

Sto morendo di sonno, fa caldo, ho la sveglia tra 6 ore e ho fame, ma, non so con quali forze, sono qui.

Tutte voi che non vedevate l'ora che Kessi tirasse un bel pugno a Jhon, è finalmente arrivato il momento!

Cosa ne pensate?

Sono curiosa di leggere i vostri commenti, presto nuovi capitoli, sciaoo.💕

Vivy!😊❤️

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora