La campanella sta per suonare, il professore si è perso in un ragionamento tutto suo mentre risolve un problema alla lavagna, e Jhon non la smette di rosicchiare la matita facendo, non so come, rumore.Un perfetto martedì mattina, insomma.
Ho deciso di parlare con mister simpatia, chiedergli di ricominciare da zero, ma non so esattamente come fare.
Non sono abituata a parlare normalmente con le persone, figuriamoci poi a "scusarmici".
-Oh- sussurro.
Lui si gira subito e, col suo solito sorriso, mi pinzecchia: -Ah quindi ora parli anche durante le lezioni eh, complimenti, signorina-Stringo i denti, possibile che appena apre bocca mi fa venire voglia di tirargli un pugno?
-Non ho nessunissima voglia di parlare con te...- inizio.
Ferma Kessi, non era questo il piano.
Oh, giusto.
-Cioè, in realtà è proprio quello che voglio fare. Ma non ora, appena suona la campana, in cortile- sussurro.
Mi volto e vedo due ragazze fissarci e borbottare tra loro, chissà che problemi hanno.
-Ma ti pare il momento di fare queste richieste indecenti? Sì, è meglio farlo fuori- Jhon sembra alzare apposta il volume della voce.
Non appena finisce di parlare, le ragazze ridacchiano e altri tre tizi si girano verso di noi, mentre altri ci lanciano occhiate di sfuggita.
Sembra che, dopo un mese, si siano appena accorti della mia esistenza.
Forse ho qualcosa sulla faccia.
Mi riconcentro su Jhon, che col suo solito sorriso, si aspetta una mia reazione.
Una reazione che non gli darò la soddisfazione di avere.
-Sisi, basta che non te ne vai. E levati quello stupido sorriso, sono seria- alzo gli occhi al cielo e torno a prendere appunti.
O meglio, cerco di capire qualcosa di quello che sta facendo il professore che, al momento, sembra essere più confuso di me.
Intanto fulmino con lo sguardo il tipo che mi sta seduto un banco avanti, che è intento a fissarmi.
Io l'ho sempre detto, qua sono tutti matti.
***
-Perché tutta questa fretta, signorina?- Jhon non si sta zitto un attimo, mentre mi segue per i corridoi.
Vedo qualcuno lanciare qualche occhiata di troppo, ma non ci faccio molto caso.
Sicuramente non stanno guardando noi, e se pure fosse, non lo farebbero per me, quanto per il bel fusto che ho dietro.
No, non era un complimento, è solo che oggettivamente è bello, devo ammetterlo.
Non appena siamo fuori dall'edificio, lo degno di uno sguardo.
Okay, respira.
Preferirei fare qualsiasi altra cosa in questo momento, anche pulire tutti i corridoi della scuola con uno spazzolino, ma devo farlo.
-Innanzitutto stai zitto...-
-E chi ha detto niente- fa spallucce.-Mi prendi in giro? Non sei stato zitto un atti...-
-Non sono io quello che trascina in giardino le persone per fare chissà cosa--Non mi interrompere-
-E tu non divagare-Possibile che debba sempre ribattere?
-E tu stai zitto, prima che ci ripensi. Stavo dicendo che... ecco... cioè, ho deciso di...- le parole sembrano non voler uscire.
È peggio di un parto.
Il ragazzo mi guarda dubbioso, ma abbastanza divertito da lasciarmi finire senza intervenire. Per fortuna.
-Okay basta, ho deciso di azzerare tutto con te e ricominciare dall'inizio, da quando mi sei venuto addosso in segreteria-
Jhon sembra sorpreso, e per un attimo sembra addirittura preoccupato, poi studia la mia espressione e sul suo volto appare quell'odioso sorrisino.
Sta per sparare qualche cazzata, me lo sento.
-In realtà, sei stata tu a venirmi addosso, signorina- ammicca.
Ma ha sentito almeno mezza parola di quello che ho detto?
Dalla sua espressione, credo che il suo unico neurone abbia smesso di funzionare dopo che gli ho detto di stare zitto.
-Ma se sei stato tu a farmi cadere, di certo non sono inciampata da sola-
-Mi sei palesemente venuta addosso-
-Sei tu ad avermi dato una spallata-
-Ma eri tu quella che correva verso la segreteria, o sbaglio?-
-Era una camminata veloce-
-E la mia era una spallata delicata-Alzo gli occhi al cielo, possibile che dobbiamo sempre discutere?
Insomma, è ovvio che ho ragione io.
-Comunque, non è questo il punto, devi solo dirmi se ci stai- allungo la mano, in segno di pace.
-Posso chiederti il perché di tutto questo?- ora sembra di nuovo un po' dubbioso.
Il mio cambio di atteggiamento deve averlo proprio annientato quel neurone, eh.
-Ho solo pensato che forse, e dico forse, sono stata troppo scorbutica-
Il volto di Jhon si distende in un sorriso.
-Scorbutica è dire poco, direi più che sei una vecchia stronza acidona. Una di quelle che se ci giochi sotto casa alle due del pomeriggio, esce e ti buca il pallone-
Forse dovrei essere irritata ma, inaspettatamente, sorrido. È la prima volta che io e Jhon parliamo da persone civili, o almeno non litighiamo.
Jhon stringe la mia mano, che era rimasta ferma a mezz'aria da prima, e sorride.
-Ci sto, signorina-
SPAZIO AUTRICE
Come promesso, eccomi!❤️
Cosa ne pensate di questa decisione?
Dureranno o ricominceranno ad odiarsi come prima?
Siamo praticamente a 1K di visualizzazioni, sono davvero troppo felice, ma NON HO NESSUNA IDEA PER UN CAPITOLO SPECIALE.
Aiutatemi vi prego grazie.
Per il resto, oggi allerta meteo e scuole chiuse, troppo bello, se non fosse che le mie 3 sveglie mi hanno impedito di riaddormentarmi e quindi sto comunque in piedi dalle 7.
Beh, che dire, voi tutto bene?
Spero di sì, così come spero di essere più attiva e di avere un'illuminazione per il capitolo speciale.
Si accettano idee, molto volentieri.
A presto,
Vivy!😊❤️
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Don't leave me alone
RomansaKessi non ha mai avuto niente dalla vita, e ciò che aveva di bello le è stato tolto, non ha interessi, non ha passioni, non ha più nemmeno i sogni. Si è creata una sua maschera, fredda, distaccata, e l'unica cosa che teme, è che qualcuno possa scop...