Capitolo 14

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Un rumore di chiave da dietro la serratura mi fa staccare da Jhon, che mi guarda in modo strano, come se fosse talmente confuso da non sapere quale emozione provare.

Non so neanche come abbia fatto a sentire il rumore, dato il volume eccesivo della musica.

-Non sei molto furbo mio Jhonny, ti chiudi a chiave in casa mia, insomma è ovvio che abbia un'altra chiave...- una voce femminile si fa sempre più vicina.

Nel giro di poco la ragazza riesce ad aprire la porta.

-...possiamo far finta non sia successo, non fare la pussy io ho ancora tanta vogl- la ragazza si blocca non appena si ritrova davanti una me immobile addosso al suo Jhonny.

-Jessica...- inizia il ragazzo ed io mi allontano di qualche centimetro dal suo corpo.

-Jessica un paio di cavoli, mi hai lasciata sul più bello per venirtene qui con questa ragazzaccia- lo interrompe.

Questa Jessica è così bambinesca, credo di averla già vista da qualche parte.

Ma certo, è quella stupida cheerleader.

Solo ora mi sembra di aver realizzato ciò che ho appena fatto.

Ho baciato Jhon.

Devo andarmene da questa stupida festa.

Ora.

Smetto di sentire la conversazione dei due, mi alzo spedita verso la porta e raggiungo le scale.

Devo trovare Jer e andare a casa.

Oh giusto, anche quell'altro coglione sta con una stupida gallina.

Ma perché tutti preferiscono le troie?

-Kessi, aspetta!- la voce di Jhon mi raggiunge ma accellero il passo finché il rumore della musica mi permette di non sentirlo.

Non mi ha nemmeno seguito, provo una strana sensazione.

Forse è dispiacere.

O forse è solo l'incasso di un'altra delusione.

Non che mi aspettassi che mi rincorresse o cose simili però...

...però per un attimo ci ho sperato.

Sto camminando a passo spedito verso l'ingresso della villa quando qualcuno mi blocca il braccio destro.

-Dov'eri finita?- una voce tremante e poco roca mi rivela che è Jer ad impedirmi di andare avanti.

Mi giro e lo vedo sorridere sornione.

L'unica cosa che vorrei fare ora è sputargli in faccia, per fargli capire tutto lo schifo che è e tutto lo schifo che mi fa sentire dentro.

-E a te che te ne frega?- urlo per sovrastare la musica e mi libero dalla sua presa.

-Me ne frega perché se ti perdo tra la folla non ti trovo più- urla.

Nella mia testa questa sua frase prende la forma di una metafora.

Lui mi ha già persa tra la folla.

-Eppure quando ti sei allontanato con la tua troietta non ti interessava così tanto- sputo acida.

-Non è una troietta, è un'amica, e poi insomma, è stata una questione di priorità.- ammicca.

Devo davvero trattenermi per non perdere il controllo.

-Dovevo essere io la tua priorità- sento il vuoto farsi strada dentro di me.

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora