10: La Partenogenesi.

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Cerco di seguire i suggerimenti di Dave, mentre corro intorno al campo da calcio. Sto cercando di andare piano e riservare tutta l'energia per la fine, devo ammettere che aveva ragione, da quando ho iniziato a correre sono riuscita a completare due giri, me ne manca uno.

Mi volto a guardarlo, è seduto sul pratino sintetico a gambe incrociate e gioca con il cronometro, mentre prova a studiare un capitolo di Biologia.
Si passa una mano tra i capelli facendole fare avanti e indietro, in questo modo si spettina del tutto, ha il volto concentrato e qualche rughetta sulla fronte mentre legge la pagina, indossa una maglietta rossa con sopra il cappello di super Mario. Il rosso gli sta proprio bene...

Continuo ad osservarlo finché qualcosa di duro si mette fra me e il mio percorso facendomici sbattere la faccia contro.
«Aia!» esclamo, mi allontano di qualche passo e vedo che il qualcosa in questione è un ragazzo di capelli rasati e una palla da calcio in mano.

Mi guarda divertito «ti consiglio di guardare dove vai quando corri, o rischi di investire poveri ragazzi come me, che volevano solo recuperare il pallone» dice ridacchiando.

Sento le guance andarmi a fuoco «ecco perché succedeva sempre, non ci ho mai pensato, grazie per avermi dato questa dritta» dico prendendomi in giro.

Lui ride ed annuisce «è un piacere» dice per poi raggiungere la sua squadra.

Mannaggia a me! Era anche bello! Perché mi sono dovuta far distrarre da Parker?

Riprendo a correre e gli lancio un'occhiata veloce, scansa con un gesto il libro, per poi riprenderlo in mano e tornare a leggere il suo contenuto, ma finisce per lanciarlo via di nuovo.
Aggrotto le sopracciglia, se è davvero ridotto così, ci credo che ha bisogno di aiuto.

Lo raggiungo velocemente e mi abbasso sulle ginocchia accanto a lui, «cosa non capisci?» gli chiedo. Non ho ancora deciso se fargli da tutor o meno, ma al momento mi sembra troppo disperato per negargli una mano.

«Partenogenesi. Che cos'è?» si lamenta tornando a prendere il libro «non la sopporto biologia, faccio un linguistico mi spieghi a che mi serve?!»

Mi metto seduta accanto a lui e mi affaccio sulla sua spalla per vedere il libro, che con lentezza torna ad aprire. Il profumo di miele del suo bagnoschiuma arriva alle mie narici, è buono, rilassante, non conosco nessun altro con questo odore.

«La partenogenesi è un tipo di riproduzione asessuata,» gli spiego «dove gli organismi che ne derivano sono identici al genitore. La riproduzione avviene solo col gamete femminile... Tipo le api» lo guardo per vedere se ha capito.

Osserva il libro per qualche secondo e nel mentre si sistema i capelli con la mano, poi si gira verso di me, mi guarda negli occhi  «ah, uhm... Grazie, il libro non era chiarissimo» si difende e lo chiude per poi voltarsi del tutto verso di me.

«Comunque Happy Meal, chi ti ha dato il permesso di fermarti?»

Spalanco bocca per questo nuovo nomignolo e indignata torno ad alzarmi.

«E un'altra cosa, Nugget» mi ferma «mentre corri cerca di non fermarti a parlare con persone a caso, grazie. O ti tengo qui per tutta la sera.»

«Sei il solito.» alzo gli occhi al cielo e riprendo i miei giri di campo.

Finiamo gli allenamenti un quarto d'ora più tardi, non perché mi fossi fermata a parlare con qualcuno, ma perché stavo per risvenire nuovamente.

«Sei migliorata molto, però» prova a rassicurarmi, una volta che mi sono ripresa.

Mi copro il volto con le mani e lancio un urlo soffocato «non ce la faccio, Parker» sbuffo e innervosita mi alzo per recuperare il mio zaino, vicino all'entrata.

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