35: Una Serie di Sfortunati Eventi.

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Arrivo alla porta di casa con non poca difficoltà, ho le gambe a pezzi e le braccia che mi tremano per quanto ho sforzato durante gli allenamenti, la chitarra è appesa sulle mie spalle, mentre il braccio è occupato dallo zaino e dalla busta contenente il cambio per gli allenamenti. Solo dopo diversi minuti riesco ad infilare la chiave nella serratura e a entrare.

Trovo Camilla sdraiata sul divano con la mano sul pancione mentre guarda Uomini e Donne alla tv, come fanno a piacerle quei programmi non lo so proprio. Lei non segue nessun corso alla sua scuola e la sto inviando come matti in questi giorni.

«Ehy! Potevi suonare!» Mi saluta vedendomi carica come un mulo.

«Non volevo disturbarti.» Dico posando tutto nel salotto, mi stiracchio la schiena allungandola e portando le braccia in alto. «Max?» Chiedo.

«Aveva un colloquio con il coach e la riunione con gli altri rappresentati per la festa di fine anno.» Risponde assente, la sua attenzione è totalmente riservata alla televisione. Vorrei chiederle della visita che ha dovuto fare dalla ginecologa questa mattina, ma capisco che non vuole essere disturbata, troppo presa ad ascoltare Maria De Filippi. Così salgo in camera mia portando con me la chitarra.

Sono solo due le notizie che finora Camilla e Max mi hanno dato sulla gravidanza. La prima: sarà una bambina. La seconda: non si chiamerà Adalgisa.

Decido di farmi un bagno rilassante prima di iniziare i compiti, mi mancano solo due interrogazioni e ho finito! Apro l'acqua per riempire la vasca mentre lascio scorrere i miei pensieri.

Devo ricordarmi di chiedere a Max novità dalla riunione, anche se conoscendolo me le illustrerà dettagliatamente, senza che io gli dica niente. È un perfezionista e vuole che niente sia fuori posto, tra l'altro è stata sua l'idea dei balli medievali alla quale, ovviamente, tutti gli altri rappresentanti hanno consentito con gioia e con "perché non ci ho pensato io!?" Hanno subito ricevuto l'approvazione dei professori soprattutto da quelli di inglese e di storia e dalla mia professoressa di fisica, la quale abbiamo scoperto essere fissata con questo genere di cose.

Ciò mi fa ripensare alla verifica di oggi. Mai sentite quelle cose! Ci ho messo ben due ore per fare i primi due problemi, lasciati con la speranza di aver fatto tutto i calcoli giusti e di non aver tralasciato niente. L'ultimo l'ho fatto nei cinque minuti di recupero e il risultato è diverso da quello che invece è venuto al resto della classe. Spero soltanto di non rovinarmi la media.

Sospiro accucciandomi affianco alla vasca e porto una mano dentro, facendo sfiorare le mie dita con l'acqua tiepida.

Il corso di musica invece è stato tragico, ho le dita doloranti, rosse e ancora col segno delle corde da quanto mi ha fatto provare il professore, mi ha anche tenuto di più del normale, finché non sono riuscita a fare il passaggio di quelle due maledette note decentemente. Fortunatamente Marco fa il corso insieme a me e non si è lamentato del ritardo agli allenamenti, ma in ogni caso mi sono fatta perdonare riuscendo a completare finalmente i quattro giri!

L'unica cosa positiva di questa giornata è che stasera dovrei riuscire a sentire Dave, dopo mesi.

Mi squilla il cellulare e leggo sullo schermo illuminato, il numero di Valeria.
«Oilà!» Esclamo alzandomi, ma nel farlo lo sguardo mi cade sulla vasca, sta straripando. Chiudo velocemente l'acqua, ma ormai il danno è fatto, mi sono distratta troppo con i miei pensieri e ora ho un piccolo stagno dentro il bagno. 

«Lia! Abbiamo un problema. Ylenia ha visto me e Robinson fuori il corso di musica. Ho paura, non so ancora se fidarmi di lei.»

Faccio scendere un po' d'acqua dallo scarico e afferro lo straccio per asciugare per terra, imprecando contro me stessa. «Ti ha detto qualcosa?» Chiedo sospirando per la stanchezza mentre ripongo lo straccio al suo posto.

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