40: La Mia Salsa Barbecue.

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Guardo il ragazzo davanti a me con gli occhi spalancati.

Ma perché proprio a me?

«Perché così stupita?» Mi domanda aggrottando le sopracciglia.

«Sei... Martini del quarto B, giusto?» Mi ricordo di questo ragazzo, a inizio anno mi salvava da quasi tutte le interrogazioni.

Lui annuisce serio e torna a guardare dritto a sé. Ottimo, una mummia come re. Ora come dovrei sopravvivere fino a fine serata? Io non ho intenzione di starmene seduta qui mentre gli altri ballano. Non che io muoia dalla voglia di ballare, ma almeno non sto seduta accanto a un muto.

«Vieni a ballare?» Gli chiedo, lui mi guarda serio e ci pensa per qualche secondo.

«Fra poco.» Mormora guardando dritto davanti a sé.

Alzo gli occhi al cielo e mi avvio verso la pista per raggiungere i miei compagni, che si divertono a ricordare tutti i passi delle danze medievali e improvvisano quando sbagliano.

Quel fra poco non mi ha convinto affatto, era come se mi volesse dire di sì giusto per farmi andar via. Oh mio caro Martini, non sai ancora chi sono.

Mi fermo e torno a grandi passi verso di lui, che ora mi guarda spaventato.

«Che...» Inizia, ma non ho alcuna voglia di ascoltarlo.

Lo afferro brusca per un braccio e lo trascino giù dal palco. «Muoviti, balliamo!» Esclamo mettendolo in posizione accanto agli altri ragazzi.

Il ballo inizia con un inchino, ci avviciniamo di un passo, il ragazzo afferra la mia mano e mi porta verso di sé per poi farmi tornare indietro, ripetiamo questa mossa per un paio di volte. Dopo di che, ognuno si mette spalla a spalla col proprio compagno, camminiamo per mezzo giro, e poi cambiamo spalla. I balli medievali li trovo davvero noiosi e mannaggia a Max e quando ha avuto questa idea!

La musica si fa più movimentata e davanti a me trovo un altro ragazzo, facciamo le solite mosse e via con un altro ragazzo ancora. Mi guardo intorno e valuto la situazione, sono tutti presi, se mi allontanassi non se ne accorgerebbe nessuno. Il ragazzo davanti a me cambia dama, so che ne sta per arrivare un altro, ma prima che ciò accada devo uscire dalla palestra e non rientrarci finché non saremo tornati nella nostra epoca! Almeno con la musica!

Mi allontano di qualche passo, quando quel maledetto mi afferra per un braccio. Mi irrigidisco e respiro profondamente, io a questo lo ammazzo.

«Proprio ora te ne vai?»

Mi irrigidisco e col fiato mozzato lentamente mi giro.

Un ragazzo con i capelli rasati, l'armatura nera, la schiena dritta, gli occhi grandi e un sorriso disaramente.

Sento una lacrima bagnarmi la guancia, apro la bocca ma perdo il fiato, provo a muovermi ma il mio corpo è come un budino, un budino il cui cuore ha messo la quinta.

Gli butto le braccio al collo e lo stringo forte. Sento le sue mani posarsi sulla mia schiena e stringere delicatamente. Sono sommersa da un'onda anomala di emozioni, che trovano libero sfogo nelle lacrime. Mannaggia, Ylenia ha proprio ragione, mi lascio andare troppo.

Mi stacco leggermente senza lasciarlo e posiziono il mio volto davanti al suo. È diverso, i capelli corti gli stanno bene e rendono il viso più luminoso, ma anche più serio, sembra più grande.

«Mi sei mancata anche tu.» Dice dolcemente ridacchiando.

Sorrido e intreccio le mani dietro il suo collo, mentre lui appoggia la fronte alla mia, come faceva sempre. Il profumo al miele che indossa mi fa perdere ancora di più quel poco di razionalità che mi era rimasta non appena l'ho visto. Ho voglia di riassaporare le sue labbra, di sentirle, dopo tutto questo tempo. Mi avvicino cauta, ma mi ritraggo di scatto, quando un urlo rompe l'atmosfera, sia romantica che medievale.

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