28: Mortino.

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«Non avrei dovuto parlarne con Nicholas,» mormora Valeria, seduta sul mio letto, fissando un punto indefinito del mio pavimento, parla più a sé stessa che a me, «non ha capito niente e si è subito inalberato. Avrei dovuto parlarne con te, ma il tuo rapporto con Dave mi ha fermato» incrocia il mio sguardo velocemente, per poi tornare a fissare il vuoto.

Sono seduta sulla sedia della scrivania, mi mangio le unghie e sbatto velocemente il piede per terra, colpa di tutta l'ansia e la preoccupazione che questa situazione mi ha messo.

«Filippo voleva... andare oltre, ma io no. Lui continuava a toccarmi, sebbene gli dicessi di no, lui continuava. Mi sono arrabbiata, l'ho scansato, gli ho urlato di smetterla e mi ha chiesto scusa.» ammette a bassa voce, «Prima che ci chiarissimo mi sono sfogata con Nicholas, non sapevo che avesse una cotta per me... non pensavo...»

«Perché non me l'hai detto?» le chiedo brusca.

«Perché avevo paura lo dicessi a Dave!» esclama incrociando finalmente il mio sguardo.

La guardo delusa, non voglio che la mia relazione col fratello ci allontani. «Sono comunque la tua migliore amica...» mormoro.

Prima che lei possa rispondere, Max entra in camera, ovviamente senza bussare.

«Valeria mi devi raccontare cosa è successo.» dice freddo.

Lei lo guarda incerta e si ritrae sul letto «Io non vo...»

«Non te lo sto chiedendo.» la interrompe Max «Sono capitano della squadra devo sapere cosa è successo e capire se mandare fuori quel coglione oppure no»

«Te lo dico io cosa fare, non lo mandi fuori» gli dice stanca abbassando lo sguardo sulle sue gambe incrociate.

Max si chiude la porta alle spalle e si avvicina a lei, si siede al suo fianco e le scosta una ciocca di capelli che le copre il volto. Lei alza lo sguardo, ha il respiro accelerato e mi guarda in cerca di supporto.

Max segue il suo sguardo fino ad incrociare il mio, la sua voce diventa un sussurro.

«Vuole parlarti Dave» mi dice. Non so se per lasciargli dello spazio con Valeria o perché davvero mi vuole parlare, ma annuisco ed esco dalla stanza senza rispondere.

Dave si trova in salone sul divano mentre fa saltare sulle ginocchia Gilbert.

Subito dopo che è uscito dal preside siamo tornati tutti e quattro da me, sotto ordine di Max, secondo il quale, in questo modo i due fratelli avrebbero potuto fare luce sull'accaduto. Valeria però non ha aperto bocca con Dave.

Sono certa che Max invece avrà delle risposte, sia perché riesce ad avere sempre ciò che vuole, ma anche perché sa come parlare con le persone, sa come farle aprire, con me non c'è stata una volta in cui abbia fallito.

Gli arrivo alle spalle, non si è accorto della mia presenza, Gilbert ride come un matto e appena Dave si ferma fa degli urletti per dirgli di continuare.

Gli metto le braccia sulle spalle e le lascio scendere fino a far arrivare le mani sul suo petto.

«Principessa» mi saluta dolcemente mentre gli lascio un bacio sulla guancia.

Lui si alza dal divano tenendo Gilbert in braccio e si avvicina a me. «Ascolta, non avrei mai voluto assistessi a quella scenata, mi dispiace, non mi sarei dovuto lasciar prendere dalla rabbia, ma sapere che aveva fatto... che non aveva rispettato Valeria mi ha...» prova a scusarsi mentre Gilbert gli schiaffeggia la faccia per giocare, sembra non farci neanche caso.

«È normale, Dave. Max lo avrebbe ammazzato se fosse stato nella tua situazione» gli rispondo velocemente, scansando l'argomento con un gesto della mano. Sono stanca, oggi sono successe troppe cose.

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