18: Obbligo?

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Saluto i miei e do un bacio sia a Gilbert che a Robin.

Mentre Max chiude la porta di casa sento mia madre urlare «Non fate tardi!».
Mio fratello sbuffa e si allontana, ma improvvisamente si ferma e torna a voltarsi.

Sposta gli occhi dall'alto al basso del mio corpo e alza un sopracciglio.

Ho degli stivali alti neri che arrivano al ginocchio e un vestito stretto nero che mi copre fino a metà coscia, coperto da un cappotto color carta da zucchero.

«Che c'è?» domando, ma lui riprende a camminare velocemente ed esce dal cancello.

Mi obbliga a fare una piccola corsetta per raggiungerlo e mentre entriamo in macchina dice «meglio per lui se ti sta lontano stasera» riferendosi a Dave.

Arrivati, veniamo accolti da tutti gli altri invitati e informati dai padroni di casa di essere gli ultimi. Mentre Max parla con Paolo, il fratello di Giulia, intravedo Dave seduto sul divano accanto ad Yzma, parlano tra loro e aggrotto le sopracciglia, non pensavo si conoscessero.

Non mi avvicino e vado subito alla ricerca di Nicholas e Valeria. Qualche minuto più tardi li trovo in terrazza, sopra una panchina a dondolo, mentre parlano a bassa voce. Faccio per avvicinarmi, ma vedo Valeria agitarsi e gesticolare per qualcosa che il ragazzo le ha detto, stanno litigando e l'ultima cosa che voglio ora è trovarmi nella posizione di dare ragione all'uno piuttosto che all'altro.

Così decido di temporeggiare e andare a prendere qualcosa da bere prima di disturbarli.

Raggiungo la cucina e rimango a bocca aperta, questa è enorme, al centro c'è un tavolo di marmo bianco grande quanto il mio letto, sopra è cosparso di cibi e bevande di tutti i tipi. Il piano cottura è anch'esso di marmo bianco, ma la cosa che mi attira più di tutte è il frigorifero, ora coperto da una coppietta intenta a limonare, ha due ante con fuori il distributore d'acqua incorporato. Se lo avessi a casa mia, quello sarebbe il mio migliore amico.

Torno a concentrarmi sul tavolo,  tra tutte le bibite alcoliche riesco a scorgere una bottiglia di acqua minerale ancora da aprire. Mi allungo per raggiungerla quando due forti braccia si intrecciano intorno alla mia vita.

Ho il viso a fuoco mentre sento il suo fiato sul collo «Ciao» sussurra stringendo la presa, per poi darmi un bacio sulla guancia.

Mi allontano di scatto e mimo un "no" con le labbra, per paura che qualcuno ci veda.

Lui sospira e si passa una mano dietro la testa, mi guardo intorno ed effettivamente oltre alla coppietta appiccicata al frigo, come una delle calamite sopra ad esso, in cucina non c'è nessuno, posso stare tranquilla.

Così mi avvicino a Dave e lo stringo in un abbraccio, sento le sue mani accarezzare delicatamente la mia schiena e le sue labbra posarsi sui miei capelli. «Sei molto bella, Nugg» sussurra e avvicino il viso alla sua camicia per nascondere il rossore.

«Mi ha detto mamma che partite con noi in montagna questo fine settimana» dice poi allontanandosi di poco ed annuisco.

Ogni anno, da quando ne ho memoria, passiamo il Natale in montagna a villa Parker. È per me il momento più bello dell'anno, l'unico in cui le nostre due famiglie riescono a stare insieme, a parte compleanni vari, non si ha mai il tempo per organizzare qualcosa tutti insieme.

Lui afferra la bottiglia d'acqua che stavo per raggiungere prima che lui mi bloccasse e me la versa all'interno di un bicchiere di plastica gialla. «Cerca di non ubriacarti troppo» dice porgendomi il bicchiere.

«Mm, la vedo dura» replico ridacchiando.

L'entrata improvvisa di Yzma mi fa allontanare con un salto, come i gatti quando si spaventano.
Appena ci vede mi squadra dalla testa ai piedi, per poi girarsi verso Dave interrogativa.
«Che fate?» chiede.

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