Capitolo 42 - Liam

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

"I miei genitori sono qui." Quelle parole sussurrate mi fecero quasi fermare il cuore. Addison ha fatto dei progressi ed era pronta per combattere contro i suoi genitori ma sperai tanto che rimanesse forte con loro qui, con noi altri affianco a lei.

Non era neanche passato un giorno da quando aveva deciso di restare, come diavolo hanno fatto ad arrivare così presto?

"Andate fuori da casa mia." Sentì Lalan gridare mentre ci avvicinammo alla porta.

"Non alzare la voce contro di me." Un uomo, che pensai fosse il padre di Addie, gridò.

"Stai oltrepassando il limite, fuori." Disse di nuovo.

"Appena Addison prepara la sua roba, lo faremo. E per l'amor del cielo, dimmi che non sei un completo fallimento e che almeno ora la ragazza parla." Disse annoiato e ciò mi fece venir voglia di entrare dentro e tirargli un pugno. Chi parla così della propria figlia?

"La ragazza? È tua figlia Lucas non una fottuta sconosciuta."

"Tutto quello che è." Disse ed io guardai Addie e la vidi gelata sul posto, sembrava così spaventata.

"Addie, andiamo." le sussurrai e lei scosse la testa e aprì la porta di casa, mandai un messaggio per dire di tenere lontano le bambine e per dire a tutti quello che stava succedendo prima di seguirla.

"e andiamo." Captai la fine della frase che disse quella che immaginai fosse la madre ed Addie scosse la testa. Era così differente dalla ragazza che ho imparato a conoscere e ad amare.

Questa ragazza sembrava come quella che avevo visto il primo giorno. Non riusciva a guardare i suoi genitori negli occhi ed era lì in piedi timidamente. Mi avvicinai a lei e le misi una mano sulla parte bassa della schiena, saltò per poi alzare lo sguardo verso di me, si rilassò appoggiandosi al mio lato.

"Non parla ancora." Dissi ed Addie mi guardò e riuscì a percepire un suo sospiro di sollievo.

"Certo che non lo fa." Disse suo padre alzando gli occhi al cielo.

"Addison, ho detto che andremo a casa. Ora." Le disse e lei scosse di nuovo la testa. "Ora." Gridò e lei saltò.

"Ha detto di no, ora uscite." Disse Lalan e si fermò di fronte ad Addie.

"E' mia figlia." Le urlò. Guardandolo si poteva dire che era una persona cattiva.

"E lei ha diciannove anni e legalmente è un'adulta." Intervenne Ethan.

"Beh, ecco che ora interviene il finto avvocato che la mia stupida sorella ha sposato." Ethan non sembrò colpito dalla sua osservazione, sono sicuro che non gli interessasse.

"Non siete i benvenuti a casa nostra, dovete andarvene prima che chiami la polizia." Ethan era calmo mentre Asher e Kalila uscirono dalle loro stanze.

"Le bambine sono con mamma." Asher sussurrò e noi annuimmo.

"Addie non può ancora parlare." Sussurrai mentre i suoi genitori continuarono a litigare con Ethan e Lalan.

"Addison piccola, vai a preparare la valigia." Addie scosse di nuovo la testa quando sua madre parlò in una finta dolce voce.

"Dimmi di no un'altra fottuta volta e vedrai quello che succederà." Disse suo padre lentamente e lei iniziò a tremare, non sapevo esattamente quello che le avrebbe fatto, ma sapevo che non era nulla di buono.

Addison iniziò a giocare di nuovo la sua parte e parlò tramite la comunicazione dei segni.

"Ha detto che non verrà, che rimarrà qui." Dissi per lei e tutti gli occhi furono su di me ora.

Secrets in silence - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora