Capitolo 27 - Addison

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Quando mi svegliai la prima cosa che pensai fu che ero dolorante. Guardai verso la mia gamba fasciata e mi sentì male con quanto fosse familiare e mi agitai pensando a lui. Mi sentì calma e confusa quando vidi Liam fissarmi.

"Che è successo?" chiesi e la mia gola mi fece male, Liam distolse il suo sguardo dal mio ed io guardai di nuovo verso la mia gamba e pensai a ciò che era successo, ma era vuoto.

"Liam" dissi e lui sospirò.

"Eri sonnambula." Disse ed io impallidì.

O mio Dio, che cosa ho fatto? Che cosa sanno? Che cosa ho detto? Niente di buono può venir fuori in tutto questo.

"Avevi un coltello e continuavi a fare avanti e indietro urlando e gridando a chiunque cercasse di avvicinarsi a te, li minacciavi con il coltello. Ti sei tagliata accidentalmente" disse ed io distolsi lo sguardo sentendo già le lacrime formarsi nei miei occhi.

"Ho ferito qualcuno?" chiesi.

"Ti sei ferita, ma non hai fatto del male a nessun altro." Mi assicurò ed io annuì.

Ora penserà che sono matta, ma credo che abbia ragiona. Non sono abbastanza buona per lui comunque e lui si stancherà di una ragazza con una storia come la mia, e non sa neanche tutte le cose.

Ora mi odierà.

"Vieni qui" disse, mi spinse più vicina a lui ed io piansi. Odio questo, odio questo sentimento, odio tutto. Perchè tutto questo è accaduto a me? Ho sempre fatto quello che volevano, perchè ho dovuto farlo? Forse se me la sarei cavata da sola tutto questo non sarebbe successo.

Questa è una bugia, ci ho provato e fui picchiata per quello ogni volta, ogni volta provavo a combatterlo ma non faceva alcuna differenza, vincono sempre, sempre. Non so perchè continuo a combattere, rende solo le cose peggiori per me, molto più peggiori e molto più violente.

Se fossi stata lì seduta ad ascoltare, dannazione, se non avessi fatto un casino e avrei seguito gli ordini alla lettera, tutto questo non sarebbe successo. Non sarei così, tutto questo è colpa mia.

Spinsi via Liam da me. Non mi merito di essere abbracciata, non mi merito il conforto. Mi merito sentirmi miserabile per quello che ho fatto. Non ho bisogno di abbandonarmi alla autocommiserazione.

"Addie, non farlo" disse ed io lo spinsi di nuovo lontano ma non si mosse.

"Vai via" urlai e lui si alzò, cosa che feci anch'io, e lo spinsi di nuovo. "Vattene!" gli dissi e lui scosse la testa.

Riuscì a vedere quanto lo stessi facendo soffrire, questo è tutto quello che faccio. Porto dolore e sofferenza, non valevo assolutamente la pena per nessuno, neanche per me stessa.

"Fuori" dissi di nuovo e lo spinsi ancora e ancora ma lui non si mosse. Sbraitai con gli occhi fuori dalle orbite cercando di allontanarlo da me.

"Perchè?" chiese.

"Perché meriti meglio di questo, tu sei migliore di me! Non ho bisogno di te, ti farò solo del male." Dissi frustrata.

"No Addie," disse e cercò di abbracciarmi ma io lo spinsi di nuovo. "Non farlo! Non fare questo a te stessa. Sei più forte di questo." Mi disse ed io scossi la testa.

"No non lo sono. Non sono forte. Sono debole! Anche ora li sto facendo vincere, loro vincono sempre!" Urlai frustrata e poi ci fu un bussare alla porta.

"Stiamo bene, non aprite la porta." Disse Liam continuando a tenere i suoi occhi nei miei.

"Mi avevi detto che quando ti avrei detto di no, sarebbe stato no! Mi avevi detto che non avresti insistito."

"Lo so. E ho sbagliato a dirlo." Disse ed io lo fissai. "Non tornerò indietro Addison, non lascerò questa stanza, e non ti permetterò di allontanarmi da te senza combattere. Sono qui Addison" allargò le sue braccia. "Sono sempre stato qui!"

"Vedi, ferisco tutti quanti." Piansi.

"No" disse e si avvicinò a me per poi stringermi con le sue braccia. Non si mosse quando lo spinsi e lo colpì cercando di allontanarlo da me, mi strinse più forte.

"Lasciami andare!" Gridai.

"Dimmi che mi odi Addison." Disse ed io scossi la testa, non posso mentirgli. Mise una mano sotto il mio mento e mi alzò il viso per guardarlo, può leggermi così facilmente e lo odio, non voglio che mi guardi nei miei occhi. "Dimmi che non mi vuoi più rivedere" disse ed io scossi di nuovo la testa.

E in un movimento si avvicinò e pressò le sue labbra duramente contro le mie ed il mio cuore accelerò come fece l'ultima volta. Combattei l'urgernza di circondarlo con le mie braccia e lo spinsi via da me.

Era ancora lì in piedi che mi guardava, con quello stupido sguardo nei suoi occhi, con quella personalità che farebbe di tutto per aiutarmi, mi guardava come se non volesse niente da me se non che mi calmassi e stessi con lui, stessi nelle sue braccia per baciarlo ed odiavo quello sguardo, mi faceva sentire schiacciata.

Ma non potevo, non questa volta, lui starebbe meglio senza di me.

"Addie" la sua voce si ruppe mentre sussurrò il mio nome e mi sentì sconfitta. Lo guardai. Mi sentì così persa e così confusa, non sapevo più che cosa fare. Niente di quello che facevo funzionava; ero destinata ad essere spezzata per sempre.

Mi diressi verso le sue braccia e lui mi strinse come fa sempre. Deciso ma gentile.

Guardai verso di lui e lo baciai, avevo bisogno di lui ora, avevo bisogno di dimenticare tutto ciò che era successo, avevo bisogno di dimenticare quello che mi disse riguardo la notte precedente, avevo solo bisogno che lui mi facesse dimenticare tutto.

Lo baciai forte e lui sospirò ma ricambiò il bacio prima di tirarsi indietro.

"Mi dispiace." dissi in un singhiozzo.

"Lo so" mi baciò la fronte e lasciò le sue labbra indugiare lì.

"Baciami come hai fatto la scorsa notte." gli dissi e lui mi guardò.

"Perchè?"

"Perché tutto va bene quando lo fai." Dissi e lui mi baciò come gli avevo chiesto.

Mi prese in braccio e mi fece distendere sul mio letto per poi mettersi tra le mie gambe mentre continuava a baciarmi. Sapevo che questo era tutto quello che sarebbe successo e fu perfetto.

La sua lingua accarezzò la mia e all'inzio fu rude ma quando mi calmai così fece il bacio. Fece correre una sua mano sulla pelle nuda della mia gamba, senza mai andare troppo sopra o in posti inappropriati, sembrava come se stesse cercando di farmi sentire a mio agio in ogni suo modo possibile e stava funzionando.

Mi baciò gentilmente e lentamente. Fu così dolce che riuscì a sentire il liquido salato correre giù dai miei occhi. Mi faceva sentire a mio agio il fatto che lui fosse così vicino a me e quando ebbi bisogno di respirare mi tirai indietro e lui mi guardò.

Asciugò le lacrime dal mio viso e mi accarezzò la faccia.

"Mi interesso per te più di quello che tu pensi, Addison." Mi disse e mi baciò ancora una volta prima di stendersi con la schiena sul letto e tirarmi contro il suo lato. Sepolsi la faccia nel suo petto e chiusi gli occhi, mi ero appena svegliata ma mi sentì come se fossi già stata sveglia tutto il giorno, così mi riaddormentai.

Secrets in silence - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora