Capitolo 15 - Addison

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

"Andiamo Addie, so che puoi superarlo. Per favore." La voce la sentivo così lontana ma tutto quello che riuscivo a vedere era nero. Non sapevo dove mi trovavo ma la pressione sulla mia mano mi diceva che non ero da sola. La voce divenne sempre più lontana e sbiadita fino a che tutto divenne buio di nuovo.

"Manchi a tutti, per favore torna da noi." La stessa voce parlò di nuovo, ma non sapevo a chi appartenesse. Sembrava familiare ma allo stesso tempo no. Non riuscivo a dare una faccia a quella voce, forse non conoscevo la persona che stava parlando.

"Addie. Per favore svegliati. Abbiamo tutti bisogno che tu ti svegli. Nessuno sa che cosa fare; non credo che lo sapremmo fino a quando non ti svegli." La voce questa volta sembrò più forte, ma allo stesso tempo sbiadita. Era così vicina ma così lontana. Volevo solo raggiungerla, ma non potevo muovermi e poi il buio mi riavvolse di nuovo.

"Stai zitta puttana" mi colpì sul viso ed io caddi sul terreno.

"Per favore no" piagnucolai ed indietreggiai.

"Penso di averti detto di non parlare." Mi colpiì di nuovo ed io mi strinsi la guancia. "Tieni la tua bocca chiusa" mi alzai e corsi, non sapevo dove stavo andando ma corsi comunque. Sapevo che avrebbe solo peggiorato le cose, ma corsi comunque.

E poi non stavo più correndo, ci fu un'altro corpo sopra il mio. La mia facce sbattè contro il terreno e tutto divenne sfocato. Piansi dal dolore e poi fui voltata sulla mia schiena. La mia maglietta fu strappata dal mio corpo e lo stessero fecero i miei pantaloncini.

Sentì una lama perforare la mia pelle e del sangue scorrere dalle mie gambe.

"Per favore non farlo." Iniziai a piangere mentre sentì il suono della cerniera. Non riuscivo a vedere niente, era tutto così confuso. Poi vidi la sua faccia.

"Nessuno mi fermerà questa volta, nessuno ti salverà. Lui non verrà, a lui non gli interessi più, a nessuno di loro."

Questa volta urlai perchè aveva ragione, nessuno mi aiuterà questa volta. Chiusi gli occhi e piansi dal dolore mentre lui faceva tutto quello che voleva fare. Non combattei più. Non ne valeva la pena. Niente valeva più la pena.

"Addie, andiamo Addie, apri gli occhi" una voce mi incoraggiò ed io sentì le lacrime iniziare a formarsi. "Andiamo, aprili. Puoi farcela."

Non sapevo quello che stavo facendo, tutto sembrava estraneo ma provai e riprovai e finalmente aprì gli occhi per poi chiuderli con un gemito a causa della luce.

Divenne tutto scuro. "Okay, ora aprili." Mi disse e lo feci. Era ancora luminoso, ma sopportabile.

"Vado a chiamare il dottore." Stava per andare ma io scavai le mie unghie nella sua mano e scossi la testa.

"Liam" dissi e la parola suonò strana quando uscì fuori dalla mia bocca.

"Hai detto il mio nome" disse lentamente e si risedette. "Hai parlato e ti ricordi di me?" annuì. "Parla ancora."

Provai a parlare ma non ne uscì niente. Non sapevo perchè ero riuscita a farlo prima.

"Va bene. Non insistere. Sono qui. Senti dolore?" chiese ed io ci pensai per poi annuire.

"Ti ricordi quello che è successo?" chiese con voce debole ed io guardai verso il basso per poi annuire.

"Posso andare a chiamare il dottore? Hai bisogno di essere guardata. Sono passati sei giorni." I miei occhi si spalancarono. Sono passati sei giorni!

"Ora vado, tornerò subito, okay?" chiese ed io annuì. Se ne andò e poi tornò pochi minuti dopo con un uomo.

"Dice che si ricorda tutto, sa chi sono, e sente dolore."

"Qui, scriva solo le sue risposte." Il dottore mi porse un blocco di carta e una penna.

"Dove ti fa male?"

"Testa, braccia, gambe, stomaco. Ovunque."

"Okay, possiamo aumentare un pò la dose. Quindi ti ricordi tutto?" annuì. "Qual'è il tuo nome?"

"Addison."

"Chi è lui?" puntò verso Liam.

"Liam."

"Con chi vivi?"

"Con mia zia, mio zio, Faith, Kalila and Asher. Ed il mio cucciolo."

Continuò a farmi domande riguardo al mese, al mio compleanno, e ad altre mentre Liam era al telefono. Non passò molto tempo quando la mia famiglia e quella di Liam arrivarono nella stanza ed il dottore uscì.

Avevano tutti uno sguardo così preoccupato e mi sentì in colpa per averli fatto preoccupare così, non volevo e loro non dovevano preoccuparsi per me, mi conoscevano a malapena.

Liam raccontò loro tutto ciò che era successo da quando mi sono svegliata e poi si avvicinò a me. Lo guardai mentre si mosse verso di me. Cercai con la mia mano la sua e lui sorrise per poi stringermela.

"Possiamo abbracciarti?" chiese Liam ed io mi sedetti con il suo aiuto e lo circondai con le mie braccia. Fu un lungo abbraccio ma lui era gentile con me e quando si tirò via, tutti a turno si avvicinarono e mi abbracciarono, anche la famiglia di Liam.

"Dovreste andare a casa e dormire, avete tutti uno sguardo stanco, specialmente Kaylis e Faith."

"Torneremo in mattinata tesoro, dormi un pò." Zia Lalan mi baciò la fronte e poi tutti se ne andarono, tranne Liam.

"Dormi un pò" mi sorrise ed io scossi la testa dalla paura. Non volevo avere gl incubi perchè sapevo che mi stavano aspettando.

"Ti stenderesti con me?" chiesi a Liam e con un pò di esitazione fu d'accordo. Lasciai spazio e lui si sdraiò affianco a me. Mi rannicchiai contro il suo lato e lo avvolsi con le mie braccia. Mi avvolse anche lui e giocò con i miei capelli. Cercai di combatterlo, ma mi sentì bene per dormire.

Mi sentivo al sicuro con lui; sapevo che avrebbe lottato contro qualsiasi cosa cercasse di farmi del male. E gli incubi non torneranno.

Secrets in silence - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora