Capitolo 32 - Liam

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Trascorrere un pò di tempo con mio padre è divertente, anche se stavamo lavorando. Non avevo niente da dirgli da quando mi ha quasi tirato quello schiaffo, non credo che posso restare qui per molto tempo, ho bisogno del mio spazio lontano da loro. Se avessero bisogno di aiuto andava bene, ma avevo bisogno di un posto mio.

Non so oggi come andassero le cose, ma sembravano lontane dal sembrare a posto. Non abbiamo parlato di ciò che è successo, solo una piccola chiacchierata all'inizio.

"Stai ancora pensando di andartene?" chiese, affrontando questo discorso per la prima volta.

"Si, credo che sia la cosa migliore." Gli dissi, sperando che non si arrabbiasse. Amo la mia famiglia, ma avevo bisogno di andarmene da quella casa.

"Che mi dici del lavoro?" chiese ed io sospirai.

"Verrò ad aiutarti ogni volta che potrò." So che non potrò totalmente abbandonarlo, ha bisogno del mio aiuto. Questo è il posto dove sono cresciuto, è casa mia e lui è mio padre.

"Sai un paio di anni fa io e tua madre abbiamo pensato a una cosa, abbiamo progettato di costruire una casa e quando tu sei tornato, ci siamo informati per la licenza." Mi fermai dal riparare il recinto e mi voltai verso di lui.

"Okay." Dissi curiosamente.

"Quello che sto dicendo, è che abbiamo la licenza e la piantina, possiamo iniziare a costruire e quando sarà finita tra un paio di mesi te la daremo se ti sta bene vivere vicino a casa e se lavorerai qui." Stavano costruendo una casa per me? Sono seri? "E' una tua scelta." Disse ed io annuì per poi tornare a lavoro.

Sembrava come se non ci fosse bisogno di pensare, ma io ne avevo bisogno prima di prendere un'importante decisione.

Sarò vicino a casa, cosa che sarebbe grandiosa. Potrò ancora essere indipendente e separato da loro.

"Dove è il trucco?" gli chiesi.

"Non c'è nessun trucco." Scosse la testa.

"Quale sarà il nome del proprietario della casa?" chiesi curiosamente.

"Il tuo, ti prometto che se verremo a farti visita busseremo. Però non posso prometterti niente riguardo a Kaylis."

"Come è la piantina?"

"Due piani, tre camere. È una casa dove poter crescere e e se tu decidessi di non volerla o di non volerti trasferire, sarà lì per quando verrai a visitarci e avrai una famiglia, o per Kaylis."

"Perchè?" chiesi.

"Perchè sei un uomo adulto, Liam. Non importa quanto noi non lo ammettiamo, lo sei. Farai ventitré anni quest'anno ed hai bisogno del tuo spazio."

"Okay." Dissi.

"Vuoi che iniziamo a costruirla?" chiese ed io annuì. Non sarà male restare qui vicino ed aiutare, almeno così mio padre non dovrà preoccuparsi per questo. Ma è anche bello avere uno spazio tutto mio.

"Si, dove la costruirete?" chiesi curiosamente e lui sorrise.

"Vicino al lago, è vicino al laghetto e abbastanza lontano dalle persone, così non disturberanno il tuo posto felice."

Il laghetto era il mio posto felice; non era affatto lontano dal lago.

"Sembra fantastico." Potrò vivere un miglio o due di distanza dai miei genitori; era vicino ma allo stesso tempo lontano, inoltre quasi nessuno andava lì.

Secrets in silence - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora