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Davanti all'entrata dell'università c'era Minho che si guardava attentamente in giro.

Jisung appena lo vide perse qualche battito e esitò un po' prima di avvicinarsi a lui.

"Ciao Minho, come stai?"
Chiese tranquillo l'umano al demone, che lo guandava come se volesse mangiarselo con gli occhi.
Quegli occhi che quel giorno erano rossi e lucenti.

Minho non rispose e si limitò a mettersi di fronte a Jisung e fissarlo più attentamente.

"O-oh vedo che ti sei messo le lentine rosse... Ti stanno b-bene"
Disse Jisung veramente imbarazzato. Quella vicinanza gli riportava la mente quella sera a casa sua, quando Minho gli aveva chiesto se poteva rimanere a dormire a casa sua.

Il demone sorrise.

In un secondo Minho riuscì ad afferrare il polso di Jisung per poi incominciare a camminare velocememte verso l'uscita dell'università.

Jisung in tutto questo non riusciva ancora a metabolizzare quello che stava accadendo.
Minho, un figo da paura, lo stava trascinando in posto a lui sconosciuto, per lo più indossava quelle lenti coloro rosso che lo rendevano ancora più sexy.

"Minho santo cielo calmati"
Disse con affanno Han.

In effetti il demone stava letteralmente correndo e Jisung non era così allenato come ci si aspettava dal suo fisico snello e poco muscoloso.

Minho però non lo ascoltò, anzi, accellerò di più la corsa, facendo ansimare Han.

"Dimmi almeno dove stiamo andando"

Per la prima volta, dopo tre giorni, Jisung poté risentire la voce di Minho.
Ma le parole che pronunciò il demone gli sembrarono folli.

"Andremo a derubare la casa dei signori Im"

::
::

L'abitazione degli, appena sposi, Im si trovava nei pressi della periferia della città.
Era isolata da tutte le altre e godeva di un sistema di controllo veramente all'avanguardia.
I due ragazzi che ci abitavano però non stavano molto tempo in quella casa e capitava che restasse inabitata per giorni.

Alla fine Jisung si lasciò trasportare da quella stupida frase di Minho e in batter d'occhio si trovarono tutti e due davanti al gigante cancello dell'abitazione, mano nella mano.

"Sei pronto a vivere l'esperienza più intensa della tua vita?"
Chiese Minho al ragazzo di fianco a lui che lo guardava con sguardo impaurito.

"No cavolo, non lo sono per niente. Sai quante telecamere ci sono intorno e dentro quella casa?! Se entriamo verremo messi dietro le sbarre. Dio mio come ho fatto a seguirti fino a qui, che cosa mi passava per il cervello in quel momento? Io non-"

"Dio Hannie stai tranquillo, nessuna telecamera potrà riprenderci se mi terrai la mano tutto il tempo"
Rise un po' il demone per poi stringere la presa alle loro mani.

"Tu sei pazzo. Io non ho mai rubato nemmeno una caramella ai bambini e vado a svaligiare una casa così? Dio mi si sta friggendo il cervello ed è tutta colpa tu-"

Minho zittí Jisung con l'indice e lo sguardò bene negli occhi.

"Ti fidi di me Hannie?"

"No però se me lo chiedi così vengo con te lì dentro"
Disse quasi in un sussurro Jisung.

"Perfetto allora. Andiamo dai"

Fecero un giro della casa e, tra le siepi del giardino, trovarono un buco in cui infilarsi.

Appena furono dentro, Jisung spalancò la bocca.
Era davvero bellissima quella abitazione e chissà quanti soldi c'erano al suo interno.

"Cazzo, non me l'aspettavo così figa"
Disse invece Minho, esaltato.

Aveva usato la scusa del derubare quella casa per far peccare Jisung ma tutta quella situazione a lui piaceva molto.
E avere al suo fianco Jisung era ancora più bello.

Si avvicinarono ad una porta vetrata e il demone cercò di aprirla, stranamente lo era.

"Oh Dio si è aperta così facilmente?"
Han era sorpreso.

"A quanto pare è rimasta aperta quando i padroni se ne sono andati. Però adesso dammi la mano."

Jisung non se lo fece ripetere e intrecciò le sue dita con quelle del demone.
Quel tocco che riceveva lo faceva sentire al sicuro.

All'improvviso però un allarme cominciò a suonare e Jisung,  terrorizzato di essere scoperto, trascinò Minho al piano superiore della casa e lo fece nascondere con lui in una cabina armadio veramente stretta.

"Cazzo Jisung sei matto a correre così?"
Urlò Minho contrariato.

Han spalancò gli occhi e tappò la bocca a Minho con la mano.

"Sei matto a urlare così?"
Sussurrò Jisung.

In quella cabina si stava veramente stretti e i visi dei due ragazzi erano distanti pochi centimetri.
E di questo se n'era accorto il demone che subito ghignò.

Jisung se ne accorse.
"Ma cosa ridi? Non vedi in che situazione siamo?"

"Stai tranquillo Hannie, sei molto più bello quando sei calmo"

Piano piano il demone cominciò ad avvicinarsi al viso dell'altro.
Le piccole labbra dell'umano sembravano così invitanti.

Jisung cominciò a tremare e chiuse gli occhi pronto a sentire le labbra di Minho sulle sue.
Sembrava così strana quella situazione, fino a poche settimane fa non gli passava per la mente baciare qualcuno, figuriamoci un ragazzo.

Il contatto delle due bocche non tardò ad arrivare.
Finalmente Minho lo aveva baciato.
Sì, Minho stava baciando la sua preda e si sentiva così pieno di vita, pieno di voglia di provare a far sbocciare un sentimento nel suo cuore nero.

Jisung sentiva come se tutto intorno a loro fosse scomparso.
L'allarme e tutti i rumoni intorno a loro si fecero muti.
Si sentivano solo i loro cuori battere all'unisono.



finalmente si son baciatiiii
alcune volte penso proprio di scrivere le scene dei baci con poco romanticismo ahaha
spero che vi sia piaciuto
sinceramente amo questo capitolo sksksks





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