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Ten era scomparso, chi sarebbe stato il prossimo?

Taeyong tremava, guardava quel buco nero e pensava a come avrebbe potuto rivendicare il suo povero amico.

Satana rideva di gusto e fece gelare il sangue nelle vene a Minho.

"Ah, è così divertente. Le vostre facce così tristi e arrabbiate... siete realmente dei demoni? Sembrate delle femminuccie, siete qui all'Inferno perché avete peccato nella vostra vita e adesso quasi piangete per uno di voi che ha anche fatto peggio di voi.
Le emozioni, i sentimenti, i demoni possono davvero provarle?
Minho! Tu che dici di amare quell'umano di merda... non è che è solo un modo per colmare il vuoto che ti ha lasciato il tuo vero amore?"

Minho era confuso e le parole gli uscirono in un sussurro.
"Che cosa stai dicendo?"

"Eri un angelo, è in Paradiso che hai amato davvero."

Con un cenno ordinò ai demoni che tenevano Minho di lasciarlo andare.
Le braccia gli dolevano ma non gli importava più di tanto.
C'era un messaggio nascosto dietro le parole di Satana e l'unico che c'era arrivato era Taeyong.
Il portale dell'oblio aperto, tutto questo discorso... la risposta poteva solo essere una.

Stava per avvertire Minho quando nel piazzale si incominciarono a sentire dei leggeri passi.
La sua attenzione di spostò dalla parte da cui proveniva quel passo.
Taeyong non si meravigliò di intravedere una chioma bionda ondeggiare da lontano.

Minho non poteva crederci, avrebbe riconosciuto quella figura e quella presenza fra mille altre persone.

"Finalmente è arrivata la sorpresa di Minho.
Sono così emozionato di presentare a tutti voi Jeongin, l'angioletto del nostro Inferno."

Jeongin era serio e composto, come se gli avessero dato qualcosa.
Minho non poteva credere ai suoi occhi, dopo così tanti anni lo aveva davanti in carne e ossa.
Non poteva essere un'illusione, era impossibile.

"Jeongin, sei tu?"

"Si Minho, sono io."
Il suo tono era freddo e l'espressione del volto inespressiva.
Aveva una postura dritta e composta.
Gli occhi vuoti erano fissi su Minho e non lo lasciavano andare.

"Evviva! Finalmente sto facendo un opera di bene. Far ricongiungere due amati.
Dimmi Jeongin come ti senti adesso che sei di nuovo insieme al tuo Minho?"
Satana questa volta l'aveva fatta grossa, con questa mossa aveva praticamente la vittoria in mano.
Ma non era ancora finita qui.

Jeongin ghignò.
"Sono davvero felice, io amo Minho"

Il demone scosse la testa addolorato e cadde in ginocchio.

"Tu mi ami Minho?"

Quella domanda arrivò a Minho come una lama affilata e rovente dritta al cuore.
"Io..."

L'espressione di Jeongin si fece cupa.
"Non mi ami più? Chi è che ha preso il mio posto?"
Urlò e si scagliò contro di lui.
Lo afferrò per il collo e lo strinse in una morsa forte, anche troppo le il fisico di Jeongin.
Non era in sé stesso, gli avevano dato sicuramente qualcosa.
Voleva contrattaccare ma come faceva se il suo avversario era proprio la persona che aveva perso decenni prima?
Nella sua testa tutti i momenti passati con Jeongin si fecero vividi, il loro primo incontro, le passeggiate che facevano, le strette di mano e le carezze.
Tutto però andò scemando quando una figura si materializzò nei suoi pensieri.
Jisung sorrideva e gli diceva di ritornare da lui.
Adesso Jisung era la sua priorità, l'unica persona che amava e che avrebbe protetto fino alla fine dell'Inferno.

Hyunjin si precipitò ad aiutare Minho ma non arrivò nemmeno a due metri da lui, che il demone afferrò le mani di Jeongin e, con una forza disumana, le separò.
Con una spinta lo fece finire ad almeno una decina di metri di distanza.

"Riprenditi, Jeongin! Non sei così in realtà."

"Tu mi hai fatto diventare in questo modo! Tu mi hai abbandonato ed è per colpa tua che sono finito nell'oblio!"

Satana si godeva lo spettacolo con un ghigno sulle labbra.
Con la coda dell'occhio vide arrivare la vera sorpresa per Minho.
Scortato da un gruppo di demoni e da San, camminava a testa bassa Jisung.
Aveva segni violacei sul collo e sembrava stanco, sfinito e messo parecchio male.

Minho non se ne era ancora accorto, era troppo preso a scontrarsi contro Jeongin.

Hyunjin e Taeyong invece avevano visto l'umano e senza dir nulla partirono per aiutare Minho.

"Minho hanno portato qui Jisung, corri a salvarlo, badiamo noi a Jeongin. "
Gli disse Taeyong affiancandolo insieme a Hyunjin.
Il demone sentendo il nome del suo amore si fermò subito e vagò con lo sguardo, spaesato.

Non appena i suoi occhi si posarono sulla figura del suo ragazzo andò fuori di testa.
San gli stava accanto e con gli occhi fissi in quelli di Minho, portò una mano alla gola di Jisung.
Scattò verso di lui ma subito gli si pararono davanti un centinaio di Jisung.
Sapeva che erano solo delle illusioni ma sembravano inferociti e pronti ad attaccarlo.
Non aveva un momento di pace.
Con tutti quei "Jisung" non riusciva scorgere quello vero che era ancora intrappolato.

Non sapeva però che San lo aveva lanciato in mezzo a quella folla di sue illusioni.
Jisung era spaesato così cominciò a vagare in quelle ombre che percepiva intorno a lui.
Protese le braccia e cominciò a camminare.

Minho incominciò a correre e a spingere quelle illusioni, che al suo tocco, svanivano.
Con le mani falciava chiunque si trovasse davanti.
Non era facile, era come uccidere per infinite volte il suo amato.

Taeyong e Hyunjin, nonostante fossero impegnati a difendersi dagli attacchi feroci di Jeongin, riuscirono a tener d'occhio Minho.
Loro non vedevano le illusioni e quindi non capivano il perché Minho si stesse avvicinando in modo minaccioso a Jisung.

Non fecero in tempo ad avvisarlo perché dietro di loro si palesarono due altre figure.
La prima era magra e snella, con un'aura quasi angelica, l'altra, che gli stava un passo dietro invece era  proprio un altro demone.
Taeyong fu il primo a girarsi e i suoi occhi si spalancarono.
Diede una gomitata a Hyunjin e questo si infastidì.
"Devi picchiare lui non me!"

Solo dopo aver seguito lo sguardo del blu, capii perché aveva attirato la sua attenzione.
Rimase senza fiato.
Per la distrazione venne attaccato da Jeongin che lo scaraventò davanti a quelle due figure.

"Ti pensavo più forte, amore"

Seungmin gli sorrideva dall'alto.
Era semplicemente bellissimo, i suoi capelli erano color pece, quel rosso che aveva era scomparso.
Sembrava diverso, più sereno forse.
Dietro di lui c'era un ragazzo magro come se non mangiasse da secoli e aveva i capelli neri raccolti in un codino.
Sembrava triste ma aveva uno strano luccichio negli occhi, si guardava intorno con meraviglia.

Hyunjin si rialzò subito e si fermò davanti al suo fidanzato.
Seungmin non perse tempo e lo prese per il collo facendo scontrare le loro labbra.
I due non provarono nessun senso di bruciore così approfondirono il bacio.
Il loro vero primo bacio all'inferno, molto romantico direi.

Si separarono e si guardarono intensamente negli occhi.
"Come..."

"Ti spiegherò tutto più tardi. Adesso fermiamo tutto questo e ritorniamo a casa."
Seungmin si avvicinò di nuovo a lui e gli leccò le labbra.
Hyunjin era al dir poco sconvolto.
Non fece domande e ritornò all'attacco, questa volta più forte di prima.
Alla fine, in meno di una frazione di secondo, in quattro riuscirono a fermare Jeongin.

Puntarono gli sguardi su Minho e videro una scena al dir poco orribile.

Seconda parte :')
L'ultimo capitolo è più lungo di quanto pensassi e presto uscirà l'ultima parte.
Sempre per impegni come scuola e altre commissioni ho veramente poco tempo da dedicare a questa ff :((
Spero vi sia piaciuto e che vi preparate mentalmente al prossimo capitolo anche perché farò un annuncio importante.

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