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"Torniamo a casa Seungmin."

"Non penso sia una buona idea. San sa di sicuro dove abiti quindi casa tua è l'ultimo posto in cui andare per adesso."
Disse l'angelo.

Jisung si rattristì per un attimo, per tutta quella situazione non poteva nemmeno starsene nella sua amata dimora.
"Allora andiamo da te."

"Non ho dimora sulla Terra."

Jisung sbuffò.
"Allora conosci qualche posto in cui andare? Non voglio passare tutto il giorno per strada e non ho abbastanza soldi per prendere una stanza in qualche hotel."

Seungmin ci pensò su e subito un posto gli venne in mente.
Avrebbe fatto di tutto per proteggere Jisung, pure rivedere quella persona.

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Seungmin e Jisung si trovavano davanti ad un alto palazzo.
"Chi abita qui? Gli appartamenti costeranno il quadruplo del mio!"
Disse meravigliato Jisung.

"Non c'è molto da emozionarsi, adesso vedrai chi ci abita."
Con l'indice schiaccio per tre volte il pulsate dell'appartamento e subito il portone si aprì.
"Chissà che starà pensando" sussurrò l'angelo mentre spingera il portone, seguito da Jisung.

Presero l'ascensore per salire al settimo piano e, una volta aperte le porte, si ritrovarono Hyunjin con un sorriso a trentadue denti.
"Seungminnie, cos-"

"Non sono qui per vederti. Vorrei solo che tu ospitassi Jisung per qualche giorno"
Sbottò l'angelo dirigendosi verso la porta dell'appartamento di Hyunjin, che lo guardava triste.
Intanto Jisung non stava capendo nulla e non riusciva a comprendere che legame legasse i due ragazzi.

"Aspetta Seungmin!"
Hyunjin corse dietro al suo ragazzo.

Jisung fu costretto a trovarsi la strada per l'appartamento da solo, accompagnato dalle urla degli altri due ragazzi che sicuramente avevano iniziato a litigare per qualcosa a lui sconosciuto.

"Basta così!"
Urlò Jisung appena mise piede in casa.
"Non sono venuto qui per sentirvi litigare. Non so se arriverò a domani sano e salvo quindi vi chiedo il favore di smetterla."
Era ansioso, preoccupato e quei due non erano affatto d'aiuto.

"Jisung vai a riposarti nell'altra stanza. Qui abbiamo ancora molto da dirci."
Parlò Hyunjin con un piccolo sorriso sul volto.
"Non abbiamo nulla da chiarire noi due."
Seungmin sbuffò e se andò in cucina, seguito da un Hyunjin contrariato.

Jisung rimase solo e con il compito di trovare una stanza in cui stare.
La casa non era molto grande ma c'erano comunque due stanze da letto.
Aprì la prima porta ed entrò in una stanza con un letto matrimoniale e un sacco di foto appese al muro, in quasi tutte c'erano raffigurati Hyunjin e Seungmin.

Uscì da quella stanza e aprì la porta che aveva davanti.
La stanza era piccola e c'era un letto singolo con affianco un piccolo comodino.
Era lì che avrebbe passato la notte.

L'atmosfera fra i due amanti si era rilassata dopo cena e Jisung poté coricarsi con tranquillità e con la pancia piena.
Aveva scoperto che Seungmin era un cuoco fantastico.

Si mise sotto le coperte e chiuse gli occhi ma ad un certo punto senti un peso gravare su un lato del letto.
Jisung si pietrificò sul posto e cominciò a respirare a fatica.
Non sarebbe morto quella notte quindi, con tutto il coraggio del mondo, sganciò un pugno in faccia allo sconosciuto che intravedeva nel buio.

"Cazzo Jisung! Dove hai imparato a colpire così forte?"

Jisung si alzò subito e andò ad accendere la luce.
Minho era seduto per terra con la mano premuta sulla guancia.
"Minho?"

Senza aspettare altro si buttò sull'altro ragazzo e lo abbracciò.
"Prima mi picchi, poi mi abbracci, devo farti uno strano effetto Hannie."
Rise il demone mentre stringeva di più a sé l'altro.

"Meriti di essere picchiato."

"Ah sì?"
Con uno scatto Minho fece sdraiare sotto di sé Jisung.
I suoi occhi erano fissi in quelli dell'altro e da questi si poteva percepire quanto il demone fosse desideroso del ragazzo sotto di lui.

Jisung rimase immobile e non provò nemmeno a scansarlo.
Gli era mancato così tanto ed era stato così preoccupato per lui.
Avendo la sua faccia a poca distanza, notò lo zigomo viola.
"Minho, cosa è successo?"
Con la mano andò ad accarezzagli la guancia.

"Io volevo vendicarmi su Satana ma sono stato preso alla sprovvista da un suo seguace. Sono brutto con la faccia ridotta in questo modo, vero?"

"Minho, sei bellissimo. E ridotto così sei veramente sexy."

Il demone sorrise e lentamente si avvicinò alle labbra dell'altro.
Finalmente le loro labbra si unirono in un bacio dolce.
Si erano mancati a vicenda, questo era sicuro.

Jisung si staccò per un secondo solo per dire al demone di spostarsi sul letto.
Appena incontrarono la superficie comoda del materasso, Jisung si mise a cavalcioni sul bacino di Minho e cominciò ad accarezzargli il petto.
"Minho, facciamolo."

Il demone trattenne il respiro e guardò fisso al viso di Jisung.
I suoi occhi lucidi, le sue guance piene e le sue labbra dolci.
Era innamorato di questo ragazzo, come poteva dirgli di no.

Jisung non sentendo una risposta continuò a parlare.
"Minho ho paura di non rivederti mai più, ho paura che da domani verremo separati. Voglio sentirti vicino finché ne ho la possibilità, voglio baciarti e toccarti fino a consumarmi labbra e mani.
Io...io-"

Minho si alzò con busto e baciò Jisung.
"È la prima volta dopo decenni che provo queste sensazioni per una persona. Jisung, non sai quanto io sia innamorato di te.
Ti giuro che nessuno ci separerà, mai."

Detto questo ripresero a baciarsi, ma questa volta non c'era solo dolcezza, c'era passione.

Si riscoprirono per la seconda volta quella notte ma il timore di venir separati era un punto fisso nelle loro menti.

ehilà
questa quarantena mi sta uccidendo piano piano e i professori non aiutano proprio, ho perso pure la voglia di fare le tavole di pittorico. :(

a voi come sta andando?

scusateglierrori

I know that you are bad Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora