PROLOGO

4.3K 140 8
                                    

ALISON 'S POV

Me ne sto seduta per terra in una stanza vuota che la scuola non usa più, a leggere, come sempre, un libro.

Precisamente un romanzo.
Nei libri è tutto più semplice. I protagonisti si trovano, improvvisamente si innamorano poi per qualche strano motivo si perdono, e grazie al destino si ritrovano.
Dicono che chi si appartiene, si ritrova, ma personalmente non credo più a queste cavolate. Se si "appartiene" l'uno all'altro che senso ha andarsene?

Nei libri tutte le ragazze sono belle, si accettano per quello che sono.
Io non mi reputo una ragazza così, l'unica cosa che apprezzo di me sono gli occhi, un celeste acceso.

Continuo a leggere il mio libro, finché la porta non si apre.

Incontro gli occhi di Zayn, Zayn Malik. Il più figo, il più popolare, il più stronzo e bastardo senza sentimenti della scuola.

"Che ci fai qui tu?" mi guarda disgustato.

Sono abituata a quegli sguardi. Sono abituata a tutto ormai.

Non rispondo.

"Non mi interessa quello che stai facendo, cerca di sparire. Questo posto è di mia proprietà." dice visibilmente irritato, non ricevendo alcuna risposta da parte mia.

Vedendomi immobile, mi prende da un braccio con tale forza che mi alza da terra facendo cadere il libro dalle mie mani.

Si avvicina al mio orecchio e io inizio ad agitarmi.

È irritante tutto ciò.

"Se non vuoi che ti faccia diventare ancora più brutta, esci da qui" ingoio rumorosamente e anuisco.

Mi spinge fuori bruscamente e mi chiude la porta in faccia. Solo adesso ricordo di aver lasciato il mio libro là dentro, diamine!

Sbuffo. Sono stanca. Stanca di essere presa in giro, stanca di essere trattata male, stanca di essere me, stanca di essere stanca.

Ma devo abituarmi, non che non lo sia già. Questo è il mio destino e devo accettarlo.

Ritorno a casa trascinando i piedi.

I miei a casa non ci sono mai. Cambiano sempre città. È come se vivessi da sola piú o meno, e in più Malik è il mio vicino di casa.

Appena entro in casa scoppio in lacrime. Non c'è mai un giorno in cui non piango.

Ho bisogno di lei. Ho bisogno della mia migliore amica.

Vado in bagno e la prendo. Mi incanto a vederla come brilla alla luce. La avvicino fino a farle toccare la mia pelle. Non è la prima volta. Lei mi aiuta ad andare avanti. Non che mi salvi, è una cosa strana da spiegare.

Ho iniziato da quando mi sono trasferita qua. Era tutto troppo nuovo per me, e non facevo amicizie. Ero sola.

Il sangue inizia a fuoriuscire dalla mia pelle.

Faccio un taglio molto più profondo degli altri. Sono sicura che perderò i sensi, ma che importa ormai.

Mi sento stanca, senza forze. Il sangue continua a sgorgare senza fermarsi.

Cado a terra e lascio che tutti i miei pensieri escano dalla mia testa, lasciando solo un profondo vuoto.

ZAYN'S POV

Appena faccio uscire quella sfigata dal mio posto, inizio a fumare.

Avvicino la sigaretta alle mie labbra e aspiro facendo scendere il fumo dentro di me. Un senso di calma mi possiede per qualche secondi, facendomi rilassare momentaneamente.

Mi guardo intorno notando che questa stanza è vuota, proprio come me.

Noto per terra un qualcosa a me familiare.
Mi abbasso e vedo il libro della ragazza di prima.

Lo prendo e noto che è uno stupido romanzo. Odio i polpettoni rosa, l'amore è una merda. Non che io abbia mai sofferto, ma non mi piace dipendere in particolar modo da una persona.

Non sono un ragazzo romantico, ecco. Le ragazze le uso e basta. È da stronzi comportarsi così, ma è meglio che innamorarsi, giusto?

Ritorno nella realtà e decido di riportarle il, tanto per torturarla ancora. Mi intriga il suo essere così fragile e ingenua.

Esco dalla scuola e percorro la solita e quotidiana strada.

Appena arrivo suono, ma non apre nessuno.

Vedo sotto al tappeto se c'è la chiave di casa e infatti la trovo. Ammetto di essere un ottimo spiatore.

Entro nella casa, ma pare che non ci sia nessuno.

Vado in camera sua e non c'è quindi le lascio il libro sul letto.

Uscendo dalla stanza intravedo una luce che, probabilmente, proviene dal bagno.

"Ehy tu" non ricevo nessuna risposta.

Entro in bagno e vedo la "sfigata" per terra senza sensi, vicino a una pozza di sangue.

Mi affretto a toccarle il polso e, fortunatamente, respira ancora.

La prendo in braccio, la porto in camera sua per poi appoggiarla sul letto.
Dovrei fermarle il sangue o cazzate del genere, ma non ho la più pallida idea di come si faccia.

ALISON'S POV

Mi sveglio sul mio letto, non ricordo di essermi addormentata qui.

Mi guardai intorno e vedo il moro su una poltrona a testa bassa.

"Che ci fai tu qui?" chiedo debolmente.

Mi guarda e si avvicina al letto.

"Come stai?" Chiede ignorando la mia domanda, posando una mano sulla mia.

Brividi invadono tutto il mio corpo senza un motivo preciso.

Il moro, dopo aver messo a fuoco il suo gesto inaspettato, sgrana gli occhi e toglie la sua mano, senza esitare, dalla mia in modo disgustato.

"Che ti importa?" domando irritata.

Questo ragazzo era capace di farmi cambiare umore con un solo battito di ciglia.

"Di te? Proprio niente. Ciao sfigatella" dice facendomi segno con la mano.

Perché non mi ha lasciata lì a morire? Avrebbe fatto solo un regalo a tutti.

Forse gli faccio pena. Faccio a tutti questo effetto, almeno credo.

Rimango sul letto e mi addormento dimenticando tutti e tutto aspettando l'arrivo di un altro giorno infernale.

Unlucky (non più in lavorazione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora