CAPITOLO 7

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"Dai. Per favoree!" mi supplica per la millesima volta Louis.

"No Louis. Non ci voglio andare a ballare"

"Ma è sabato sera" dice saltellando sul mio letto.

"Vai tu" dico infine.

"Non senza te. Dai"

Fa la faccia da cucciolo. Cerco di ignorarlo ma non ci riesco.

"Sei palloso. E va bene. Ma questa è la prima e l'ultima volta!"

Mi salta letteramente addosso.

"Scollati!" dico ridendo.

"Fatti bella. Alle otto passo" mi lascia un bacio al volo e va via.

Sono nel panico.

Non sono mai andata a ballare o cose del genere e non so che cavolo mettere.

Chiamo Louis.

"Ehi. Cosa è successo?" chiede dall'altra parte del telefono.

Emetto un piccolo urletto.

"Okok. Non sai cosa metterti vero?"

"Si. Non ho niente di elegante" piagnucolo.

"Prendo qualcosa dal l'armadio di mia sorella. Arrivo"

Neanche il tempo di chiudere la chiamata che già suona il campanello.

Apro.

"Louis non pensavo che..." mi interuppo guardando l'esemplare difronte a me.

"Stavi aspettando qualcuno?" chiede con un sorriso divertito.

"Si. E tu non sei il benvenuto" sputo acida.

"Non mi interessa" diventa serio.

"Se sei qui solo per rompere te ne puoi andare"

Entra in casa senza neanche chiedermi il permesso.

Alison, stai calma.

"Perché continui a frequentare Tomlinson?" dice poi.

"Perché non posso?" chiedo.

"È maleducazione rispondere a una domanda con un'altra domanda"

"È maleducazione entrare a casa di qualcuno senza permesso" ribatto.

"Rispondi" dice a denti stretti avvicinandosi.

La sua vicinanza mi fa agitare più del dovuto ma fortunatamente il campanello mi salva.

Vado ad aprire.

È Louis per fortuna.

Lo ringrazio mentalmente.

Entra col mio permesso e quando vede Zayn mi guarda con aria interrogativa.

Col lo sguardo gli faccio capire che gli avrei spiegato tutto dopo.

"Io e Alison dovremo prepararci" dice calmo Louis.

"Uscite?" chiede il moro.

Annuiamo io e Louis.

"Dove?"

"In un locale qua vicino" dice quel deficente del mio amico.

Gli lancio uno sguardo omicida a Louis mentre il moro tiene uno sguardo soddisfatto.

"Ci vedremo stasera allora" dice il moro guardandomi tanto da farmi venire i brividi ed esce di casa.

"Io ti strozzo!" dico all'imbecille.

Alza le mani in segno di arresa.

"È cotto" dice convinto.

"Ma che dici?"

"Gli piaci" insiste.

"Ma stai zitto. Che mi hai portato?" cambio argomento.

Mi lascia sul divano dei pantaloncini corti con delle calze rosa carne e una maglietta bianca che lascia scoperta la pancia.

"Sei serio?" dico indicandole.

"Si. Su, provali"

Sbuffo e vado in bagno.

Mi trucco un po' e metto le mie converse bianche.

Esco e vado da Louis.

Rimane a bocca asperta.

"Non sembri tu"

Arrossisco violentemente.

Non mi sento a mio agio.

Louis mi pose il braccio ma io gli diedi una gomitata.

"Io cerco di essere gentile e tu mi rifiuti" finge di piangere.

Rido.

Usciamo da casa e saliamo in macchina.

"Stai tranquilla" mi rassicura vedendomi tesa.

Entriamo nel locale e la puzza di fumo inizia a penetrarmi le narici.

Stringo la mani di Louis.

Ci fermiamo al bar.

Mi guardo intorno. Non è il posto per me. Troppa gente. Troppa puzza. Troppa musica.

Mi sento tutti gli occhi puntati su di me, il che mi mettono molto a disagio, fino a che non incontro i suoi occhi pieni di odio e disprezzo.

Mi si congela il sangue solo a vederlo.

Mi sta guardando con un sguardo freddo.

Mi giro dall'altra parte per parlare con Louis ma non lo ritrovo più.

Perfetto. Sono nella merda.

Unlucky (non più in lavorazione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora