Classe Due

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Inizio la mia giornata come al solito: mi sveglio, gratto il mio collare nero, attendo che il mio Maestro si alzi e poi potrò andare a svolgere i nostri compiti. Sono un Vettore, un animale in grado di trasmettere ad un umano il potere magico. È ironico perché io non ho alcun potere magico, tuttavia ne ho molto da trasmettere. Il motivo é semplice: noi siamo Vettori, ovvero coloro che incanalano la magia e la confluiscono a questo mondo. Gli umani hanno trovato modo di sfruttare la cosa e quindi ci crescono e addestrano in modo da dare loro il potere magico che desiderano. Abbiamo persino un collare che indica il nostro stato di appartenenza. Un Vettore senza collare é un Vettore senza Maestro, non c'é cosa più spaventosa per noi. Significa che é morto oppure che lo ha abbandonato, entrambe le ipotesi sono terribili per noi Vettori. Il mio Maestro si chiama Itani, é un umano molto pigro ma é il figlio del capo della Calsse Due, Himachi. Gli Orokin suddividono i loro stessi guerrieri in classi numerate: si parte dall'uno, i più deboli, fino alla classe tredici, ovvero i più forti.

Potremmo salire di Classe, Itani però non ne ha la minima voglia. Suo padre sa che potrebbe salire di almeno cinque classi con uno come me al suo fianco, lui però preferisce i compiti semplici. Vuole quelli più "veloci e meno impegnativi". Itani si sveglia, finalmente. Aspetto che stiri ogni suo arto, sbadigli ed in fine mi guardi. Sembra niente ma é veramente lento a fare queste semplicissime cose.

'Buongiorno, Kronos...' si gratta la testa.

'Buongiorno, Itani. Sei finalmente sveglio. Saremmo dovuti essere da tuo padre almeno venti minuti fa.' gli dico per rimproverarlo.

I Maestri riescono a comunicare con i propri Vettori poiché abbiamo quel legame speciale. Sono loro a scegliere il loro Vettore ed Itani ne ha scelto uno particolarmente voglioso di lavorare 'Tu prendi troppo sul serio mio padre. Ci darà la solita ronda per la città, sai che roba.'

'Se non ti piace fare la ronda potremmo salire di Classe. Ci basta affrontare solo un esame e sai che lo passeremmo a pieni voti.'

Lui sorride e si alza dal letto 'No, Kronos, non potremmo. Tu non sai usare la magia.'

'Sai perfettamente che non ne ho bisogno.' lo guardo quasi offeso dal suo sottovalutarmi 'So essere più capace di un mago in battaglia, non me ne faccio nulla della magia.'

Annuisce come se volesse assecondarmi. Su una cosa concordiamo: i lavori designati a noi di Classe Due sono estremamente noiosi. Finisce di prepararsi, ci dirigiamo verso il palazzo di suo padre. Ogni Capo Classe ha un palazzo tutto suo in diverse città dedicate, appunto, ad ogni Classe. Saliamo le scale ed entriamo per il portone principale, prendiamo persino un ascensore: é una semplice piattaforma, un flusso magico blu lo solleva fino al piano desiderato. Noi andiamo all'ultimo, dove tutti i capi risiedono. Apriamo la porta principale e... non c'é. Himachi ed il suo Vettore non sono qui.

'Papà? Papà, ci sei? Volnur?'

Itani chiama sia suo padre che il Vettore ma niente, loro non ci sono 'Sicuro che tuo padre fosse qui? Non dovevamo raggiungerlo da qualche altra parte?'

'No, so per certo che sarebbe dovuto essere qui. Poco male, adesso potrò incolpare lui di essere in ritardo.'

Sospiro, entro in contatto con Volnur tramite il simbolo che abbiamo sotto la zampa 'Sono Kronos. Siamo a palazzo.'

Volnur risponde 'Si, arriviamo. Abbiamo avuto un imprevisto.'

'Che genere di imprevisto? Vi serve aiuto?'

'No, nulla di grave. Una cosa tra capi, se capisci.' dice cercando di essere vago.

Adesso capisco. Informo Itani del loro arrivo, gli chiedo però di essere il più formale ed attento possibile. Lui, come se non gli avessi detto niente, si siede sulla sedia del padre con veramente poco rispetto. Himachi e Volnur entrano nella sala, io mi siedo con la schiena dritta ed uno sguardo fisso in avanti. Itani non si alza nemmeno.

'Hey papà! È bello rivederti!'

'Itani.' si avvicinano con sguardo serio 'Potresti prendere esempio dal tuo Vettore ed iniziare a comportarti come un vero Orokin di Classe Due?'

Volnur rimprovera me 'E tu dovresti cercare di correggerlo. Non devi trasmettergli solo il potere ma anche dei sani principi.'

Per lui é facile, non deve ricordare al suo Maestro di doversi anche allacciare le scarpe. Mantengo la mia postura e lo assecondo... non posso fare altro 'Si, Volnur.'

Himachi ha quasi del tutto perso le speranze con suo figlio 'Perché...? Perché non vuoi essere meglio di così? Itani, potresti essere un Orokin di Classe Otto se tu volessi! Con Kronos accanto nulla potrebbe impedirtelo! È uno dei migliori Vettori come suo fratello, Zernebog. Lui é di Classe Tredici e sono certo che anche Kronos vorrebbe portarti fin lassù. È evidente che vorrebbe salire di Classe, vorrebbe che tu fossi più visto dai tuoi coetanei! Perché devi costringere te e lui a restare qui giù?'

È così, Himachi ha descritto il mio pensiero. Mio fratello, Zernebog, lui é uno dei Vettori più potenti. Non usa la magia ma incanala un'immensa quantità magica al suo Maestro. Potrei farlo anche io... se Itani volesse. 'E tu, papà?' domanda Itani 'Perché vuoi restare in questa Classe? Un volta eri alla Classe Nove, perché sei sceso fino al Due?'

Himachi sospira 'Lo sai benissimo. Volevo avere del tempo per restare con te e tua madre.'

'E perché io dovrei salire alla Classe Otto se poi dovrò scendere per la mia famiglia? Faccio prima a restare qui, no?'

Ringhio al mio Maestro 'Tu non comprendi nemmeno cosa voglia dire! Tutti noi vorremmo vederti più adulto, più responsabile! Perché hai scelto me se non vuoi nemmeno sfruttare il potenziale che ti offro?'

Itani non mi guarda, anzi, fa finta di non avermi sentito. Volnur mi fa calmare, so che non dovrei ringhiare al mio Maestro... ma tutto questo é inaccettabile. Himachi si arrende... anche questa volta 'Va bene. Kronos, ti chiedo scusa a nome di mio figlio. Un Vettore come te... nelle mani di uno scansafatiche.'

Faccio capire al Capo Classe che va tutto bene... o per lo meno che non é colpa sua. Ci viene assegnato un incarico: controllare le vie della città. La solita ronda per le strade, nulla di nuovo. Seguo il mio Maestro, lui guarda il mondo sorridendo ed io rifletto su cosa successe in quella sala. Non rivolgo nemmeno la parola ad Itani, non se la merita. Durante la solita pattuglia incontro alcuni dei miei amici, loro sono... di Classi superiori alla mia: Nexus é Dieci, Gibbo é Quattro e Fydy é Otto. Io mi vergogno anche al solo stare in loro presenza... persino Gibbo, il più imbranato e debole di noi, é di una Classe superiore. Per questa volta faccio finta di non vederli poiché nemmeno loro hanno notato la mia presenza.

Un giorno, forse, salirò fino alla Classe Tredici insieme a mio fratello. In realtà la cosa non mi entusiasma. La Classe Tredici é quella più importante ma stare con Zernebog é... forse la peggiore delle torture. Io e lui siamo fratelli di sangue ma ci odiamo profondamente. Lui si é sempre sentito superiore a me e non solo perché é di Classe superiore. È convinto che non potrò mai batterlo. Ed ha ragione... non sono in grado di affrontare Zernebog in alcun modo. Non con questo stupido Maestro al mio fianco. Non posso dare il meglio di me se continuo a fare queste stupide ronde. Zernebog, al contrario, affronta nemici di ogni sorta e si allena con i suoi compagni di Calsse Tredici. Io non ho nessuno. E quegli amici che ho li vedo di rado. Una chiacchierata e via, giusto il tempo che Itani si ferma a mangiare un panino. Cambia sempre i gusti, quindi impiega un bel pò a trovare una combinazione che lo soddisfa. Stupidi umani...

Kronos, le origini del male - Il Re bianco #Wattys2021 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora