Aldilà

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Passa la notte. Ho una tana che condivido con Nexus e Gibbo. Il massimo della tranquillità, direi. Ancora non riesco a credere che quello fosse solo un incubo. Sono così felice. Durante questa giornata ho visto persino alcuni Vettori conosciuti. È veramente strano, mi sembra come se ognuno di loro fosse stato presente. Ma questa vita é decisamente migliore, non manca niente. Siamo liberi dagli umani, siamo indipendenti, possiamo correre per ore ed ore dove vogliamo senza che qualcuno ci fermi. Siamo liberi di poter amare ed avere cuccioli, goderci la loro infanzia ed essere genitori. A proposito, non credo di aver visto i miei. In realtà... non so nemmeno chi siano.

'Nexus, posso farti una domanda? È strana, lo so, però giuro che é l'ultima.'

Lui sorride 'Certo, dimmi pure. Ma basta con queste domande strane, intesi?'

'L'ho giurato!' ridacchio 'Hai per caso visto i miei genitori?'

'Genitori?' mi guarda 'Tu non hai i genitori.'

Il mio sorriso si spegne lentamente 'Oh. Capisco. E... ed i tuoi? Non dovresti tornare da loro?'

Nexus si mette a ridere insieme a Gibbo, é quest'ultimo a rispondere 'Oggi sei proprio fuori! Hai battuto la testa o cosa? Qui nessuno di noi ha i genitori.'

Nessuno di noi? Proprio... nessuno? 'E perché no?'

Nexus alza le spalle 'Chi lo sa.'

La cosa non ha alcun senso. Se non siamo servi degli umani non possono strapparci ai nostri genitori. Se siamo liberi allora perché non abbiamo una mamma ed un papà? Potrei capirlo se fossi solo io o magari altri due nella mia condizione... ma tutti? Qualcosa non mi torna. Allora, cos'altro c'é di strano in questo posto? Oltre a questo... um... é una mia impressione oppure oggi non ho mangiato? Non sento la fame o la sete. O il sonno. Mi alzo di scatto, le cose qui si fanno sempre più strane. Uso la zampa per graffiarmi, guardo la ferita. Niente sangue. Esco dalla tana, mi guardo intorno con molta più attenzione. Questa non é la vita vera, é... un'illusione. È simile al brutto scherzo che Calipso mi fece la prima volta che ci incontrammo, però questo sembra più realistico.

Gibbo si avvicina a me per riportarmi alla tana, io lo mordo alla gola e gli spezzo il collo. Cade a terra, non perde sangue... diventa polvere. Lo sapevo. Ringhio, l'Oscurità torna ad essere presente sulla mia zampa. Quando essa si manifesta il mondo sembra fermarsi: le tane scompaiono, così come i lupi e gli alberi. Sento una presenza alle mie spalle, qualcosa di sinistro. Mi volto, vedo l'ombra di un lupo avvolto da una grande cortina di fumo nero, i suoi occhi sono completamente bianchi. Non vedo nient'altro se non queste cose.

'La Madre Nera, deduco.'

'Sei molto intelligente. Come hai fatto a capire che era un'illusione?' chiede curiosa.

'Mi era stato già fatto un giochetto simile. Assenza di fame, sonno, sete, sangue. Ammetto di esserci cascato a causa del forte realismo, ma le cose non funzionano due volte su di me.'

'Davvero interessante...' dice stupita.

'Dove mi trovo?'

'Questo, mio maleducato lupo che non si é presentato, é un'aldilà speciale a cui si può accedere solo attraverso la Runa delle Brame.'

Piego la testa 'Runa delle Brame? Aldilà? Aspetta... stai forse dicendo che... sono morto?'

'Oh si, morto.' ride 'Non te lo aspettavi, vero?'

'N-no...' abbasso lo sguardo.

'Tipico di voi mortali. Non vi accorgete di niente finché non vi si viene detto.'

Kronos, le origini del male - Il Re bianco #Wattys2021 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora