~ I.1º.2 ~ Giovedì 17-10-2047 ore 11:12.

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Mattias morì in quella tarda mattinata dopo quattro ore, purtroppo inutili, di terapia intensiva in rianimazione, mentre Alex e Laura stavano parcheggiando l'auto nel posteggio dell'ospedale.

I parenti stretti c'erano tutti. Alex si sentiva impacciato, era reduce da una camminata e avvertiva il bisogno di una doccia, ma desiderava essere accanto a Laura e alla sua famiglia in questo momento di terribile sconforto per lei. Li conosceva tutti, erano una famiglia allegra ed era piacevole stare in loro compagnia, si scherzava e si rideva. Purtroppo non ora, in quella tragica circostanza. Appena varcato l'ingresso della sala attesa percepirono subito nell'aria il sapore amaro, freddo e tetro del lutto. La mamma di Laura le si avvicinò e le disse fra le lacrime che Mattias, il caro Mattias, era appena deceduto.

I genitori di Mattias, o meglio, i genitori adottivi di Mattias, avevano il viso rigato dalle lacrime, soprattutto la madre adottiva. Alex ebbe un nodo in gola nel vederli. Li conosceva, erano delle care persone. Non potevano avere bambini e per ovviare a questo avevano optato per l'adozione internazionale.

Erano sposati da circa quattro anni quando i coniugi Andrea e Lisa Neder ottennero il permesso per l'adozione, ma solo dopo un altro anno, finalmente, arrivò il piccolo Mattias, di cinque anni.

La complessa burocrazia di adozione era ancora più complessa di quanto si aspettassero i coniugi Neder. Sapevano entrambi, ancora prima di sposarsi, di non poter procreare e, conoscendo la lungaggine dei tempi necessari per l'adozione definitiva, avevano presentato la dichiarazione di disponibilità all'adozione al Tribunale dei minori poco dopo il secondo anno di matrimonio. Come di prassi fu disposta l'indagine psico-sociale, quella della Pubblica Sicurezza e infine quella Sanitaria. Dopo circa dieci mesi con immensa gioia ricevettero la comunicazione che risultavano adeguati e, pertanto, fu decretata l'idoneità per l'adozione. I coniugi Neder diedero allora il mandato all'Ente preposto per svolgere la pratica all'estero di ricerca del minore e per espletare le varie formalità.

Dovette trascorrere oltre un anno per l'avviso della fine della ricerca da parte dell'Ente e pertanto dell'abbinamento del minore con i coniugi Neder. Furono diverse, e decisamente e stranamente dettagliate, le relazioni mediche e psicologiche messe a disposizione del Paese del minore, la Libia. Passarono ancora diversi mesi e finalmente fu organizzato l'incontro tra i coniugi e il piccolo Mattias. Sei mesi furono necessari affinché potessero finalmente tornare in Italia con il piccolo, dopo che ogni formalità burocratica fu espletata e dopo innumerevoli colloqui con lo psicologo libico che gestiva la pratica del minore. Gli ulteriori adempimenti burocratici in Italia furono compiuti dall'Ente. Finalmente il diciannove ottobre del duemiladiciassette Mattias varcò l'ingresso della casa dei coniugi Neder.

Alex conosceva la storia di Mattias, Laura gliela aveva descritta minuziosamente. Non era un segreto, la famiglia Neder l'aveva rivelata pure a Mattias e questi aveva reagito molto bene alla notizia, voleva bene ai suoi genitori seppure adottivi. Ora, però, era morto, e, casualmente, fra due giorni avrebbe trascorso trent'anni esatti in Italia.

La moglie di Mattias, la cara Marta era sconvolta. Se ne stava seduta in un angolo con la testa fra le mani. I lunghi capelli scompigliati che le coprivano le spalle erano scossi dai singhiozzi che ogni tanto emetteva. Mattias e Marta non avevano figli, non ne volevano al momento, erano sposati da soli quattro anni. Ad un certo punto alzò il capo, Alex vide gli occhi gonfi e rossi, era disperata, si guardò un attimo attorno quasi desiderasse che fosse solo un incubo, ma si rese conto di essere nella crudele realtà e tornò nella medesima posizione di disperazione. Laura le si avvicinò, si sedette al suo fianco e le cinse con il braccio le spalle. Marta reclinò il capo su di lei e pianse a dirotto, Laura a sua volta pure. Alex vedendola così, provando a comprendere il dolore della moglie del suo mancato cugino e, sentendosi completamente impotente per poter alleviare la disperazione, cedette alle lacrime. Andò dai genitori di Laura, i coniugi Bartolomeo e Valentina Villa, in piedi accanto alla grande finestra. Abbracciò la mamma di Laura, la sorella del papà adottivo di Mattias, che pianse sul suo petto. Era una donna minuta, come la figlia.

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora