~ I.2º.2 ~ Lunedì 21-10-2047 ore 13:09.

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Non poteva più rimandare, aveva ragione ad essere irritata, le doveva delle spiegazioni, si disse, e allora dolcemente iniziò scusandosi: "Hai ragione Laura, perdonami, purtroppo non potevo aspettare ancora, ma voglio capire qualcosa e non so nemmeno io di cosa si tratta"

"Prova a spiegarmi!" tagliò corto lei.

"Facciamo così. Prendi la videocamera e riaccendila, per favore"

"Sì, e ora?"

"Richiama l'ultima sequenza dal menu principale"

"Fatto, è quella dell'ultimo tratto del sentiero, e allora?" sempre più spazientita.

"Sì, è quella, ora avviala, osservala attentamente ed esprimimi una tua opinione"

Laura premette il tasto play e osservò il display. Praticamente subito brontolò: "Quante volte ti ho chiesto di non riprendermi di schiena?"

"Sì, sì è vero, però aspetta di osservare la scena successiva"

Laura in realtà ci rimase un po' male per il fatto che non aveva espresso lodi per lei, ci teneva ai suoi complimenti, si sentiva desiderata e sua. Se qualche altro ragazzo le esprimeva ammirazione, questo di certo la irritava, credeva di compiere un dispiacere verso Alex, ma se era lui allora si che era felice. Il flusso del ragionamento s'interruppe presto: "E questo chi è? Lo conosci?"

Alex non rispose e non disse nulla, voleva che fosse lei ad esprimersi ed infatti lei esclamò: "Oh mio Dio! È Mattias, oddio è proprio lui, chi è questa persona?"

"È quello che mi sono chiesto pure io! Quell'uomo è ora seduto nella vettura davanti a questa che ci precede, voglio scoprire perché aveva barba e parrucca finta"

Laura era ora senza parole, aveva riavviato nuovamente la sequenza e aveva messo in pausa sul primo piano di quell'individuo identico a suo cugino e lo stava osservando ed esclamò: "E' identico, persino le orecchie piegate con la stessa particolare inclinazione... la medesima espressione facciale... oddio, è incredibile quanto somigli a Mattias, non può essere"

"Si afferma che vi sia un sosia nel mondo per ciascuno di noi"

"Come? Oh sì, sì, ma qui c'è più di un sosia è... è praticamente Mattias nell'aspetto fisico e nell'espressione facciale!"

"Aspetta... hanno rallentato, ma dove sta svoltando? Non c'è una strada in quella direzione"

"No, ma c'è il parcheggio del ristorante"

"È vero, hai ragione, accosto un attimo, dimmi se si fermano realmente o se sono entrati solo per eseguire un inversione di marcia"

"Dunque... no, no, ha posteggiato nelle strisce, si è fermato. Cosa facciamo ora?"

"Non lo so, ma qui in mezzo alla strada di sicuro non posso sostare. Fammi pensare... andiamo un po' avanti... appena posso torniamo indietro e parcheggiamo pure noi nell'area del ristorante"

"Vuoi aspettarli in auto?"

"Vuoi forse entrare pure tu?"

"Non lo so"

"Sei curiosa anche tu, vero, di capire? Non è strana la situazione?"

"Non capisco perché indossasse la parrucca e la barba! Sembra quasi che non volesse farsi riconoscere"

"È proprio quello che ho ipotizzato anch'io, per questo ho agito in fretta e furia trascinandoti per non perderli di vista. Bene parcheggio qui, distante dalla loro auto"

"E ora cosa facciamo?"

"Hai fame?"

"No, non ne avevo subito dopo il funerale, eri però riuscito a rilassarmi e ora, dopo aver visto l'immagino di quel tipo, sono nuovamente sottosopra"

"Allora potremmo aspettarli nel parco qui di fronte"

"Meglio, buona idea"

S'incamminarono lungo il sentiero. Alex continuava a voltarsi.

"Cosa guardi?" chiese curiosa Laura.

"Ecco sì, qui va bene, sediamoci in questa panchina, controllavo se si riesce a scorgere la loro autovettura. Nella precedente panchina c'erano troppi alberi che impedivano la vista, ma, da questa, la visuale ci permette di osservare la loro auto. Caso mai uscissero, li noterei da questa postazione"

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora