"Si sta avvicinando il giornalista" esclamò Salvatore, che era ancora in posizione pronto ad intervenire.
"L'ho visto, eccolo si è unito a loro"
"E ora come procediamo?"
"Osserviamo ancora per il momento. Hai notato Salvatore? Ha ancora la videocamera puntata su di loro"
"Strano che Cooper non gli dica di spegnerla!" rifletté rilassando la postura, ma rimanendo comunque vigile.
"L'ho pensato pure io. Non riesco a comprenderne il motivo!"
"Probabilmente non ha nulla da nascondere" provò ad ipotizzare Salvatore.
"Potrebbe essere, come potrebbe essere che voglia manifestare una parvenza di sicurezza"
"Possiamo considerarla un'indagine questa?"
"No, siamo qui in via ufficiosa, la registro come uscita di controllo aeroportuale"
"Possiamo considerare l'esposto del tuo amico Alex come una denuncia?"
Paolo notò un'intonazione più marcata sulle parole tuo amico, ma non vi diede peso e rispose: "Occorrerebbe formalizzare la sua esposizione teorica in una denuncia. Non vi sono basi... o meglio, vi sono, ma non posso portare come prova un video effettuato senza il consenso di chi vi compare"
"Ora abbiamo quello del giornalista" ribadì Vitale.
"Al momento però non né conosciamo il contenuto" replicò De Santis.
Si scambiavano le opinioni mantenendo l'attenzione al gruppo. Notarono subito come il dialogo era ora condotto dal giornalista con Cooper. Sia Alex, sia Stiller rimanevano presenti, ma in silenzio. Anche loro per qualche minuto rimasero assorti nell'osservarli.
"Come vorrei ascoltare quella conversazione" fece Paolo.
"Pure io, ma non ti preoccupare, mi faccio mandare la registrazione da Domenico"
"Il prima possibile... a proposito di videoregistrazioni, conosci qualcuno che comprenda l'inglese o l'americano, a parte il nostro esperto che è in ferie?"
"No, purtroppo no. Anzi, che stupido, mia sorella, lei si che lo parla e lo comprende bene. Perché la richiesta?"
"Per il video che... aspetta si muovono, accendi la trasmittente e scendi le scale, io rimango qui e osservo dove si recano. Ti guido attraverso la radio"
"Vado" e scese le scale.
"A nord-est dall'ingresso"
"Ricevuto, mi sposto... Li ho individuati, sono a venti metri dalla loro posizione, si stanno spostando verso il bar"
"Mi sono spostato pure io, li vedo meglio ora" confermò Paolo.
"Sono seduti ad un tavolino esterno..."
"Scendo e ti raggiungo, è inutile che resto quassù"
"Ti aspetto in posizione"
Lo raggiunse dietro ad una larga colonna portante, dalla quale, sporgendosi di poco, avevano un'ottima visuale del tavolino con quello strano gruppo di personaggi seduti.
"Incredibile, stanno ordinando al cameriere" esclamò Salvatore.
"L'ho notato. Cooper denota troppa sicurezza se concede l'intervista seduto comodamente ad un bar. Non riesco a capire se sia solo finzione la sua o se sia realmente tranquillo per la sua posizione di diplomatico"
"Forse non ha nulla da nascondere e noi stiamo perdendo tempo"
"Dubito. Qualcosa di anomalo vi è di sicuro. Spiegami, allora, il motivo della corrispondenza delle impronte digitali di Stiller con quelle di Neder"
"Anche se quasi impossibile, potrebbe trattarsi di un errore procedurale di imputazione nel documento" provò a spiegare Salvatore.
"L'ho ipotizzato anch'io come ipotesi fattibile, ma con la procedura adottata dal sistema internazionale è inammissibile associare delle impronte ad un altro passaporto"
"L'unica sarebbe chiederlo, ma abbiamo le mani legate... dal ministro degli esteri" si espresse ironico Vitale.
"A questo punto spero che Martinelli, sia riuscito ad estorcergli una spiegazione plausibile sulle incongruenze, come pure quella della somiglianza fra Stiller e Neder"
"Potrebbe trattarsi della stessa persona?"
"Stai scherzando, vero? Allora si tratterebbe di omicidio. A chi apparterebbe il corpo sepolto ieri? Alex, mi ha confermato che era proprio quello di Mattias Neder. No, dubito che la situazione possa essere così grave. Alex ha ipotizzato che potrebbe essere il fratello gemello"
"Questo potrebbe spiegare alcune cose..." iniziò Salvatore.
"Infatti" continuò Paolo: "Spiegherebbe il motivo per il quale sarebbero qui in Italia"
"Certo, ma non spiega come mai le impronte sono identiche"
"Esatto, e qui siamo di nuovo a punto e a capo"
"Osserva Cooper. Ha il monopolio della conversazione"
"Praticamente è dal fermo auto che si esprime anche per Stiller. Essendo il capo della missione, ne ha il diritto. Sono stufo di stare qui a spiare senza sentire. Il tavolino alle spalle di Alex e del giornalista è libero. Andiamo a sederci senza farci vedere da questi. Anche se Cooper e Stiller ci vedono, comunque, non ci conoscono e potrebbero pensare che siamo due agenti di turno all'aeroporto in pausa. Andiamo" lo invitò a seguirlo Paolo.
Si sedettero, uno accanto all'altro, senza dare nell'occhio, senza osservare i due misteriosi personaggi, ignorandoli. Li vedevano bene in faccia. Rimasero in silenzio per poter ascoltare la conversazione. Paolo sentì pronunciare il cognome del suo amico Baltimora da Cooper. Erano frasi concitate quelle che stava pronunciando. Le interpretò come frasi di chi non ha nulla da nascondere e cerca di contro ribattere. La conferma l'ebbe quando sentì la risposta del giornalista. Si stava scusando. Il tempo era scaduto. Paolo comprese che erano alle battute finali. Cooper stava manifestando l'intenzione di alzarsi. Decise di intervenire.
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Fenice: il Progetto
Ciencia FicciónFenice: il Progetto! È il mio primo libro di una serie di fantascienza incentrate sul Progetto Fenice. Narra le vicende di una famiglia sconvolta per la morte di un loro caro. Ma è realmente morto? Cosa vi è dietro? La scoperta del Progetto Fenice...