~ I.4º.2 ~ Martedì 22-10-2047 ore 9:52.

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Finalmente arrivò la telefonata tanto agognata. Alex fu breve e preciso: medesima vettura e direzione nord. Paolo ripeteva ad alta voce le informazioni ricevuto in modo tale da comunicarle pure a Salvatore. Questi avvisò subito la volante che avrebbe intercettato la vettura sospetta, comunicandogli modello e targa. Poi avvisò gli agenti dell'altro appostamento di rientrare.

Gli agenti erano siti nelle vicinanze dell'albergo a non oltre un chilometro da esso. Videro subito l'automobile sospetta e intimarono il fermo. Uno dei due agenti avvisò subito Paolo. Poco dopo, l'altro agente contattò nuovamente Paolo dopo essersi fatto consegnare i documenti dai sospetti.

"Pattuglia venti-tre a comando, sono l'appuntato Rizzo"

"Brigadiere De Santis in ascolto"

"Vettura sospetta bloccata, documento passaporto dell'autista in mio possesso insieme a tesserino indicante che trattasi di agente diplomatico. Chiedo conferma della validità dell'immunità diplomatica. Scansiono e trasmetto passaporto e tessera per l'opportuna verifica"

Paolo spense il microfono, affinché l'appuntato non sentisse e si rivolse a Salvatore: "Questa non me l'aspettavo. Tutto inutile, non possiamo assolutamente procedere in alcuna maniera"

"Decisamente complica le cose" confermò il vice brigadiere Vitale, visibilmente stupito della notizia appena appresa e continuò: "Non resta che rilasciarli, non possiamo trattenerli"

"Non subito, ho il diritto di chiedere conferma. Nessuno ci ha informati dell'arrivo di agenti diplomatici nel nostro territorio e soprattutto nella nostra città. Ho il dovere di appurare che sia tutto in regola, ma soprattutto ho intenzione di verificare l'identità di entrambi" Paolo accese nuovamente il microfono e rispose all'appuntato: "Mentre svolgiamo le verifiche, chiedi il documento dell'altra persona e comunica loro che il tuo superiore è assente al momento"

"Ricevuto" e chiuse la comunicazione.

Ricevettero la scansione dell'altro passaporto e l'appuntato Rizzo attivò la comunicazione nuovamente dicendo: "Brigadiere De Santis, le comunico che i due sospettati si stanno recando all'aeroporto, mi hanno infatti riferito che fra qualche ora devono imbarcarsi, ma non conosco la loro destinazione. Posso supporre trattasi della Libia come in effetti il loro passaporto ne indica la provenienza"

"Grazie appuntato Rizzo, ottimo lavoro. Proceda con normale procedura di fermo stradale. Per quanto riguarda il rilascio dei due signori attenda mie disposizioni" e chiuse la comunicazione.

Paolo e Salvatore osservarono l'immagine dei documenti a video.

"Questo è quello più anziano: Cooper Norbert cittadino americano e attualmente residente in Libia per lavoro..." iniziò Vitale.

"E Stiller Marcus cittadino libico, anche se i tratti somatici non sembrerebbero" proseguì De Santis e continuò: "Si, sono proprio i due personaggi ripresi nel video di Alex che ieri sera mi ha mostrato. Salvatore, fammi un favore, avvia una ricerca nel database sulle loro generalità. Effettua la ricerca con il loro cognome e nome e, se non trovi nulla, prova con le impronte digitali, impresse nel passaporto. Nel frattempo chiamo il maresciallo se è informato della presenza di agenti diplomatici sul nostro territorio"

Salvatore andò nel suo ufficio e si mise subito all'opera cominciando da Cooper, mentre Paolo effettuava la chiamata. Il maresciallo gli chiese l'invio immediato della scansione dei passaporti, per ottenere i nominativi e che avrebbe investigato immediatamente. Trascorsero appena dieci minuti e Paolo ricevette una telefonata al numero del suo ufficio.

"Brigadiere De Santis. Con chi parlo?" rispose

"Sono il ministro degli esteri Costa Aldo. Sono stato informato dal suo superiore, il maresciallo Cattaneo Franco, che avete effettuato il fermo stradale della vettura di due agenti diplomatici. Mi informi del motivo per il quale ha proceduto a fermare una persona che gode dell'immunità diplomatica"

"Le assicuro che non vi era alcuna intenzione di trattenere degli agenti diplomatici, signor ministro. Si è trattato di un normale fermo stradale e, casualmente, i nostri agenti si sono imbattuti nella loro vettura. Vettura anonima, senza riconoscimento alcuno per essere identificata come mezzo di agenti diplomatici o pattuglia di scorta in quanto trattasi di autovettura noleggiata"

"Le impongo di lasciarli andare immediatamente. Non deve, ribadisco, non deve assolutamente, fermarli e svolgere indagini sul loro conto. Ha inteso correttamente?"

"Ho compreso, ribadisco che si è trattato di un fortuito blocco stradale..." provò ancora a giustificarsi De Santis, ma fu interrotto bruscamente.

"Brigadiere, non m'interessano le sue ulteriori giustificazioni, le ho dato da intendere che deve rilasciarli immediatamente. Ha compreso?" non attese la risposta: chiuse la comunicazione.

Paolo era perplesso. Cominciava a ritenere ancor più anomala quella situazione, ma, in fin dei conti, erano veri agenti diplomatici e, come tali, non poteva nella maniera più assoluta, trattenerli. Prima di avvisare l'appuntato per il rilascio, però, chiamò Alex, per informarlo dell'inaspettato ribaltamento della situazione e per comunicargli le loro generalità. Dal tono della voce, Paolo percepì la sua delusione, ma purtroppo, come gli aveva comunicato, aveva le mani legate. Avvisò l'appuntato Rizzo di rilasciare i signori Cooper e Stiller.

Subito dopo Salvatore lo chiamò trafelato: "Paolo, corri qui immediatamente"

Riconobbe ancora una volta dal tono l'urgenza della chiamata e si recò subito nell'ufficio del suo vice ed entrando gli chiese: "Cosa è successo Salvatore?"

Concitato rispose: "Ho effettuato le ricerche, come mi hai detto. Per il signor Cooper nulla, né per il nome, né per le impronte digitali. Osserva il risultato per l'altro personaggio!" e girò il video dalla sua parte.

Paolo osservò. Il video era suddiviso in due metà. In quella di sinistra vi era l'immagine dell'impronta digitale del passaporto di Stiller Marcus. Al centro del video compariva una finestra con la scritta in rosso su sfondo giallo: corrispondenza trovata. Nella metà di destra compariva un'altra immagine di impronta digitale, ma il nominativo di appartenenza corrispondeva a Neder Mattias.

Esterrefatto Paolo esclamò: "Non può essere. Si tratta del cugino della fidanzata del mio amico. Non è possibile!"

Come per rispondere alla sua costernazione Salvatore gli assicurò: "Ho verificato tre volte la corrispondenza delle due impronte, ma ogni volta il risultato è il medesimo. Paolo queste impronte corrispondono a quelle di Neder Mattias, anche se nel passaporto sono associate a Stiller Marcus. Non capisco cosa ci sia dietro a questa situazione, ma di sicuro vi è qualcosa che non quadra! Bisogna fermare quei due"

Paolo si riprese dalla sorpresa e gli disse: "Non possiamo trattenerli, ordini dall'alto..."

"Il maresciallo? Possiamo informarlo che..."

"No, non si tratta del maresciallo, ma del ministro degli esteri in persona che mi ha appena chiamato per impormi di lasciarli andare immediatamente. Ascolta, facciamo così, considerato che abbiamo le mani legate, avvisa il giornalista e informalo della vicenda, ma prima assicurati che sia in viaggio per l'aeroporto. Fagli capire che deve trovarsi al check-in e, casualmente, deve imbattersi in loro per procedere ad una intervista e poi... accada quel che accada"

"Lo avviso immediatamente"

Paolo tornò nel suo ufficio e chiamò Alex per informarlo dell'ulteriore ancor più inaspettato ribaltamento della situazione.

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora