~ I.3º.3 ~ Lunedì 21-10-2047 ore 15:48.

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Alex aveva dei forti dubbi che si trattassero solo di cinque minuti, ma i due personaggi si alzarono in piedi prima dello scadere dei fatidici cinque minuti. Alex avendoli di fronte, pensò che stessero andando via e che si stessero recando alla loro vettura, ma si sbagliava. Li vide puntare verso di loro. Concitato esclamò: "Non voltarti stanno venendo verso di noi!"

"Oh no, cosa facciamo ora?"

"Copri la videocamera"

"Con cosa?"

"Passami la giacca che hai sulle spalle"

"Eccola"

Alex coprì con essa la telecamera. Erano stati attimi concitati e frenetici, ma sembrava essere andato tutto bene, infatti affermò: "Appena in tempo, per poco e l'avrebbero vista"

"E ora?" chiese lei ancora vistosamente agitata.

"Non lo so, ora li vedi tu, osserva dove si recano, direi che non è il caso di seguirli. Devono per forza fare ritorno da questa parte, essendo la loro vettura al parcheggio del ristorante. Anzi, direi che è inutile restare qui seduti, torniamo alla nostra auto. Lì aspetteremo a bordo, così facendo daremo meno nell'occhio" Alex si alzò e invitò Laura a fare altrettanto.

"Oh Alex, e dopo cos'altro vuoi fare ancora? Non vorrai ancora seguirli?"

"Oh amore mio, so che sei stanca, ma voglio capire le intenzioni di questi due stranieri, uno dei quali non desidera farsi riconoscere. Perché sono presenti il giorno del funerale di Mattias? Riesci a portare pazienza ancora un po'?"

"Cosa intendi per un po'?" disse lei sollevando gli occhi.

"Sinceramente non lo so, ma non posso accompagnarti a casa per poi tornare, molto probabilmente saranno già andati via e li perderemo"

"Ma cosa credi di perdere? Comincio a ritenere tutto un'assurda coincidenza e decisamente anche il suo mascheramento deve avere una spiegazione logica"

"Mi hai detto tu, però, che li hai sentiti nominare più volte tuo cugino Mattias! Non vuoi sapere come questo possa essere spiegato con la logica?"

"No, Alex, ho affermato che hanno citato un Mattias, non nostro cugino Mattias. Per quanto riguarda il resto del loro discorso, non ho, praticamente, capito un'acca. Ti ho detto infatti che parlavano con un accento particolare e vi erano troppi fruscii! L'uomo più anziano era flemmatico, ma usava termini arcaici" replicò lei.

Intanto erano arrivati alla loro autovettura. Alex aprì e si accomodarono a bordo. Lui era deciso ad attendere il ritorno dei due misteriosi personaggi.

"Va bene, va bene cara, allora facciamo così. Li aspettiamo, sperando che non ci sia molto da attendere, li seguiamo..."

"Per quanto vuoi seguirli?" lo interruppe lei scocciata.

"Come faccio a risponderti? Non conosco la loro meta!"

"Appunto, ti sembra il caso di pedinarli ancora? Per me è già tutto assurdo quello che stai facendo e il tempo che hai perso!"

"Dai amore, eri d'accordo anche tu con me, quando al cimitero hai visto il filmato"

"Sì, ma sono stanca ora e non ne posso più! Non abbiamo ancora pranzato" e abbassò il capo triste e sconsolata.

"Immagina di essere su una ferrata, mancano gli ultimi metri, non vorrai di certo rinunciare! L'ultima, che abbiamo percorso, sei stata bravissima a non arrenderti! Ti prego amore, concedimi di soddisfare questa mia curiosità, comincio a credere che non si tratti solo di una semplice coincidenza"

"Sei un ruffiano!" disse lei sollevando il capo e aggiunse: "Piuttosto, ho un pacchetto di cracker in borsa, oh, meglio ancora: ho due pacchetti. Vuoi anche tu?"

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora