~ I.7º.4 ~ Martedì 22-10-2047 ore 19:42.

5 2 0
                                    

A parte Marta vi erano tutti, seduti in salotto. Bartolomeo aveva esposto i fatti con l'ausilio di Alex che azionava la videocamera quando veniva richiesto. Lisa scoppiò a piangere vedendo il volto di quell'uomo. Andrea a stento trattenne le lacrime. Nonno Michele si portò la mano al petto e lo batté più volte scuotendo mesto la testa. Nessuno fece congetture al riguardo. Fu Alex ad elencare le due ipotesi: quella del fratello gemello o, la peggiore, lo stesso Mattias che stava scappando con l'ausilio di un complice. Menzionò pure che avevano predisposto il sequestro del bicchiere per la verifica delle impronte digitali. Quando terminò il racconto calò un silenzio irreale sulla stanza. Si percepiva la tensione. La mano destra di Andrea stringeva energicamente il bracciolo della poltrona, sembrava volesse strapparlo e scagliarlo lontano per sfogarsi. In realtà quando parlò si comprese contro chi voleva scagliarlo: "Come ti sei permesso di accusare Mattias!?"

Aveva cominciato a parlare guardando il pavimento, man mano che scandiva le parole la testa si sollevava e terminò la frase mentre scrutava rabbioso Alex, guardandolo fisso negli occhi.

Alex fu preso alla sprovvista non si aspettava una reazione violenta.

Provò ad intervenire Bartolomeo: "Andrea cerchiamo di analizzare la situazione..."

"Non ti intromettere. Stiamo parlando di mio figlio!" lo interruppe ancora più rabbioso sempre guardando Alex.

"Andrea, ti assicuro che..." provò a giustificarsi Alex.

Andrea scattò in piedi come una molla compressa che viene rilasciata di colpo.

Mentre gli puntava l'indice fra gli occhi lo apostrofò: "Non mi assicuri nulla tu!" stava respirando affannosamente, dopo tre respiri continuò: "Come ti sei permesso di avanzare ipotesi accusatorie nei confronti di mio figlio Mattias?"

"Andrea, ma non ho..." provò ancora a chiarire.

Andrea si avvicinò di scatto ad Alex sbraitando: "Smettila di tirare fuori giustificazioni stupide. Non negare il tuo comportamento! Stai accusando Mattias, mio figlio, di aver tradire la mia fiducia, quella di mia moglie, di sua moglie, della nostra famiglia! Lo accusi di aver rinnegato tutto il bene che gli abbiamo mostrato in questi anni! Come ti sei permesso? Mio figlio è morto, non tornerà più. Non m'interessa chi sia quel... quel Marcus, sono affari suoi. Mio figlio, Mattias, il mio Mattias è morto. Ieri lo abbiamo onorato al suo funerale" Breve pausa per riprendere fiato.

Alex approfittò per cercare di esprimere il proprio punto di vista: "Andrea, permettimi di esprimerti il mio..."

Andrea si arrabbiò ancora di più e gli si avvicinò, era a meno di un metro da lui: "Fai silenzio! Sto ancora parlando io. Stai mostrando una mancanza di rispetto nei confronti di Mattias, nei miei, in quelli di mia moglie, di sua moglie, di tutta la nostra famiglia, che è ingiustificabile! Stai accusando Mattias di tradimento e assassinio!"

Provò ad intervenire ancora Bartolomeo: "Andrea cerca di calmarti, parliamo come uomini maturi. Si sono verificate una serie di circostanze che hanno portato a supporre quanto esposto da Alex, ma non vi è ancora nulla di comprovato, pertanto..."

Andrea si era interrotto per riprendere fiato: "Non ti permettere di difenderlo Bartolomeo! Sta infangando l'onore di Mattias e della nostra stessa famiglia e questo non lo permetto e non lo tollero!"

Andrea aveva i pugni serrati. Era ancor più paonazzo di quanto non lo fosse naturalmente. Alex vide la rabbia nei suoi occhi. Le vene del collo sembravano sul punto di esplodere da quanto si erano gonfiate. Non lo aveva mai visto così furibondo. Un uomo in quello stato poteva essere pericoloso. Si chiese se sarebbe arrivato a colpirlo. Dalla sua aveva l'età, avrebbe saputo schivarlo facilmente, ma quanto avrebbe dovuto scansarlo prima di potersi difendere, se fosse stato necessario. Non voleva che accadesse qualcosa di cui si sarebbe dovuto pentire. In situazioni del genere Alex sapeva che vi è il cosiddetto punto di non ritorno. Quel fatidico punto che non si sa a priori quale sia, ma una volta innescato è impossibile da recidere.

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora