~ I.5º.1 ~ Martedì 22-10-2047 ore 10:55.

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Alex chiuse la comunicazione. Pochi attimi dopo, vide Cooper e Stiller uscire dall'ufficio noleggio. Scese dall'auto e li seguì. Sorrise, si rese conto che, ancora una volta, la sua azione fu automatica. Entrarono all'aeroporto, stavano per recarsi al check-in. No, non poteva lasciarli andare, doveva capire chi fossero. Un'ipotesi che definì lui stesso assurda gli balenò in testa: se fosse stato Mattias? Avrebbe potuto escogitare un modo per sfuggire dalla sua realtà? Era forse stufo della sua esistenza? Voleva evadere dalla vita matrimoniale? Gli venne in mente il libro di Pirandello: Il fu Mattia Pascal. Sorrise ironico: un'altra coincidenza, almeno nel nome simile. Assurdo, non era da Mattias scappare. Non aveva mai accennato nulla del genere. Forse era un desiderio maturato negli anni e concretizzato, in una qualche maniera non ben definita, con l'avvenimento dell'incidente stradale. Alex pensò a questa improbabile teoria. Sarebbe riuscito Mattias, il Mattias che conoscevano come pacato e tranquillo, certo risoluto, ma che non reputavano capace di un colpo di matto del genere, ad organizzare la grande fuga? Doveva verificarlo, ma come? Avrebbe dovuto bloccarli e chiederlo direttamente a quel personaggio alias Marcus Stiller.

Mentre i due individui davanti a lui proseguivano nel cammino, ancora una volta l'impulso del desiderio lo spinse ad agire: "Signor Marcus Stiller?" chiese ad alta voce.

Li vide voltarsi, osservò Marcus, e riconobbe in lui il volto del marito della cugina di Laura e subito lo apostrofò: "O dovrei chiamarti Mattias Neder? Chi sei?"

Lo vide sussultare come al cimitero prima e al ristorante poi. Ciò che colpì Alex fu il signor Cooper Norbert. Esternò con tono grave e agitato, in italiano, con spiccato accento americano: "È l'inizio della fine!"

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