Li osservarono sedersi sulla prima panchina dal parcheggio che era in ombra dagli alberi. Passando di fronte a loro senza farsi notare troppo in viso, tornarono a sedersi nella stessa panchina dove poco prima erano seduti a circa dieci metri dalla loro. Alex osservò la posizione alquanto rilassata del signore più anziano e ironicamente chiese a Laura: "Ti sembra ancora una persona di classe e raffinata così stravaccato sulla panchina? Il suo sonoro sbadiglio si è udito sino a qui!"
"No, però osservalo ora, non da proprio l'idea di criminale. Forse si sarà rilassato, ma ora è nuovamente una persona distinta e di classe"
"Io non ti sembro come lo hai descritto?"
"Oh Alex. Tu mi piaci per come sei. Sai essere e comportarti adeguatamente per la circostanza in cui ti trovi"
"Non credo. Questi giorni mi sentivo un imbranato, inadeguato alla situazione"
"A cosa fai riferimento?"
"Nel senso che non sapevo come comportarmi, cosa dirti o cosa dire anche agli altri, un pesce fuori dal suo ambiente naturale, lacqua. Avrei desiderato avere parole che potessero sollevare ed essere di conforto, ma proprio non mi sentivo all'altezza della situazione, ero impacciato, ecco quello che provavo in questi giorni!"
Lei gli prese la mano e coccolandola gli disse: "Ma eri presente e lo sei sempre stato! E questo aspetto, io, la mia famiglia, la famiglia di Mattias, non lo scorderà mai. Non c'eri con le parole, ma eri presente come persona e anche questo è importante, anzi, forse, e anche senza forse, la presenza è più importante di tante parole vuote. Ti ho apprezzato proprio perché sei sempre stato li con noi in questi giorni così tristi, non ti sei mai tirato indietro. Forse di sarai sentito impacciato, ma agli occhi miei e, ti assicuro, anche agli occhi di tutta la mia famiglia, sei stato meraviglioso. Molti non si sarebbero comportati come te, non sarebbero rimasti, ma, vilmente, si sarebbero ritirati fino a che non fosse passato il brutto momento. Per questo molte coppie non funzionano, perché le persone, finché va tutto bene ci sono, al contrario, appena le cose vanno male se la svignano e non provano nemmeno ad affrontare le situazioni. Tu, oh caro il mio Alex, sei diverso, forse non sai cosa dire in certe circostanze, però a differenza di altri, sei comunque presente e le affronti coraggiosamente, a testa alta, senza tirarti indietro! Ti amo per questo!"
Alex si avvicinò a lei, sfilò la mano dalla sua e le prese dolcemente il viso fra le mani e la baciò; lei lasciò che la ringraziasse così, per quello che aveva appena espresso. Pure lei lo ricambiò, ringraziandolo per come le era sempre stato vicino in questi tristi giorni. Rimasero abbracciati per un po', ad un certo punto Laura si svincolò da lui dicendogli piano: "Ho sentito che hanno nominato Mattias!"
"Sicura? Non avrai sentito qualcosa d'altro?"
"No, sono proprio certa! Ha detto proprio Mattias"
"Ho un'idea" prese la videocamera e la accese. Sfilò il microfono direzionale e lo puntò verso la loro panchina. "Così possiamo registrare i loro dialoghi!"
"Non è illegale?"
"Non dobbiamo certo dirlo a qualcuno!" replicò lui pronto. "Anzi... aspetta..."
Prese dalla custodia della telecamera l'auricolare e lo collegò al jack di uscita audio. Una piccola cuffia la inserì nel lobo del suo orecchio e l'altra in quello di Laura.
"Con questo possiamo ascoltare quello che dicono!" e avviò la registrazione e l'uscita audio del sonoro alle cuffie. Dal display li osservarono mentre dialogavano fra loro.
"Uffa! Parlano in inglese!" fece lui deluso, era da qualche anno che non lo praticava più e non riusciva a capire una frase tanto meno un discorso.
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Fenice: il Progetto
Science FictionFenice: il Progetto! È il mio primo libro di una serie di fantascienza incentrate sul Progetto Fenice. Narra le vicende di una famiglia sconvolta per la morte di un loro caro. Ma è realmente morto? Cosa vi è dietro? La scoperta del Progetto Fenice...