~ I.2º.1 ~ Lunedì 21-10-2047 ore 12:55.

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Alex, che nel frattempo si stava incamminando verso lei, attraverso l'immagine in digitale della videocamera, intravide una macchia scorrere dietro Laura. Alzò lo sguardo e si rese conto che era l'uomo con la barba che aveva intravisto al cimitero sotto il colonnato. Stava uscendo dal portone d'ingresso del cimitero. Camminava in maniera particolare e il vestito aveva un aspetto alquanto bizzarro rispetto a quanto osservato prima al termine della cerimonia, anche se di sfuggita. Azionò la videocamera sfocando l'immagine di Laura ed ingrandendo l'immagine dell'uomo, per capire cosa non andava. Ora l'immagine era nitida nel display e pertanto capì l'inconveniente: la giacca era strappata e pendeva in malo modo dal lato posteriore sinistro. Sorrise, ritenendo che fosse inciampato e se la fosse strappata. Mentre rifletteva su altre possibili ipotesi, si rese conto che lo stava ancora riprendendo mentre questi aveva già raggiunta l'unica vettura rimasta. Stava quasi per tornare a rivolgere l'obiettivo su Laura quando, inaspettatamente, quell'uomo si tolse la parrucca e la barba. Alex sbigottito esclamò: "Ma che cosa sta facendo? Oh mio Dio..."

"Ma non stai riprendendo me?" chiese Laura scocciata.

"Aspetta non voltarti" fece lui di rimando raggiungendola e la condusse al riparo nascosti dall'angolo del muro.

"Che succede? Cosa stai riprendendo?" Laura si stava preoccupando, ma, nonostante la curiosità, riuscì a non voltarsi.

"Oh mio Dio è proprio identico a lui!"

"Lui chi? Mi stai agitando Alex. Cosa succede? Chi hai visto?"

"Quello è... è... non è possibile!"

"Insomma Alex, mi dici cosa succede, ora mi volto"

Alex non riuscì a fermarla, aveva la videocamera in mano che stava ancora riprendendo l'uomo, mentre questo era appena entrato in auto nel posto anteriore lato passeggero. Laura non riuscì a scorgere l'uomo o altro che potesse destare l'attenzione, infatti scocciata lo apostrofò: "Insomma! Cos'è successo, non c'è nessuno!"

Alex si rese conto che doveva prendere una decisione e doveva agire in fretta, probabilmente sarebbe partito fra poco. Doveva appurare quello che aveva visto e cercare una spiegazione plausibile. Non poteva procrastinare, era curioso di capire come poteva, quella persona, essere così fisiognomicamente identico a Mattias. Probabilmente sarebbe passato inosservato, ma il gesto di togliersi la barba e la parrucca era decisamente incomprensibile. Vi era qualcosa di innaturale, ma nello stesso tempo di sorprendentemente familiare in quell'individuo. I suoi gesti, i suoi movimenti, come si era avvicinato a quella grossa berlina, e poi il gesto così plateale nel liberarsi di quella finta peluria facciale. Soprattutto era l'incredibile somiglianza con Mattias da poco sepolto che lo lasciava esterrefatto. No, no e ancora no, non poteva sorvolare su questi strani particolari. Aveva preso la decisione: "Saliamo in auto, ti spiegherò tutto, non possiamo aspettare. Andiamo amore" praticamente la trascinò verso l'automobile.

Salirono entrambi, Alex avviò il motore e lentamente si avvicinò verso l'angolo del muro e fermò la vettura in modo da poter scorgere l'altra.

"Non ti capisco Alex, mi spieghi cosa ti è successo?" Laura era decisamente spazientita dal suo comportamento lunatico.

"Voglio comprendere qualcosa. Porta pazienza ancora un poco"

"Non ti capisco proprio, sei diventato stranissimo" l'intonazione stava passando dal preoccupato all'irritato.

Alex non riteneva ancora il momento di spiegare a Laura cosa voleva eseguire. Sicuramente gli avrebbe impedito di compierlo e, per questo motivo, voleva prima di tutto aspettare la loro mossa, si era accorto zumando, nonostante i vetri parzialmente oscurati, che vi era a bordo al posto guida un altro personaggio, ma che non conosceva o, per lo meno, non aveva mai visto. L'attesa durò poco, forse appena cinque minuti da quando quello strano soggetto si accomodò sul lato passeggero e la loro auto si avviò. Prima di partire Alex attesa che uscissero dal parcheggio del cimitero per immettersi nella strada principale. Partì anche lui e li seguì, quando svoltò nella loro direzione Laura, decisamente irrequieta, gli chiese: "Abito dall'altra parte! Posso sapere dove stiamo andando? Comincio ad innervosirmi per questa situazione"

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora