~ I.6º.4 ~ Martedì 22-10-2047 ore 12:38.

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"Buongiorno Alex Baltimora"

Si alzarono dalle sedie per spostarsi verso il loro tavolino, mentre il giornalista si stava voltando per osservare chi aveva pronunciato il saluto. Sia Paolo che Salvatore osservarono Cooper che tornò ad accomodarsi sulla sedia: aveva rinunciato ad allontanarsi.

"Buongiorno brigadiere Paolo De Santis" esclamò Alex senza voltarsi.

"Ciao Alex. Volevo fare una pausa veloce. Mi sono seduto e mi son detto nell'osservarti di schiena: ma io lo conosco quel ragazzo! E così ho provato a salutarti"

"Eh già. Sono proprio io! Che sorpresa! Come stai?"

"Bene, grazie. Piacere Paolo De Santis" e tese la mano verso il giornalista seduto a fianco di Alex.

"Piacere, Domenico Martinelli" e contraccambiò il saluto.

"Piacere, Paolo De Santis" disse rivolgendosi verso Cooper e ancora tendendogli la mano tesa e ferma.

"Norbert Cooper" rispose secco il diplomatico porgendogli la mano.

Infine Paolo scostò l'attenzione verso il quarto personaggio e, porgendogli la mano gli disse: "Piacere anche per lei. Sono ancora Paolo De Santis"

Alex si voltò verso Marcus che aveva di fronte, così come Domenico. Entrambi erano interessati a sentire il saluto di questi. Ovviamente Alex era interessato a sentire il tono se, ancora una volta, era simile a quello di Mattias. Il giornalista era interessato a riscontrare la corrispondenza di quanto affermato da Cooper.

Marcus si sollevò leggermente per sporgersi in avanti per porgergli la mano. Con profonda delusione di coloro che aveva di fronte, rimase muto, eseguendo un semplice cenno con il capo in segno di saluto e, lasciata la mano, tornò ad accomodarsi.

Paolo, naturalmente, si accorse che non aveva espresso verbalmente il saluto, ma non vi badò e spostò di nuova l'attenzione verso Alex: "Sei in partenza?" gli chiese sorridendo.

"No, no... sono... qui di passaggio... e..." disse visibilmente impacciato per la domanda inappropriata. Possibile che fra tutte le domande possibili, proprio questa mi dovevi porre, pensò.

Paolo si accorse di aver commesso una gaffe, notando l'espressione del suo amico, così cercò di salvare la circostanza imbarazzante inventandosi: "Dai, lo so che sei spesso qui al bar dell'aeroporto a farti l'aperitivo prima di pranzo"

Alex colse al volo l'opportunità lanciatagli: "Esatto, ancora una volta mi hai colto in fallo. Spero che non mi dovrai arrestare"

"Solo se non ti metti al volante" replicò stando alla battuta e contraccambiandola.

"Comunicami la strada dove sei appostato, che ne scelgo un'altra! Non ti preoccupare, semplice acqua con limone"

"Sempre il solito. Comunque, tutto procede bene? La tua bella fidanzata come sta?"

"Sì, tutto liscio come l'olio. Laura sta bene, grazie"

"Benissimo. Allora Alex, signori, è stato un piacere, vi lascio ai vostri discorsi, e torno al mio caffè e dal mio collega. Arrivederci a tutti. Ciao Alex ci sentiamo"

Eccetto Marcus, gli altri contraccambiarono il saluto. Lo videro tornare al tavolino. Subito dopo li videro recarsi all'interno del bar insieme al collega che Domenico riconobbe, anche se erano trascorsi diversi anni da quando si erano visti la prima volta. Indubbiamente avevano terminato la pausa dato che si stavano recando verso la cassa per il pagamento. Rimasero a chiacchierare qualche minuto con la bella cameriera dietro al bancone che dispensava generosi sorrisi e annuiva in continuazione. Rimasero assorti ciascuno nei propri pensieri finché, dopo qualche minuto, Cooper interruppe il flusso di riflessioni.

Esordì come fosse la sentenza di un processo: "Signori, ora dobbiamo proprio lasciarci, ritengo che possa ritenersi conclusa la nostra riunione" si alzò dalla sedia e Marcus lo imitò.

Anche Domenico e Alex si alzarono in piedi.

Il giornalista annunciò: "Non si scomodi per il pagamento, come promesso offro tutto io. Grazie signor Cooper dell'intervista concessami e perdoni ancora l'irruenza delle domande, ma le assicuro che mi ha ampiamente illuminato su come si sono svolti i fatti. Grazie ancora e le auguro buon viaggio"

"Addio, e addio anche a lei signor Baltimora" e, senza attendere risposta, si voltò. S'incamminò verso il check-in seguito da Marcus, che, con una semplice alzata della mano, eseguì il suo elementare saluto.

"Arrivederci" sentenziò Domenico.

Alex non si prese la briga di contraccambiare, non ne poteva proprio più. Aveva lottato troppo contro lo stress fisico e psicologico e ora percepiva che lo stavano battendo.

Fenice: il ProgettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora