Alex e Laura rimasero al parcheggio di fronte all'ingresso del cimitero fino alla fine, mentre tutti gli altri si recarono ciascuno alla propria dimora dopo averli salutati.
"Laura?"
"Sì?"
"Volevo proporti di fare una passeggiata"
"Ti sembra il momento? Non ho molta voglia" replicò lei ancora un po' scossa.
"Desidero che provi a distrarre i tuoi pensieri, per farti notare e osservare qualcosa di incantevole"
"Non mi sento emotivamente pronta per poter apprezzare qualcosa"
"Vorrà dire che sarà solo un assaggio e la prossima volta la gusterai, vedrai. Forza vieni con me e seguimi" e così dicendo le prese dolcemente la mano per guidarla. La condusse verso il sentiero che partiva dal lato destro della facciata d'ingresso del cimitero. Cominciava dopo il parcheggio sul prato lungo la mura laterale dove aveva posteggiato l'automobile essendo quel lato riparato dall'ombra dei cipressi, anche se in quel periodo dellanno al sole si stava bene.
"Dove mi porti?"
"Hai fiducia in me?"
"Sì"
"Allora seguimi e vedrai" fece Alex con un sorriso.
Il sentiero conduceva al torrente fiancheggiato da una folta vegetazione. Nella riva opposta vi era un piccolo bosco. I raggi del sole, quelli che riuscivano a penetrare le foglie e i rami degli alti alberi, creavano dei magnifici effetti di luce risaltando le varie sfumature del verde delle piante. Nonostante l'autunno fosse sopraggiunto da quasi un mese era una piacevole giornata, non particolarmente fredda. La lieve brezza smuoveva leggermente i capelli di Laura. Alex li ammirò mentre danzavano cullati dal soffio del vento.
"Oh Laura, non è incantevole questo posto? Io ci venivo spesso da piccolo, papà mi accompagnava d'estate, si ammirano anche le anatre con gli anatroccoli che fanno il bagno, a volte spunta qualche maestoso cigno, ma in questo periodo sono già migrati. Non è magnifico?"
Laura si concentrò sul paesaggio di fronte a sé, dapprima le fu difficile scorgere la naturale bellezza, il pensiero era ancora rivolto al funerale del cugino appena compiuto, ma lo scorcio di natura di fronte a lei ben presto riuscì a tramutarle i tristi pensieri.
"Oh Alex è veramente incantevole! Grazie per avermici portata"
"Posso filmarti?"
"Non dirmi che hai con te la videocamera?!" chiese esterrefatta Laura.
"Lo sai che la porto sempre con me, è la mia professione"
"Sì, di questo ne sono fin troppo consapevole, ma non mi sento di essere ripresa"
"Non importa, riprenderò il paesaggio, c'è una luce sublime a quest'ora. Osserva anche le fronde degli alberi scosse dal vento. Mi viene in mente una vecchia poesia al riguardo, che descrive la maestosità e la potenza del vento. In un verso, circa a metà poesia, affermava: Gli alberi si inchinano al suo passare, chi sei tu per volerlo sfidare?"
"E il resto della poesia?"
"Non la ricordo, mi ricordo solo questa frase. Mi aveva particolarmente colpito. In effetti le forze della natura sono sorprendenti, possono essere, nello stesso tempo, delicate come una benefica brezza come quella che ti accarezza i capelli, o impetuose come il tremendo uragano che sradica le abitazioni. Noi esseri umani ben poco possiamo fare per fronteggiarlo e tanto meno, come diceva la poesia, sfidarlo, sarebbe da sciocchi irresponsabili tentare"
"Hai ragione. Che dici amore se ora torniamo indietro e andiamo a casa? Ti assicuro che torneremo in un altro momento in questo bel posticino. Grazie per avermici portata"
"Non c'è di che, allora forza, torniamo pure" le prese ancora la mano e percorsero il sentiero al contrario.
Alex era raggiante, è vero, si disse, che avevano appena assistito al funerale del cugino, però era contento per come era riuscito a migliorare l'umore a Laura. Verso la fine del sentiero dove quasi iniziava il parcheggio auto, in prossimità della mura del cimitero, Alex disse a Laura: "Vai avanti sino all'angolo del muro e poi voltati"
"Oh Alex, non mi va proprio, lascia stare quella videocamera!" aveva già capito le sue intenzioni, ma il lieve sorriso, mascherava la sua negazione.
"Accontentami amore, solo una breve ripresa poi la smetto"
Il muro laterale del cimitero era in pietra, sembrava quasi la mura di un vecchio castello, con piante rampicanti che, come assalitori, tenacemente provavano a scalarlo per conquistarlo. Alex si era immaginato la principessa, Laura ovviamente, che stava scappando dal castello, calata dal muro per raggiungere il suo principe, lui ovviamente!
Laura lo accontentò e si rese conto nel farlo che ogni volta lo accontentava. Ed era certa che si fosse immaginato chissà quale avventura da riprendere, come in altre circostanze. Ripensò alle innumerevoli altre volte, nelle quali avevano girato un piccolo filmino d'avventura. Successivamente al rimontaggio del video, dopo averlo sistemato, aggiunto una piacevole musica di sottofondo, era veramente piacevole come ricordo visivo e pure divertente. Si disse, però, che quella non era la circostanza adatta, per un ricordo, ma desiderava e voleva reagire, e, se ci stava riuscendo, era merito del suo Alex. Per questo si allontanò da lui. Quando si voltò Alex la stava già riprendendo eppure lo sapeva che non gradiva essere filmata di schiena. Dopo lo avrebbe sgridato, si disse, e lui, come al solito, si sarebbe giustificato dicendo che la trovava affascinante anche di schiena con quei bei capelli biondi che le scorrevano lungo la schiena, con la solita sviolinata per addolcirla.
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Fenice: il Progetto
Science FictionFenice: il Progetto! È il mio primo libro di una serie di fantascienza incentrate sul Progetto Fenice. Narra le vicende di una famiglia sconvolta per la morte di un loro caro. Ma è realmente morto? Cosa vi è dietro? La scoperta del Progetto Fenice...