Le Cose Che Ti Tengono In Vita

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Ma prima che Alec potesse fare un altro passo, Magnus, con il potere della telecinesi, sollevó un ramo caduto da un albero e lo scagliò contro suo marito. Quello che stava per succedere era ciò di cui Magnus era più spaventato: perdere Alec. Tutto si stava svolgendo troppo velocemente, eppure agli occhi di Magnus il mondo sembrava essersi fermato. Stava cercando di fare una cosa molto semplice, smettere di usare i suoi poteri, ma stava diventando impossibile poiché quello che stava succedendo era ciò che Asmodeo voleva: Magnus avrebbe dovuto guardare negli occhi l'amore della sua vita mentre lo faceva soffire, mentre lo feriva, mentre lo uccideva...
Tutti questi pensieri viaggiavano nella mente di Magnus come un tornado e rimbalzavano da un parte all'altra così fastidiosamente che Magnus riuscì a reagire. Con tutta la forza che aveva in corpo, poco prima che il ramo colpisse Alec, fece in modo che l'oggetto cadesse per terra facendo un'enorme crepa sul terreno e quasi colpendo Maryse, che nel frattempo era riuscita a ritrovare gli altri.

"Dobbiamo mandare un messaggio di fuoco agli altri!" esclamò preoccupata Izzy. Aveva già cominciato a girovagare farfugliando le parole da riportare in seguito sul messaggio, quando "Non penso che inviare un messaggio con questo tipo di info ad Alicante sia una cosa intelligente da fare" affermò Simon in risposta a ciò che aveva detto in precedenza la fidanzata "In effetti..." iniziò Jace "Per quanto mi dia fastidio dare ragione al fake Shadowhunter" proseguì utilizzando il nuovo nomignolo che aveva assegnato a Simon quando iniziarono ad allenarsi insieme "E per quanto Idris sia diventata una città molto più affidabile grazie ad Alec e Magnus, penso sia meglio riferir loro certi dettagli a voce quando tornano." concluse. "Già, hanno ragione entrambi, ma Izzy" la chiamò Luke "Tu scrivilo comunque un messaggio di fuoco dicendo loro di sbrigarsi. Prima arrivano, prima possiamo risolvere la questione" ma Luke, come tutti gli altri, non sapeva che ciò che aveva appena detto era un enorme eufemismo, perché si sarebbero portati avanti quella questione ancora a lungo.

Nonostante Maryse fosse davvero preoccupata per le condizioni di Magnus, sapeva che Alec si sarebbe preso cura di lui. In quel momento era Clary quella che doveva essere salvata, Maryse lo doveva a Jace, a Luke, ma soprattutto a sé stessa, così corse verso la giovane Shadowhunter e, spostando Magnus, che intanto era abbastanza scosso, fece in modo che quest'ultimo interrompesse qualunque tipo di magia stesse attuando sulla ragazza. In questo modo Clary, incosciente, si accasciò sulle braccia di Maryse che la portò verso un albero dal tronco abbastanza ampio, così da poterla adagiare sopra di esso. In quell'immediato istante Maryse ricevette il messaggio di fuoco di Izzy che diceva 'Quello che i tuoi occhi vedono non è sempre quello che TU vedi, a volte bisogna scavare più in basso'. A Maryse ci vollero pochi istanti per decifrarlo: si voltò verso Magnus ricordando quello che era appena successo e capì che ciò che intendeva Izzy era che Magnus si trova sotto il possesso di un Demone, poi rilesse la seconda parte ed intuì che all'Istituto erano riusciti a trovare qualche informazione per cui avevano dovuto fare delle ricerche molto approfondite.

Magnus era paralizzato, infatti fisicamente non riusciva a muovere un muscolo, ma dentro di lui c'era una specie di battaglia in corso che gli sembrava interminabile. Non si trattava della stessa situazione del gufo o di Clary e Jonathan, poiché in questo caso Magnus ed Asmodeo avevano lo stesso sangue ed erano entrambi dei Demoni, chi in parte e chi interamente, ma lo erano.

Questo stava a significare che se Magnus non fosse stato abbastanza forte, suo padre avrebbe potuto prosciugare, passo dopo passo, ogni singola parte umana di suo figlio rendendolo così interamente Demone. Di conseguenza Magnus si sarebbe dovuto trasferire, in modo permanente, in una dimensione demoniaca diventando una nuova versione di suo padre, come quest'ultimo aveva sempre voluto questo fosse il destino del suo erede.

Magnus era sempre stato forte, dal primo giorno in cui dovette affrontare la vita reale, ovvero esageratamente presto, aveva sempre affrontato ogni difficoltà uscendone a testa alta, anche se si sa che durante il suo lungo percorso aveva avuto delle debolezze, ma da quando ne aveva memoria, non aveva mai avuto debolezza più grande di quella corrente, Alec. Soffriva in modo atroce, ma non per ciò che gli stava succedendo, perché ormai era ben chiaro anche a Magnus, ma per quello che stava per succedere. C'era mancato un soffio, un centimetro in più e quell'enorme ramo avrebbe potuto ferire suo marito, l'unica persona della sua vita che era riuscito a cambiarla.

Malec - To UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora