capitolo 9

56 6 0
                                    

Cadis era seduto per terra, il demone dell'acqua stava imparando ad usare i suoi poteri e lui la guardava con attenzione. Era davvero molto brava. "Come fai a manipolare l'acqua in questo modo?"
"Ci vuole molta pratica." Alzò la mano e gli toccò la guancia, aveva la pelle bollente per la febbre. Cadis chiuse gli occhi e sospirò di piacere. "Hai la febbre, dovresti dirlo alla guaritrice."
"Ora passa." Sapeva perché aveva la febbre, Lucifer lo chiamava, lo tentava. Gli diceva di raggiungerlo, avrebbe fermato il dolore che gli serpeggiava nelle vene, era per la mancanza del suo sangue che stava così male. Era disposto a perdonare sia lui che Gadriel se tornavano e si sottomettevano. "Grazie, Erin."
"Di cosa." Lei lo rinfrescava solo quando vedeva che Cadis diventava troppo bollente.
"Per il tuo aiuto. Non sei obbligata a farlo." Le disse sorridendole. Lei gli posò la mano sulla fronte scostandogli i capelli.
"Forse lo faccio solo perché finalmente ho qualcuno della mia età con cui parlare." Cercò di sdrammatizzare.
"Non ci sono molti demoni dell'acqua?" Adesso era curioso.
"Lucifero li ha uccisi quasi tutti." Gli disse con tono triste. "Mio padre, io e solo pochi altri della nostra famiglia siamo scampati alla carneficina."
"Perché l'ha fatto?"
"Cos'è l'unica cosa che può spegnere il fuoco? A parte la mancanza di ossigeno si intende."
"L'acqua. Non ci sono demoni dell'aria?" Cadis le si poggiò contro. Erin si spostò in modo che Cadis potesse mettersi più comodo e lei potesse comunque rinfrescarlo ancora. Cadis sospirò di piacere.
"Lucifer li uccise tutti. Non hanno avuto modo di nascondersi da lui." Si poggiò contro il muro alle sue spalle. "Cercò di fare la stessa cosa con noi. Ma mio padre cercò di metterci in salvo. Siamo in pochi, io sono la più giovane."
"Tua madre?"
"Fu la prima che Lucifer uccise." Le tremò la voce.
"Mi dispiace..."
"Grazie."
"Tuo padre è stato molto bravo a condurvi in salvo."
"Nessuno lo sa, ma fu Gadriel ad aiutarlo." Disse. "Io ero piccola, ma lo ricordo. Ero tra le braccia di mio padre quando fuggimmo dagli inferi. Gadriel bloccava l'uscita con la sua presenza. Mio padre era pronto a lottare, gli disse di lasciarmi andare, che si sarebbe sottomesso se gli dava la sua parola che io fossi sopravvissuta. Gadriel lo fissò per un lungo istante e poi si spostò, ci lasciò passare. Mio padre gli ha giurato fedeltà. E solo grazie a lui che Lucifer non ci ha uccisi tutti."
"Gadriel." Disse Cadis chiudendo gli occhi. "Lui è particolare. Non credevo che un demone fosse in grado di amare, ma so che lui mi ama." Aveva sonno. Si stava lasciando cullare da quella sensazione di freschezza.
"Alzati, ti accompagno in camera." Si alzò aiutandolo. Si passò un braccio di Cadis sulle spalle e gli circondò la vita con il braccio. Poi però tutti i suoi sensi scattarono in allerta e si girò tremando.
"Oh, Erin." Un sorriso piegò le labbra di Lucifer. "Sei cresciuta." Con odio.
Lucifer non era davvero là. Era riflesso su una delle superfici delle finestre. "Cadis, vieni e io non farò crollare questo posto!" Gli ordinò allungando una mano verso di lui.
Erin fece un passo indietro, Cadis stava tremando. Doveva avvertire suo padre della presenza di Lucifer! "Se chiami aiuto uccido Cadis!" Chiuse il pugno e Cadis gemette per il dolore.
"So che preferirebbe morire che finire nelle vostre mani!" Ribatté Erin con tono tremante, non gli avrebbe consegnato Cadis.
Lucifer socchiuse gli occhi e digrignò i denti.
"Io sono il tuo signore..."
"No!" Erin in tanto stava usando l'acqua per mandare messaggi di aiuto a suo padre. Lei non era in grado neanche di contrastare il suo corpo astrale.
Aveva studiato i libri occulti, sapeva cosa stava facendo a Cadis, così con l'aiuto dell'acqua all'insaputa di suo padre stava cercando di ripulire il sangue di Cadis già da qualche giorno, anche se non era facile, aveva troppo sangue di quell'essere malvagio ancora in circolo.
All'inizio aveva cercato di essergli di aiuto perché Gadriel li aveva aiutati a fuggire, ma poi aveva apprezzato la compagnia di Cadis e si poteva dire che stavano diventando amici. Nessuno dei due ne aveva mai avuto uno della propria età. "Il mio signore è mio padre..."
Lucifer si protese fuori dallo specchio e l'afferrò così in fretta che Erin non ebbe il tempo di muoversi. L'avvicinò a sé.
"Quando avrò finito con lui gli ordinerò di prendere la tua vita, gli ordinerò di farlo in modo lento e brutale davanti a tuo padre e a quel traditore di mio figlio!" Le ringhiò contro il viso. "O forse no, saresti l'ultima della tua stirpe, mi servirà un demone dell'acqua." Le lasciò andare una spalla e afferrò Cadis. "Ora verrete con me e finirò la tua trasformazione..."
Cadis lo fissò con odio. Le iridi gli erano diventate rosse come il sangue, ma non durò molto.
"Non toccarmi!" Gli intimò in preda alla rabbia.
Erin si chiedeva quanto ci volesse a suo padre per arrivare in loro soccorso!
"Ah, quanto fuoco." Si chinò su di lui e gli leccò le labbra. "Ti piacerà, fidati." Strattonò da parte Erin in modo da dividerli. I due si guardarono spaventati per un attimo.
Erin si morse l'interno della guancia a sangue. Doveva farlo. Non sapeva se un demone della sua età avesse mai fatto una cosa simile, ma che importava! Se non faceva qualcosa sarebbero finiti tra le mani di Lucifer. Era meglio morire che sottostare ai suoi ordini. "Ora andiamo, tra poco passeranno il mio muro di fuoco..." Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che li vide fare capolino in corridoio. "Troppo tardi." Li derise spostando la sua attenzione sui ragazzi. "Ne porterò via due invece di uno." Rise avvicinandoli in modo da farli passare nel varco.
Erin fissò Cadis negli occhi, sorrise appena e un rivolo di sangue le scivolò l'ungo l'angolo della bocca.
Gli occhi di Cadis si accesero di desiderio e una patina rossastra gli offuscò le iridi chiare. Poi gli si gettò praticamente addosso. Posò le sue labbra su quelle di Erin e ne bevve il sangue nel momento stesso in cui lei le dischiuse.
"Reclamo la tua anima!" Disse Erin a Cadis guardandolo negli occhi.
Cadis ricambio il suo sguardo e annuì. Poi le si accasciò contro. Erin lo sorresse stringendoselo contro.
"NO! Non può donare la sua anima a te! Sono stato il primo a dargli il sangue! Io sono Lucifer il signore degli inferi! Tu sei solo un misero demone! Cadis appartiene a me!" Urlò in preda alla rabbia, beffato da un mostriciattolo! Cercò di afferrare Cadis, ma un potere oscuro lo respinse. "Com'è possibile?"
"Avete sempre detto a mio padre che solo uno sciocco poteva sempre stare a studiare su tutti quei tomi. Forse sono una sciocca pure io visto che grazie a questo ho scoperto che il patto che volevate fare con Cadis non è valido se non è lui stesso a cedere la sua anima. Ne abbiamo parlato e lui mi ha detto che ha rifiutato di darvela. Fin dall'inizio, aveva deciso di donarla a Gadriel." Disse Erin chinando appena il capo per poter guardare Cadis che aveva ripreso i sensi e la guardava con un sorriso sulle labbra.
"Morirai per questo, morirete entrambi!" Poi andò via. Non poteva fare niente per il momento.
Erin si reggeva in piedi solo per mera forza di volontà. Ciò che aveva fatto era stressante e doloroso per il suo giovane corpo. Quando Lucifer svanì chiuse gli occhi e crollò svenuta. Cadis la strinse senza lasciarla cadere.
Gadriel e Deacon si mossero insieme e afferrarono i due prima che si accasciassero per terra.
"Che diavolo hanno fatto?" Chiese Huriel sconvolto.
"Si sono messi un bersaglio enorme addosso! Erin è ancora troppo giovane per sopportare un peso simile!" Disse Dmitryus.
Deacon aveva detto loro che l'amicizia tra Cadis e Erin doveva essere stroncata sul nascere, ma loro non gli avevano dato retta.
"Vi avevo detto che dovevamo dividerli." Disse Deacon con tono duro. "Ma voi non mi avete ascoltato!"
"Non potevamo sapere sarebbe accaduto ciò." Gli disse con tono basso Gadriel.
Deacon lo fissò con rabbia. "Abbiamo bisogno di aiuto."
"Possiamo benissimo fare da soli..."
"Forse non avete ben capito la gravità della situazione!" Lo interruppe Deacon. "Vanno addestrati! E nessuno di noi è in grado di farlo." Gli gettò in faccia quella cruda verità.
"I vostri poteri stanno tornando?" Gli chiese Gadriel.
"No, eravate presente anche voi quando Shireen ha detto che quelle erbe hanno distrutto gran parte di essi." La voce gli tremò appena. "Ho solo..." Non riuscì a finire la frase. Aveva solo un'energia spirituale appena sopra la media e qualche visione, ma niente di eclatante. Cassidy lo aveva derubato del suo potere.
"Quindi che suggerite?" Chiese Dmitryus cambiando argomento. "Dobbiamo trovare qualcuno che possa aiutarci." Rispose Deacon.
"Non abbandonerò mio fratello nelle mani di chi sa chi!" Sbottò Deacon.
"Forse non avete capito, non c'è scelta!" Dmitryus lo fissò come se fosse pazzo.
"A chi dovremmo affidare la loro istruzione?" Chiese Gadriel con tono freddo. Sapeva che Deacon aveva ragione.
"Parliamo con Tamara..." Disse Deacon.
"No!" Lo interruppero all'unisono Gadriel e Dmitryus.
"Tamara non farebbe mai loro del male." Intervenne a quel punto Huriel.
"È normale che tu la pensi così." Disse Gadriel guardandolo negli occhi. Lo vide prima impallidire e poi arrossire per la rabbia, ma non ribatté alle sue parole.
"Dobbiamo parlare con lei e ascoltare ciò che ci dice." Disse Huriel con tono risoluto. "Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile." Specie dopo ciò che stava accadendo.
"Questo è anche vero." Dmitryus chinò il capo e guardò Erin. Non avrebbe mai creduto che sua figlia avrebbe fatto una cosa simile!

Il principe ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora