capitolo 22

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Lucifer ringhiò per la rabbia, Gadriel era stato furbo, nascondersi su terreno consacrato era stato un colpo di genio.
Tamara doveva averlo aiutato, come cacciatrice aveva raggirato le regole. Doveva trovare il modo di entrare o di farli uscire allo scoperto.
"Che facciamo mio signore?" Chiese il capitano al suo fianco.
"Dobbiamo approntare una strategia. Ho perso molti demoni." Anche se poteva attingere alle anime dei dannati per crearne di nuovi non poteva farlo così dall'oggi al domani, gli servivano almeno quattro giorni per creare l'esercito che gli serviva. "Torniamo agli inferi e rinfoltirò le tue schiere e poi torneremo qui e lì schiaccerò!" Disse, un sorriso gli piegò le labbra.
"Come comandate mio signore. Lascerò qualche demone di vedetta, così se cercassero di lasciare questo luogo lo sapremo."
"Non credo lo farebbero, qui sono al sicuro, almeno finché non troverò un modo di aggirare il fatto che sono su terra consacrata." Doveva trovare qualcuno che potesse fargli superare quell'ostacolo. "Andiamo."

Cadis si avvicinò alla finestra istoriata e guardò fuori. Lucifer era là fuori, sentiva la sua presenza grazie al suo sangue. Strinse i pungi lungo i fianchi. Se solo ne avesse avuto il potere sarebbe uscito e lo avrebbe ucciso, ma non poteva mettere tutti in pericolo. Avrebbe atteso che i tempi fossero maturi. Quando la presenza di Lucifer svanì si rilassò un po'.
"Mio signore." Lo chiamò piano Pasha, era andato al suo fianco.
"Non farò sciocchezze non preoccuparti." Avevano qualche possibilità se agivano scaltramente, non si sarebbe fatto accecare dall'odio, non era più un bambino!
"Se solo sapessi come esservi di aiuto!" Gli disse. "Non capisco perché non riesco a riconciliare la mia doppia natura. Mi scombussola tutto questo." E guardò Tamara, sua sorella era tesa e preoccupata per Deacon e Huriel. Si tormentava le mani.
"Le vuoi bene?" Gli chiese Cadis per distrarlo.
"Sì, Tamara è stata molto importante per me e lo è ancora." Sorrise. "Chi avrebbe detto che avere qualcuno che tiene a te fosse così..." si interruppe e guardò Noctis.
"Mi dispiace non averti mai dimostrato il mio affetto." Sospirò, e poi gli sorrise tristemente.
"Non fatevene una colpa." Pasha sapeva perché non lo aveva mai fatto, voleva che Lucifer fosse fiero di lui, ma ci voleva ben altro per far sì che quello accadesse. "Anche se non lo avete fatto io sapevo e credetemi questo mi bastava."
Cadis rimase in silenzio per un lungo istante, poi gli disse. "Preferirei mi dessi del tu..."
"Siete il mio signore..."
"No, sono tuo amico." Gli disse Cadis interrompendolo. "Sei stato e sei importante per me." Gli posò una mano sul braccio e lo guardò negli occhi. "Non voglio che tu mi percepisca solo come il tuo signore, mi hai fatto da padre e da fratello. Sei stato così importante nella mia crescita. Se non fosse stato per te non so cosa sarei diventato." Vide gli occhi di Pasha riempirsi di lacrime.
"Noctis... io..."
"Non sono più Noctis come tu non sei più Pasha." Gli disse interrompendolo. "Siamo Cadis e Archer, uccideremo Lucifer e metteremo una pietra sopra il nostro passato."
Archer rimase in silenzio per un lungo attimo, poi annuì.
"Se è ciò che volete... Cadis io sono al tuo fianco e sempre lo sarò."
Cadis gli sorrise e poi guardò Tamara che li fissava, ma non si avvicinava per non interromperli. "Fossi in te andrei da lei, e in pensiero per Huriel e Deacon."
Archer annuì e la raggiunse.

"Credi verranno?" Le chiese Gadriel.
Shireen aveva vergato il messaggio e poi lo aveva arrotolato e infilato nel tubicino da legare alla zampa del piccione.
"Sì."
"Saremo pronti a riceverle..."
"Non vi attaccheranno, ho messo in chiaro che se solo ci proveranno mi schiererò dalla vostra parte e questo creerebbe una discrepanza nella nostra magia e diventeremmo vulnerabili e in questo momento non possono permetterselo." La voce bassa e decisa.
Gadriel prese il piccione e lo fece uscire dalla finestra. Tornò da lei e la prese tra le braccia.
"Come stai?" Le chiese tra i capelli. Alla sua domanda gli occhi di Shireen si riempirono di lacrime.
"Ciò che si prova quando perdi una sorella è atroce." Singhiozzò e lui la tenne stratta nel suo abbraccio per un lungo momento.
"Mi dispiace doverti mettere fretta, ma la regina vampiro sta arrivando. Se vuoi restare qui a riprenderti posso chiedere a Tamara di farti compagnia." Con tono comprensivo.
Shireen si asciugò le lacrime e alzò il capo risoluta.
"Non lascerò il tuo fianco amore mio." Lui chinò il capo e le catturò le labbra in un bacio gentile.
"Allora andiamo e vediamo cos'ha da dire."

Il principe ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora