capitolo 32

27 5 0
                                    

Melissa era nascosta dietro un pilastro. Doveva vederlo prima di andare via.
Archer baciò le mani di sua sorella e poi lei chiuse la porta, avevano parlato sull'uscio per non disturbare Huriel che nonostante stesse meglio aveva comunque bisogno di riposo.
Archer si avviò lungo il corridoio quando lei allungò una mano, lo afferrò per un polso e se lo trascinò dietro, lo spinse dentro una delle stanze.
"Che state facendo?" Le chiese, ma non oppose alcuna resistenza.
"Secondo te?" Lo spinse contro il muro alle sue spalle. "Abbiamo una discussione da portare a termine." Avvicinò le labbra a quelle di lui.
"Non credo sia il caso!" Disse Archer afferrandola per le braccia, ma non l'allontano da sé.
"E perché mai?" Gli chiese lei guardandogli le labbra.
"Siamo di due razze diverse..." Lei gli chiuse la bocca con la sua e lo baciò in modo avido, Archer ricambiò il suo bacio con passione, lasciò andare le sue braccia e le affondò le dita tra i capelli.
Melissa gli aderì contro e lui la tenne stretta a sé. "Non dovremmo." Le disse sulle labbra.
"E chi lo dice che non possiamo amarci?" Gli chiese lei guardandolo in quei meravigliosi occhi color dei fiordalisi. "Dov'è c'è scritto? Se Gadriel può amare un'umana, una vestale, perché noi non possiamo amarci?" Gli chiese con tono affranto.
"Io devo stare al fianco di Cadis e tu a quello di Sonja..."
"Ho parlato con lei." Gli disse. "Le ho detto che voglio restare con te, se mi vuoi."
Il silenzio di Archer la fece gelare, forse non la voleva? Forse non... lui le catturò le labbra con le sue e la baciò fino a toglierle il fiato. "Certo che ti voglio!" Le disse contro la bocca.

Tamara si andò ad acoccolare al fianco di Huriel.
"Che c'è amor mio?" Le chiese Huriel, aveva imparato a conoscerla.
"Temo solo che tutto questo possa essere l'inizio e non la fine. Il fatto che abbiamo rinchiuso Lucifer non significa che siamo al sicuro." Si lasciò abbracciare e gli nascose il viso contro il petto.
Huriel le carezzò i capelli. Tamara aveva ragione, Lucifer non si sarebbe arreso tanto facilmente.
"Per il momento qui siamo al sicuro..."
"Lo so, ma non è giusto mettere Dmitryus in una situazione simile, ha fatto tanto per noi, adesso dovrebbe pensare alla sua gente." Gli rispose.
"Hai ragione. Sono certo che troveremo una soluzione." Le baciò la tempia lievemente. Lei si mosse e gli si sdraiò addosso e lo baciò.
"Se solo non fossi così debole..." Lui la fece tacere spingendola sotto di sé.
"Chi dice che sono debole? Le forze stanno tornando." Le slacciò il primo bottone del corpetto.
Tamara arrossì e lo fissò negli occhi. "Ti venererò come meriti."
Tamara gli affondò le dita nei capelli e lo attrasse a sé baciandolo. "Lo so." Rispose con voce bassa e rauca.

Due giorni dopo

"Non posso esservi di aiuto in questo momento. I cacciatori credono che non stia ragionando lucidamente, e forse hanno anche ragione." Disse Tyron a Gadriel. "Lucifer penserebbe subito a me."
"Quindi che si fa?" Chiese Cadis, era al fianco di Gadriel.
"Potete rimanere qui quanto volete." Intervenne Dmitryus. "Non è un problema."
"Non possiamo farlo, siamo già stati abbastanza." Disse Huriel. "Ho ucciso due demoni della terra che giravano nei dintorni in cerca di Cadis. Non possiamo rischiare che trovino il tuo nuovo rifugio."
"Lo sta facendo cercare in lungo e in largo." Disse guardando Cadis. "Prima o poi lo troverà. Dove andrete?"
"Troveremo un luogo sicuro..."
"Un luogo c'è." Intervenne a quel punto Sonja.
"E sarebbe?" Chiese Tyron guardandola diffidente. Voleva essere certo che i suoi figli fossero al sicuro.
"E su terreno consacrato. Appartiene ai vampiri da secoli." Disse ignorando il suo tono diffidente.
"Terreno consacrato? Come fate a..."
"Anche noi abbiamo le nostre risorse." Gli rispose guardandolo freddamente. "Secondo voi come abbiamo fatto a sopravvivere a voi e agli attacchi di Lucifer?" Gli chiese con tono pieno di disprezzo.
Tyron non disse niente.
"Dove si trova questo posto?" Chiese Archer.
"A New Orléans..."
"Che cosa! Non credo sia una buona idea!" Sbottò Tyron.
"Le cose vanno nascoste in bella vista." Lo rimbeccò. "Il quartiere Francese e la scelta più oculata in questo momento, si narrano molte leggende su quel luogo, New Orléans e la capitale del voodoo e della perdizione. Lucifer non penserà mai che Gadriel abbia portato lì Cadis. Sa che vuole proteggerlo da tutto specie ora che sa che erano fratelli in una vita passata. Sotto il quartiere francese ci sono delle catacombe consacrate, sono state usate dalla primaria, la prima regina dei vampiri, centinaia di anni fa. Solo grazie a quel luogo Lucifer non ha potuto sterminarci tutti."
"Questo non centra niente col fatto che desideriate Deacon, vero?" Le chiese.
Deacon alle sue parole arrossì imbarazzato mentre Sonja fissava il cacciatore come se volesse ucciderlo.
"Solo un cacciatore poteva pensare che anteponessi i miei istinti carnali alla sicurezza degli unici esseri in grado di tenere testa a Lucifer." Lo rimbeccò mettendolo a tacere. Poi posò il suo sguardo su Gadriel. "Potete venire con me o restare è una scelta vostra."
"Non c'è nessuna scelta da fare." Intervenne Cadis. "A questo punto verremo con voi." Poi guardò Tyron. "Se nel frattempo troverete una soluzione migliore sapete dove trovarci."
"Non è pericoloso che lui sappia? Potrebbero estorcergli le informazioni e arrivare a noi." Intervenne Huriel.
"Posso rimodellare la sua memoria costruendo un muro." Intervenne Melissa. "Metterei al sicuro lui e noi. I cacciatori vorranno di certo sapere dove siamo e per quanto vogliate proteggere i vostri figli prima o poi potreste cedere."
"No, non lo farei mai neanche sotto tortura!" Sbottò Tyron non voleva dimenticare.
Ad un cenno di Archer, Melissa, gli si avvicinò e Tyron scosse il capo...

Tamara era inginocchiata davanti al padre, gli carezzava una guancia.
"Non sono certa che sia stata la scelta giusta."
"Invece lo è." Intervenne Gadriel. "Devono credere che siamo fuggiti e lo abbiamo abbandonato è l'unico modo per tenerlo al sicuro."
Archer era al fianco della sorella, una mano poggiata sulla sua spalla.
"Gadriel ha ragione. È la scelta giusta." Anche a lui dispiaceva come lo stavano lasciando, ma era anche per tenere al sicuro loro padre che agivano in quel modo.
Tamara annuì tristemente e si alzò.
"Siete davvero sicuri di questa scelta?" Dmitryus ancora tentennava.
"Sì, non voglio mettere in pericolo te e la tua gente." Poi guardò verso Cadis e Erin, i due si stavano salutando e lei piangeva. "Erin è innamorata di Cadis." Gli disse.
"Questo cosa centra?" Corrugando le sopracciglia.
"Non sopporterebbe di vederlo insieme a Nìmes tutti i giorni, non sarebbe giusto."
Dimtryus guardò verso Nìmes, il demone dell'ombra guardava Cadis con amore e stringeva i denti quando vedeva come Cadis trattava Erin. "E poi Nìmes non è abituata ai suoi nuovi sentimenti. Ha bisogno di tempo."
"Credi che col tempo accetterebbe Erin come un amica e non come una rivale?"
"Dmitryus, col tempo Nìmes accetterà il loro legame." Disse Gadriel. "Il fatto che Cadis pensa anche al benessere di Erin la scombussola molto."
"Noi non abbiamo reagito così quando ci siamo innamorati." Disse Dmitryus.
"Perché non c'era nessuno a minacciare il nostro legame." Disse Gadriel.
"Erin non rappresenta una minaccia al loro..."
"Dmitryus, davvero non vedi come lo guarda?" Alle sue parole Dmitryus guardò la figlia e annuì. "Lo adora, non possiamo restare."
"Hai ragione, non voglio che mia figlia soffra."

"A cosa pensi?" Gli chiese Sonja andando al suo fianco.
"A tutto ciò che ci siamo persi. A ciò che avremmo potuto avere e non abbiamo avuto per colpa di una pazza." Guardava Cadis sorridere a Gadriel e poi a Huriel. Si era molto legato a loro. "A ciò che ci ha tolto."
"Forse eravate destinati a passare tutto ciò." Gli disse lei carezzandogli il dorso della mano con dita lievi.
Deacon si girò verso di lei e la guardò negli occhi. Sonja era davvero una creatura conturbante e lo guardava come se volesse mangiarselo con gli occhi.
"Questo vi ha reso forti."
"Questo non mi conforta."
"Niente potrà mai farlo purtroppo." Gli disse lei comprensiva, sapeva come si ci sentisse. "Voi avete però avuto la fortuna di ritrovarvi."
"Mi dispiace per vostra sorella."
"Dispiace anche a me." Poi guardò Gadriel. "Lui le somiglia molto." Sorrise tristemente e poi tornò a posare il suo sguardo su di lui.
Si fissarono per un lungo momento, poi Deacon si chinò in avanti e le sfiorò labbra con le sue. Sonja batté le palpebre per un attimo stava per ricambiare il bacio quando sentì Gadriel salutare Dmitryus.
"E davvero ora di andare." Sentì dire a Gadriel.
"Teniamoci in contatto." Stava rispondendo Dmitryus. "Se avrete bisogno di me, basta che chiamiate." Porgendogli la mano. Si strinsero gli avambracci per un lungo momento. "Vi apro un varco."
"Grazie."

Il principe ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora