Capitolo 29

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Lucifer sperava che quei vigliacchi si riversassero fuori dalla chiesa come topi così che avrebbe potuto ucciderli uno ad uno senza la minima pietà, ma sembrava che non avessero intenzione di battersi e quello lo imbestialiva. Aveva forgiato suo figlio, avrebbe dovuto combattere e non comportarsi come un pavido!
"Gadriel!" Lo chiamò Lucifer. "Esci fuori e combatti! O preferisci morire da vigliacco?" Rise freddamente. "Se solo avessi saputo che delusione saresti stato ti avrei ucciso appena nato..."
"Tanto per voi non sarebbe stata una novità, giusto?" Gli disse Cadis uscendo sul sagrato del santuario.

Cadis fece un respiro profondo e aprì la porta, poi uscì, il sole stava sorgendo e lo illuminò in pieno. Parlò con tono freddo e Lucifer posò gli occhi su di lui e riconoscendolo fece un passo indietro con orrore. "Non sei felice di vedermi?" Gli chiese. "Dalla vostra espressione deduco di no."
"Noctis!" Come aveva fatto a non capirlo prima chi fosse! Adesso che palesava la sua vera natura la somiglianza era abbastanza accentuata. "Come hai fatto a scampare la morte?" Gli chiese con rabbia.
"Mi avete sempre detto che dovevo farlo studiare perché prima o poi sarebbe diventato il vostro successore." Archer uscì al fianco di Cadis. "Ho sempre eseguito alla lettera i vostri ordini."
Lucifer lo fissò con odio. "Siete sempre stati una delusione." Con tono rabbioso. "Hai trovato una scappatoia in quei tomi."
"In uno in effetti." Disse Cadis avanzando. "L'ho abbiamo trovato tra i resti della residenza dei demoni dell'aria." Incrociò le braccia sul petto. "Hai deciso di sterminarli perché temevi la profezia? Eri certo di averla scampata e invece eccoci qui, duecento trent'anni dopo, come si ci sente a scoprire di aver fallito su tutti i fronti?" Lo stuzzicò Cadis. "Il grande Lucifer, re degli inferi che ha paura di un cucciolo appena nato!" Lo canzonò allargando le braccia. "Che effetto fa scoprire di non aver potuto schivare il destino?"
"Pensi che solo perché adesso sei qui basti a far avverare la profezia? Non essere ingenuo, da quanto sei entrato in possesso del tuo potere? Qualche ora? Li sento ancora acerbi dentro di te." Lo canzonò e un sorriso crudele gli piegò le labbra. "Ti ucciderò con immenso piacere e stavolta ti ridurrò in così tanti piccoli brandelli da non rimanere più niente di te." Poi posò il suo sguardo su Archer i poteri di quest'ultimo era intatti invece, in chi si era reincarnato...
"Nel figlio di un cacciatore." Gli disse Cadis leggendogli nella mente. "Quello che ti abbiamo sottratto." Lo mise al corrente. "Comunque per essere totalmente sinceri, cosa che non avete mai fatto con me. Non è per questo che Pasha ha tutti i suoi poteri, ma perché grazie ad un incantesimo sono riuscito a preservare il suo potere rinchiudendolo nel suo cuore e in uno scrigno, lo scrigno che mi hai regalato, se non erro nella mia seconda reincarnazione."
"Avresti dovuto dirmi di lui." Disse a quel punto Gadriel raggiungendo Cadis e Archer accusando Lucifer. "Dai del vigliacco a me, mentre tu da cosa ti sei comportato? Mi accusavi di provare sentimenti ambigui nei suoi confronti mentre io sentivo dentro di me che era qualcosa di più. Certo non potevo sospettare che fosse mio fratello..."
"Fratello! Non lo è mai stato! Che cosa ha fatto per te? Niente..."
"L'ho protetto, ti ho nascosto i suoi poteri quando aveva poche settimane con l'aiuto di Pasha andai da lui e gli diedi una goccia del mio sangue occultando così i suoi poteri e poi..." si interruppe per un lungo istante, "ti feci convincere da Pasha a donargli Huriel. Mettere al suo fianco un demone a me devoto è stato meraviglioso, uno smacco incredibile." Un sorriso gli piegò le labbra.
"Dov'è quel traditore?" Gli chiese con tono pieno di rabbia, non lo vedeva e non sentiva la sua presenza da nessuna parte.
"È morto," la voce di Cadis tremò appena, "era ferito gravemente quando e tornato con lo scrigno." Aggiunse. "E sottrarti il cacciatore ha esaurito le sue ultime forze."
Lucifer non pensava stesse mentendo, ma chi poteva dirlo.

Le vestali e i cacciatori si stavano muovendo rapidi, Cadis stava tenendo Lucifer impegnato in modo impeccabile. I vampiri stavano facendo la loro parte, avevano raccolto il loro stesso sangue per poter disegnare la matrice.
"La matrice va disegnata intorno a Lucifer, molti di noi perderanno la vita," disse Sonja ai suoi vampiri, "ma dobbiamo cercare di imprigionarlo! Non possiamo permettergli più di agire indisturbato. Faremo tutto ciò che le vestali e i cacciatori ci diranno di fare."
I vampiri annuirono alle sue parole. Alcuni di loro avevano perso un membro del proprio clan ed erano lì per farla pagare a Lucifer. "Io disegnerò la matrice sopra di lui..."
"Mia regina, sono io il comandante e sono più veloce di voi e a me che tocca farlo." La interruppe risoluto. "Non vi permetterò di finire tra i suoi artigli."
"Non è una tua scelta!" Sbottò Sonja.
"Ha ragione." Disse un cacciatore. "Se è più veloce deve andare lui."
Sonja tentennò un attimo, ma poi annuì.
"Voi rimarrete comunque in allerta, se non dovesse farcela dovrete agire in fretta." Intervenne la sacerdotessa.
Sonja la guardò e annuì, quella femmina sembrava non provare nessun sentimento! Peggio di Lucifer, eppure si vedeva da come istruiva le sue vestali che non era così, forse si comportava con distacco per proteggere sé stessa dal dolore della perdita. "Bene, ognuno al proprio posto, Cadis non riuscirà a tenerlo impegnato ancora per molto."
Lucifer non sospettava minimamente della loro presenza, quindi avrebbero usato l'effetto sorpresa. Era l'unico modo per prenderlo in contropiede.
"Andiamo." Disse il cacciatore. Sarebbero usciti da dov'erano entrati, dal passaggio segreto.

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